Nozze trash, licenziati cinque musicisti della penitenziaria

Campania
Le nozze trash (ANSA)

Lo scorso 27 marzo, a Napoli, avevano suonato durante la cerimonia tra il cantante neomelodico siciliano Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss della camorra Gaetano Marino

Sono stati licenziati i cinque agenti della polizia penitenziaria, trombettisti appartenenti alla banda musicale delle forze dell'ordine, che lo scorso 27 marzo, a Napoli, avevano suonato alle cosiddette nozze trash (FOTO) tra il cantante neomelodico siciliano Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss della camorra Gaetano Marino.  Ai cinque viene contestato il danno di immagine e la perdita del rapporto fiduciario.

La decisione

La decisione è giunta a quasi 10 mesi dal matrimonio tra Colombo e la Rispoli. I cinque ispettori della polizia penitenziaria sono stati immortalati in una serie di video, girati dai fan e postati sui social, mentre suonavano la tromba in occasione del pomposo matrimonio. A coinvolgerli era stata un'agenzia che organizza eventi. Le immagini delle nozze, che ritraevano anche i trombettisti all'opera, erano diventate subito virali sul web ed erano risultate determinanti per incastrare gli ispettori, sospesi poi in via cautelativa da parte del Dap. Il festoso corteo nuziale, con tanto di carrozza bianca trainata da cavalli, quel 27 marzo, aveva bloccato il traffico lungo corso Secondigliano.

Le indagini

Dopo le nozze è scattata anche un'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che si è concentrata sul concerto andato in scena il giorno prima del matrimonio, il 26 marzo, in piazza del Plebiscito. Una esibizione registrata nell'apposito ufficio del Comune di Napoli come un flash mob senza averne, secondo i sostituti procuratori antimafia Maurizio De Marco e Vincenza Marra, le caratteristiche. In questo procedimento Tony Colombo è indagato insieme al fratello del sindaco di Napoli, Claudio De Magistris, e altre due persone, per il reato di abuso di ufficio in concorso. Altre cinque, tutti appartenenti alla polizia locale, sono invece indagate per omissione di atti d'ufficio.

Le parole del sindacato di polizia penitenziaria

"Siamo certamente dispiaciuti per i destinatari dei provvedimenti e per gli effetti che da essi ne conseguiranno. Nel contempo siamo certi che quanto accaduto possa fare da monito per tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria", si legge in una nota del presidente dell'Uspp Giuseppe Moretti, e del segretario campano Ciro Auricchio, che commentano il licenziamento dei cinque ispettori della Polizia Penitenziaria. "Chiediamo alla signora Tina Rispoli di smetterla di prendere in giro i napoletani riguardo il ruolo del marito, elemento di spicco della criminalità organizzata di Secondigliano, finito nel carcere di Poggioreale, tra il 2004 e il 2005, con l'accusa di associazione camorristica", sottolineano Moretti e Auricchio, i quali auspicano che "si faccia presto luce sulle responsabilità inerenti alle autorizzazioni concesse dal Comune". Tornando alla vicenda dei licenziamenti degli ispettori-musicisti, componenti della banda del Corpo della Polizia Penitenziaria, Moretti e Auricchio ricordano l'impegno quotidiano del sindacato "per la tutela della dignità professionale dei poliziotti penitenziari che espletano con senso di responsabilità ed onore le loro funzioni pubbliche. Il corpo di polizia Penitenziaria, alla pari delle altre Forze di polizia, contribuisce a garantire l'ordine e la sicurezza per la collettività, assicurando la corretta esecuzione delle misure restrittive della libertà personale e operando spesso in condizioni ostili ed in assenza di adeguate risorse ma con diligenza, competenza e professionalità".

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