Napoli, smantellata banda specializzata in borseggi: 8 arresti

Campania
Immagine di archivio (ANSA)

Due soggetti sono finiti in carcere, altri sei ai domiciliari. I criminali agivano all’interno della stazione della ferrovia Circumvesuviana. Per comunicare tra loro con il telefono usavano un linguaggio in codice 

Smantellata un’organizzazione specializzata in borseggi, soprattutto ai danni di turisti, all’interno della stazione della ferrovia Circumvesuviana di Napoli. La Polfer ha arrestato otto persone (2 finite in carcere e 6 ai domiciliari), tra cui due immigrati africani. Gli agenti hanno individuato i soggetti attraverso l’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Gli arresti

Al vertice dell'organizzazione c'erano il 58enne V.T. e il 60enne M.P., entrambi di Napoli, che sono stati trasferiti in carcere. I soggetti nordafricani, uno di 48 anni proveniente dall’Algeria e l’altro di 41 anni proveniente dal Marocco, erano i "manovali" durante le operazioni. La coppia, insieme ai restanti componenti della banda, è stata posta agli arresti domiciliari.

I colpi effettuati dalla banda

La banda monitorava il territorio e stava attenta alla presenza delle forze dell’ordine o di eventuali concorrenti, i quali venivano avvicinati e allontanati, se necessario, anche con la violenza. La tattica, dopo questi passaggi preliminari, consisteva nell’accerchiamento della vittima prescelta e il rapido trasferimento della refurtiva ai compagni. I malviventi seguivano le persone fino al momento in cui queste salivano sul treno. Approfittando della folla, i soggetti le distraevano mentre uno dei componenti del gruppo sfilava loro il portafogli. Messo a segno il colpo, il borseggiatore restava sul marciapiede fino alla partenza del treno, oppure saliva sul convoglio per scendere alla prima fermata. Qui veniva raggiunto da un complice che, a bordo di uno scooter, prendeva in consegna la refurtiva. L'organizzazione aveva anche un sistema interno di distribuzione settimanale dei guadagni, che prevedeva una quota per chi non riusciva a partecipare ai colpi.

Il linguaggio in codice dei malviventi

La banda si scambiava informazioni con il telefono, utilizzando un linguaggio in codice. Le "cartoline", per esempio, indicavano le carte di credito trovare nei portafogli. La "fiala" era la banconota da 100 euro. La squadra investigativa della Polfer era indicata come "’a nerissima”. I militari dell'operazione "Strade sicure" erano indicati come "Pereppepè", in riferimento al suono della tromba.

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