Stalker latitante tradito da una cipolla: arrestato a Napoli

Campania
Immagine d'archivio (Getty Images)

L’uomo, a processo per maltrattamenti, ingiurie, minacce e percosse ai danni della sua compagna, era riuscito a evitare l'arresto disposto dai giudici il 27 febbraio 

Arrestato la scorsa notte a Napoli il latitante Marco Prota, figlio di un presunto affiliato al clan Licciardi e accusato di stalking nei confronti della compagna. L’uomo, a processo per maltrattamenti, ingiurie, minacce e percosse a seguito della denuncia della donna, era riuscito a evitare l'arresto, disposto dai giudici il 27 febbraio. In un secondo momento la vittima aveva ritrattato le accuse al compagno ma la madre di lei, ascoltata dai giudici dopo la deposizione della figlia, aveva invece riferito che la decisione di ritrattare era dovuta al fatto che, poco prima della deposizione, la donna era stata avvicinata e nuovamente picchiata dal compagno.

Le indagini

Durante le indagini i poliziotti hanno coinvolto negli accertamenti tutti i parenti del latitante, circa 400 persone, ai quali Prota avrebbe potuto chiedere aiuto. Infine è stato possibile individuare il nascondiglio del latitante in un’abitazione di corso Garibaldi. A dare la svolta definitiva alle indagini, una cipolla: Prota, infatti, non avendola a disposizione in casa ha chiamato un negozio di ortofrutta chiedendo di fargli recapitare l’ortaggio a casa. E' stato così, seguendo il garzone del fruttivendolo, che gli investigatori sono riusciti a individuare il civico dove il latitante si era rifugiato. Dopo la consegna è scattato il blitz. Prota è stato bloccato e arrestato e l'uomo che lo ospitava denunciato per favoreggiamento.  

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