Operai segregati nel Napoletano: rigettata la revoca dei domiciliari all'imprenditore

Campania
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Questa mattina è avvenuto un sopralluogo nell’azienda, con il fine di disporre i lavori per sanare le irregolarità riscontrate dai carabinieri. L’avvocato difensore: "Il danno per l’impresa sta diventando irreparabile" 

Il tribunale del riesame di Napoli ha rigettato l'istanza di revoca degli arresti domiciliari emessa nei confronti dell'imprenditore Vincenzo Capezzuto, legale rappresentante della Moreno srl di Melito di Napoli, accusato, tra l’altro, di sequestro di persona.

La vicenda

Nella fabbrica di borse di Capezzuto, lo scorso 13 novembre, vennero trovati 57 operai in nero, 43 dei quali nascosti in un locale della ditta per sfuggire ai controlli dei carabinieri. La Moreno srl, di cui l’imprenditore è il legale rappresentante, ha provveduto successivamente a regolarizzare gli individui insieme con altri 14 irregolari, scoperti durante l'ispezione del Nil e del Nas. Per quella vicenda sull’uomo d’affari pende, tra l'altro, anche l'accusa di sequestro di persona.

Il sopralluogo nell’azienda

Questa mattina, in virtù del dissequestro temporaneo di otto ore ottenuto dall'avvocato difensore dell’imprenditore, Rosario Pagliuca, è iniziato il sopralluogo dei tecnici all’interno dell’azienda di Capezzuto, finalizzato a organizzare e disporre i lavori per sanare tutte le irregolarità rilevate dai carabinieri.

L’avvocato: "Il danno per l’impresa sta diventando irreparabile"

Il legale di Capezzuto spiega: "Adesso il nostro interlocutore diventa il gip. La decisione avversa del tribunale del riesame, di fatto, impedisce la riapertura della fabbrica e la ripresa della produzione. Il danno sta diventando irreparabile per l'impresa, per i committenti e per i lavoratori".

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