Simon Gautier, l'autopsia conferma: è morto per choc emorragico

Campania
Foto di archivio

L’esame autoptico sul corpo del 27enne francese ha riscontrato fratture a entrambi gli arti inferiori. Il decesso è stato causato dal laceramento dell’arteria femorale sinistra. Dal momento della caduta, l'escursionista sarebbe rimasto in vita al massimo per 45 minuti

Simon Gautier, l’escursionista francese di 27 anni disperso durante un'escursione sui monti del Cilento, nel Salernitano (LE FOTO DELLE RICERCHE), sarebbe morto in seguito ad uno choc emorragico per la rottura dell'arteria femorale. È quanto emerge dall’autopsia eseguita nell’ospedale di Sapri. La salma, non appena sarà liberata dall'autorità giudiziaria, sarà trasferita in Francia.

La morte è sopraggiunta dopo 45 minuti dalla caduta

Il medico legale Adamo Maiese dell'Asl Salerno ha anche accertato che il turista francese, cadendo nel dirupo, ha riportato danni e traumi importanti alle vertebre. Dall’esame autoptico sono state riscontrate fratture esposte e scomposte a entrambi gli arti inferiori ed il laceramento di tessuti. L'emorragia avrebbe avuto origine dalla gamba sinistra che presentava rotture dei principali vasi. Gautier, dal momento della caduta, sarebbe rimasto in vita al massimo per 45 minuti. Presenti all'autopsia, tra gli altri, anche il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, il legale della famiglia Gautier, Maurizio Sica, e il capitano dei carabinieri, Matteo Calcagnile.

Il 9 agosto la scomparsa

Simon Gautier, 27 anni, si era laureato alla Sorbona e viveva a Roma da circa due anni per seguire un dottorato di storia dell'arte. Aveva programmato un’escursione a piedi tra sentieri montani con partenza dal Golfo di Policastro per giungere a Napoli, come confermerà successivamente la ragazza che condivideva con lui a Roma il suo appartamento, raggiunta dai carabinieri. L’8 agosto il giovane francese, secondo quanto ricostruito, dopo essere giunto in treno alla stazione ferroviaria di Policastro, avrebbe dormito in tenda sulla spiaggia di Scario. Gautier avrebbe spento il proprio cellulare durante la notte per riaccenderlo intorno alle 6 e mezzo del mattino, quando, presumibilmente, ha iniziato il suo percorso. A nulla sono valse le ricerche, svolte da una task force che comprendeva squadre del nucleo speleo-alpino-fluviale (Saf) dei Vigili del fuoco, unità cinofile addestrate per la ricerca di persone, elicotteri, droni e motovedette della Capitaneria di Porto. A dare l'allarme era stato proprio l'escursionista francese con una telefonata al 118, il 9 agosto. Simon aveva chiesto aiuto in una telefonata al 118, dicendo di essersi rotto le gambe per essere caduto in un dirupo.

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