Il traffico è rimasto bloccato per una decina di minuti all incrocio tra via Medina e piazza Municipio per la manifestazione dei riders che aderiscono allo sciopero nazionale di categoria
Alcune centinaia di lavoratori dei luna park, dei circhi, del settore matrimoni e ricevimenti stanno manifestando davanti alla Prefettura di Napoli, in piazza Plebiscito, per chiedere la ripresa delle loro attività, ferme dal primo lockdown del marzo 2020. La richiesta generale non è quella di ristori e risarcimento, giudicati del tutto insufficienti, ma di una ripresa "in sicurezza " del lavoro, secondo linee guida, a volte già applicate. Delegazioni dei manifestanti saranno ricevute dal prefetto Marco Valentini.
Blocco traffico e fumogeni
Inoltre, il traffico è rimasto bloccato per una decina di minuti all incrocio tra via Medina e piazza Municipio per la manifestazione dei riders che aderiscono allo sciopero nazionale di categoria. I manifestanti, un centinaio circa, hanno esposto uno striscione con la scritta "diritti, salario e dignità" e acceso alcuni fumogeni. Ora hanno raggiunto piazza del Plebiscito per manifestare le loro ragioni e chiedere un incontro col prefetto.
La protesta di docenti e genitori
La scuola campana è scesa in piazza per chiedere 'CURA' . Una richiesta resa plastica con un grande scritta al centro di piazza Dante realizzata con libri di testo scolastici. A manifestare, circa un centinaio, sono i lavoratori della scuola, ma anche i Comitati genitori No Dad e gli studenti. La giornata di mobilitazione nazionale e di sciopero sociale è promossa da Priorità alla Scuola, Cobas e CNPS e vede l'adesione della Rete Scuola Saperi e Cura e dell'Osservatorio popolare. ''Il ministro Bianchi parla di scuola affettuosa - dice Marcella Raiola, docente al 'Flacco' di Portici - noi preferiamo una scuola salubre, con tante aule e con meno classi pollaio. Abbiamo bisogno di avere al massimo 15 alunni per classe e invece le direttive ministeriali e governative non stanno andando in questa direzione. La scuola e il Sud hanno bisogno di investimenti''. Docenti e genitori si trovano concordi nel dire 'no' alla Dad che - secondo i numeri forniti - non arriva a un milione e 800mila studenti. ''Pensare di risolvere il problema della dispersione accrescendo gli investimenti nel digitale e digitalizzando la scuola è pura follia: la scuola è in presenza'', affermano. I manifestanti sottolineano che la Dad, oltre ad avere ripercussioni psicologiche e fisiche sui ragazzi, ha riflessi anche sul lavoro dei genitori, soprattutto delle donne che - dice Raiola - ''in 99mila casi su 101mila hanno lasciato il lavoro. Questa è una vergogna tutta italiana''.
Flash Mob imprenditori del wedding davanti Reggia di Caserta
Non solo a Napoli. Ma c'è un flash mob dei rappresentanti del settore wedding a Caserta, in piazza Carlo di Borbone, esterno della Reggia Vanvitelliana. Circa 100 titolari di aziende di tutte le categorie del comparto eventi e cerimonie private, riunitesi in un gruppo denominato "Insieme per il Wedding", si sono ritrovati a protestare - così come in altre 29 città italiane - per ottenere un'attenzione maggiore da parte del governo, soprattutto una "data certa per la ripartenza", lamentando perdite di fatturato, dovute alle restrizioni legate alla pandemia, che superano in media l'80%, più o meno lo stesso calo che si è avuto nell'organizzazione di matrimoni e altri eventi nel corso del 2020. "Il comparto è completamente fermo pur dando lavoro in tutta Italia a un milione di persone - spiega Giannicola Formichella, organizzatore di matrimoni e anima del gruppo "Insieme per il Wedding - e i ristori sono stati irrisori visto le perdite che abbiamo registrato. Siamo tra gli unici comparti che supportano concretamente il prodotto Made in Italy con matrimoni ed eventi che richiamano milioni di persone anche dall'estero. Chiediamo tempi certi, perché in questo settore fondamentale è la programmazione".
La protesta
Cira Lombardo, imprenditrice del wedding e di eventi di Torre Del Greco (Napoli), lamenta una perdita di fatturato del 93%; "nel 2019 fatturammo un milione e centomila euro, nel 2020 appena 200mila euro. Sta in questi numeri il senso di un disastro economico; solo in Campania, il comparto impiega 250mila persone con .50mila aziende. Il Governo si muova a decidere quando potremo riaprire". In piazza stamani c'era anche la Confesercenti di Caserta, rappresentata dal presidente Salvatore Petrella. "E' giusto dare voce a un comparto allo stremo, che da un anno e mezzo è fermo, senza nessun tipo di attività da programmare; e anche questa stagione rischia di andare perduta"
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