Si attende ora di conoscere la decisione che prenderà il giudice per le indagini preliminari di Roma, Valerio Savio
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere, nell'udienza di convalida, Maria Licciardi, 70 anni All'alba di sabato, nell'aeroporto romano di Ciampino, i carabinieri le avevano notificato un decreto di fermo emesso dalla Procura di Napoli che ipotizza nei suoi confronti i reati (tutti aggravati dalla finalità mafiose) di associazione a delinquere di tipo camorristico, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d'asta. Si attende ora di conoscere la decisione che prenderà il giudice per le indagini preliminari di Roma, Valerio Savio.
Le accuse
Nella precedente inchiesta, nella quale la DDA di Napoli le contestava il medesimo ruolo di vertice nell' "Alleanza di Secondigliano" (per il periodo che va dal 2009 al 2016), l'avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli ottenne prima l'annullamento della ordinanza di custodia cautelare (mentre "lady camorra" era latitante) e poi anche l'archiviazione di tutte le accuse. Adesso il pool antimafia, tutto al femminile, della Procura di Napoli, coordinato dal capo dell'ufficio inquirente partenopeo Giovanni Melillo, le contesta invece il ruolo di vertice (del clan e dell'Alleanza) nel periodo che va dal 2016 a oggi.
Nel corso dell'udienza è stata presentata anche una dichiarazione con la quale l'avvocato Dario Vannetiello ha spiegato i motivi della mancata accettazione dell'incarico di difensore di Maria Licciardi: il penalista, che ha già rinunciato, anche di recente, a numerosissime richieste di assistenza relative a procedimenti di criminalità organizzata pendenti innanzi ai giudici territoriali, sta accettando solo incarichi di difesa dinnanzi ai Supremi Giudici della Corte di Cassazione. La difesa di Maria Licciardi è stata garantita oggi dall'avvocato Eduardo Cardillo.