Napoli, minacce e testate agli operatori del 118 della postazione Bagnoli

Campania
Foto di archivio (ANSA)

L'episodio è stato riferito dalla pagina Facebook Nessuno tocchi Ippocrate. L'uomo ha reagito violentemente dopo che il personale del 118 gli ha comunicato l'ospedale dove lo avrebbe portato

Un altro episodio di aggressione ai danni di personale medico a Napoli. La pagina Facebook 'Nessuno Tocchi Ippocrate' ha riportato un caso in cui un paziente ha sferrato calci e pugni e minacciato gli operatori del 118 della postazione Bagnoli perché non ha gradito la scelta dell'ospedale in cui doveva essere portato.

L'aggressione

Secondo quanto riportato, il personale del 118, allertato per una segnalazione di un dolore allo stomaco che durava da due giorni, è arrivato a casa di un paziente che in precedenza si era recato in un pronto soccorso e che chiedeva un'iniezione antidolorifica. I medici hanno spiegato che per loro era impossibile somministrare farmaci e il paziente ha chiesto di essere portato in ospedale. Dalla centrale operativa del 118 sono state date indicazioni per andare al Loreto mare. La scelta della sede non è stata gradita dal paziente che ha iniziato "a dare in escandescenze - si legge nel post - dando calci e pugni contro il portello dell' ambulanza". L'uomo è sceso dall'ambulanza, "ha afferrato l'autista e gli ha dato una testata, minacciandolo per andare al Cardarelli. Giunti al pronto soccorso ha continuato a offendere tutti - conclude il post - perché c'era già stato due giorni prima e non era contento del trattamento ricevuto e del tempo di attesa".

Medico del 118: "Riconoscere la qualifica di pubblico ufficiale"

Secondo, Manuel Ruggiero, medico del 118 della pagina Facebook 'Nessuno Tocchi Ippocrate', per fermare le aggressioni al personale delle ambulanze il "riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale e l'inasprimento della pena. Ben vengano le telecamere, che saranno installate entro la fine di febbraio su tutti i mezzi - ha spiegato - ma serve anche altro altrimenti questo fenomeno non si fermerà". Il paziente, che ieri ha aggredito il personale dell'ambulanza della postazione Bagnoli, "era purtroppo già noto in questo senso perché già il giorno prima aveva dato qualche segnale e il personale della postazione Bagnoli ha poi avuto la peggio. Siamo in una fase di transizione verso questo nuovo strumento delle telecamere - ha concluso - ma al momento procediamo per querela di parte, non c'è ancora la procedibilità di ufficio".

Monorchio, Croce Rossa: "Servono corsi di autodifesa"

"Il nostro personale va formato, sia con corsi di supporto psicologico sia con corsi di autodifesa", ha dichiarato Paolo Monorchio, presidente della Croce rossa di Napoli. "Già in passato abbiamo fatto corsi di autodifesa per il personale, non si tratta di 'militarizzare' il personale delle ambulanze. Piuttosto è un modo per fornire loro gli strumenti necessari per affrontare un momento di tensione e per capire le reali intenzioni di chi hanno davanti", ha affermato il presidente. "Il nostro personale deve essere in grado di gestire la tensione del momento". Monorchio ha sottolineato che sono in programma anche corsi nelle scuole superiori, rivolti ai ragazzi del quarto e del quinto anno ai quali spiegare come si lavora sulle ambulanze e nei pronto soccorso. "Intervenire cioè sulla formazione culturale delle persone - ha aggiunto - perché serve anche questo. E di questi corsi abbiamo già parlato con l'Ufficio scolastico regionale, avanzando la nostra proposta. Sapevamo che le telecamere sarebbero state un deterrente - ha concluso -, ma occorre intervenire sulla formazione culturale delle persone".

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