Gli agenti di polizia penitenziaria hanno trovato quattro microtelefoni e quattro cavetti Usb nascosti nella gomma delle suole delle scarpe indossate dal figlio minorenne di un detenuto del reparto "alta sicurezza"
Avevano fatto nascondere quattro microtelefoni e quattro cavetti Usb nella gomma delle suole delle scarpe indossate dal figlio minorenne di un detenuto del reparto "alta sicurezza" con l'obiettivo di scambiarle con quelle del padre durante i colloqui nel carcere napoletano di Secondigliano, ma il tentativo è fallito. Gli agenti della polizia penitenziaria, secondo quanto riferisce l'Uspp, sono riusciti a bloccare madre e figlio prima che incontrassero il loro familiare.
"Si avverte sempre di più la necessità - dice Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp - di dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati in grado di schermare le carceri dalle comunicazioni cellulari con l'esterno". Auricchio, che loda l'alta professionalità dei colleghi, ribadisce la necessità di un intervento normativo "volto a punire l'introduzione e la detenzione in carcere dei telefoni cellulari" attraverso l'istituzione "di uno specifico reato".
"Si avverte sempre di più la necessità - dice Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp - di dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati in grado di schermare le carceri dalle comunicazioni cellulari con l'esterno". Auricchio, che loda l'alta professionalità dei colleghi, ribadisce la necessità di un intervento normativo "volto a punire l'introduzione e la detenzione in carcere dei telefoni cellulari" attraverso l'istituzione "di uno specifico reato".