Napoli, riceve sangue infetto durante il parto: condannato il ministero della Salute

Campania
Foto di archivio (Getty)

Il dicastero dovrà risarcire 700mila euro per il decesso, avvenuto nel 2013, di una donna che 43 anni fa fu sottoposta a delle trasfusioni che le inocularono il virus dell'epatite C 

Doveva "dirigere, autorizzare e sorvegliare" sulla gestione del sangue e degli emoderivati ma non lo ha fatto, per questo il ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di Napoli (VI sezione civile) a un risarcimento di 700mila euro per il decesso di una donna che 43 anni fa è stata sottoposta, in un ospedale di Napoli, a delle trasfusioni di sangue, poi rivelatosi infetto, che le hanno inoculato il virus dell'epatite C.

La ricostruzione

A rendere nota la sentenza, emessa dai giudici lo scorso 15 novembre, è stato l'avvocato della famiglia, Maurizio Albachiara. La donna è stata sottoposta a trasfusioni a causa di una perdita di sangue durante un parto cesareo. Dopo qualche anno è comparsa l'epatite C che si è poi trasformata in una cirrosi. Fino al 1995 la donna non ha accusato nessuna sintomatologia, ma nel 2013 è morta a causa di uno scompenso ascitico.

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