Whirlpool, ministro Patuanelli interrompe incontro al Mise con La Morgia su sito di Napoli

Campania
Foto di archivio (ANSA)

Il titolare del dicastero dello Sviluppo economico ha chiesto all’ad dell’azienda di ritirare la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli e di porgere le proprie scuse ai lavoratori e alle istituzioni della Repubblica 

Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha bruscamente interrotto il tavolo, che si svolgeva al suo ufficio al Mise, con l’amministratore delegato di Whirlpool, Luigi La Morgia. Lo si apprende da fonti del Mise, secondo le quali il ministro avrebbe chiesto all'azienda di ritirare la procedura di cessione del ramo d’azienda che comprende il sito di Napoli e di porgere le proprie scuse ai lavoratori e alle istituzioni della Repubblica, condizione necessaria per iniziare la discussione nel merito. Se la multinazionale non lo farà, il ministro sposterà la discussione a Palazzo Chigi, coinvolgendo il Consiglio dei Ministri.

La Morgia: "Incontro costruttivo". Il Mise lo smentisce

Tuttavia, al termine del tavolo tenutosi in via Veneto, a Roma, l’ad di Whirlpool La Morgia ha dichiarato di aver avuto con il ministro dello Sviluppo economico “un incontro costruttivo di circa un’ora, in cui abbiamo ripercorso tutta la storia del sito di Napoli. Ci ha chiesto quale fosse la nostra posizione e noi abbiamo ribadito che oggi l'unica soluzione per salvaguardare i posti di lavoro sul Napoli e procedere con la riconversione del sito". L'ad ha poi dichiarato che il ministro "ha preso atto della nostra posizione, noi abbiamo ribadito quello che avevamo già detto: l'opzione di riconversione è l'unica che permette di garantire i massimi livelli occupazionali sul sito di Napoli". Fonti del Mise, però, smentiscono le parole di La Morgia, sostenendo che l’incontro è stato tutt’altro che costruttivo.

"Prs soluzione solida"

Ad ogni modo, La Morgia ha in seguito ribadito la convinzione che la cessione alla Passive Refrigeration Solutions S.A. (Prs) dello stabilimento di via Argine, nel quale lavorano 410 persone, sia "una soluzione solida". "Abbiamo fatto un'analisi di dettaglio del loro piano e degli investimenti", ha detto e la decisione di cedere il sito "è stata presa a difesa di lavoratori". Le reazioni di sindacati e lavoratori "sono normali, anche perché nessuno ha avuto finora la possibilità di sentire Prs a viva voce e vedere il loro piano. Auspichiamo che possa accadere quanto prima". Per ora, sempre secondo quanto riferito da La Morgia, non sono stati programmati altri appuntamenti con il ministro o le parti sociali. 
La Morgia ha in seguito aggiunto che sul trasferimento del sito partenopeo è stata aperta "una procedura di consultazione, l'atto di vendita sarà sequenziale, anche da un punto di vista prettamente legale". L'intenzione di Prs "è quella di garantire i massimi livelli occupazionali", ha continuato l’ad, che sui numeri dei lavoratori che manterranno il loro posto in fabbrica non ha rilasciato dichiarazioni: "È corretto discuterne prima con le parti sociali e con Prs".  

Patuanelli: "L’azienda si scusi e ritiri la cessione"

In serata, il ministro Patuanelli ha commentato, tramite un post pubblicato su Facebook, l’incontro al Mise, confermando quanto già circolato nel pomeriggio: "Oggi ho incontrato la dirigenza italiana di Whirlpool al Ministero dello Sviluppo Economico. Ho chiesto loro due cose molto semplici: le scuse per i lavoratori e le Istituzioni, e il ritiro della procedura di cessione. Due cose per poter riavviare il dialogo interrotto in via unilaterale dall’azienda". La risposta dei vertici di Whirlpool Italia "è stata un'illustrazione dei numeri del mercato che comprendo come ingegnere, ma non come Ministro della Repubblica. C'è e permane un problema di base, l'incognita sul futuro dei lavoratori", ha aggiunto, spiegando di aver dovuto interrompere il tavolo "perché non ha senso continuare a sedersi dinanzi a persone che hanno già deciso e che sono eterodirette".  

Napoli: I più letti