Napoli, vendevano permessi di soggiorno: resta in carcere l'ex agente

Campania
Il Tribunale di Napoli (Getty Images)

Secondo gli inquirenti, Vincenzo Spinosa, ex poliziotto di 64 anni, avrebbe avuto un ruolo primario nell'organizzazione. Il Tribunale del Riesame ha confermato anche altre sei misure cautelari 

Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare del carcere per l'ex poliziotto Vincenzo Spinosa, di 64 anni, coinvolto nell'indagine della Procura di Napoli sui permessi di soggiorno concessi ad extracomunitari dietro compenso. I giudici hanno confermato anche gli arresti domiciliari nei confronti di Alessandro Cerrone, 42 anni, e di Weng Qing, detto 'Michele, il cinese', 28 anni, anche loro coinvolti nell'indagine che ha portato all'arresto, a metà dello scorso maggio, di sette persone (cinque in carcere e due ai domiciliari).

La 'banda dei permessi di soggiorno'

Spinosa, secondo gli investigatori, ha avuto un ruolo primario nell'organizzazione che consentiva a immigrati di varie nazionalità di ottenere un permesso di soggiorno che gli avrebbe consentito di muoversi in tutta Europa. L'indagato viene indicato come promotore e organizzatore della cosiddetta 'banda dei permessi di soggiorno'. Qing, invece, si sarebbe occupato di reperire i cellulari che venivano utilizzati per le comunicazioni e, con Cerrone, anche delle pratiche da 'agevolare'.

La decisione del Tribunale

Il Tribunale del Riesame ha confermato le sette misure cautelari emesse dal Gip di Napoli su richiesta della Procura. Ancora non è stata fissata la data dell'appello presentato dagli inquirenti in relazione alle misure cautelari chieste nei confronti di tre indagati e non concesse dal Gip lo scorso maggio.

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