Marco Di Lauro, il rampollo del clan non risponde al giudice

Campania
Marco Di Lauro (Fotogramma)

Il giudice ha contestato a Di Lauro il reato di associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti per fatti risalenti tra il 2007 e il 2008 

Marco Di Lauro, il rampollo del clan arrestato (FOTO) sabato 2 marzo a Chiaiano, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio che si è svolto oggi, martedì 5 marzo, davanti al Gip di Napoli, Pietro Carola, nel carcere di Secondigliano. Classe 1980, Di Lauro è latitante dal 2004. Si tratta del quarto figlio di Paolo Di Lauro, soprannominato 'Ciruzzo o' milionario' per la sua disponibilità economica, fondatore della famiglia camorristica napoletana attiva proprio nel quartiere di Secondigliano.

Le accuse a Di Lauro

Il giudice ha contestato a Di Lauro, assistito dagli avvocati Carlo e Gennaro Pecoraro, l'accusa di associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti. Il reato sarebbe stato commesso tra il 2007 e il 2008. Poco prima dell'incontro con il giudice, l'avvocato Carlo Pecoraro ha illustrato al boss le sue pendenze giudiziarie, icontenuti in un incartamento di diverse centinaia di pagine, ma Di Lauro è apparso poco al corrente degli addebiti che gli sarebbero stati contestati di lì a poco dalla Procura. Mercoledì 6 marzo è fissato un nuovo interrogatorio, questa volta davanti al Gip Marco Carbone, in merito a una seconda contestazione, sempre relativamente alla stessa ipotesi di reato, ma per un periodo più esteso.

Proseguono le indagini

Intanto, prosegue l'attività investigativa: si sta cercando di stringere il cerchio attorno ai fiancheggiatori, tra i quali figura anche Salvatore Tamburrino, arrestato anch'egli sabato scorso per l'omicidio della moglie. In particolare, gli inquirenti stanno cercando di appurare la disponibilità finanziaria del boss, e di scoprire di più sui covi della camorra. L'abitazione di Chiaiano dove Di Lauro è stato arrestato, poco distante dal quartiere base del clan, apparterrebbe a una coppia della cosiddetta 'Napoli Bene'. L'arresto di 'F4', come lo identificano le forze dell'ordine in virtù del suo essere il quarto figlio di Paolo Di Lauro, è stato frutto di un lavoro delicato e sinergico di inquirenti antimafia, carabinieri e polizia, e della complessa tracciatura di una rete di relazioni e connivenze. Meno di un mese fa, la Procura di Napoli ha assicurato alla giustizia il numero due della lista dei latitanti più ricercati in Campania, cioè Ciro Rinaldi.

La compagna ha chiesto scusa ai vicini per il falso nome

Nel frattempo, Cira Marino, 29 anni, la compagna di Di Lauro, ha chiesto scusa agli altri condomini prima di lasciare l'abitazione che condivideva con il boss. Dopo l'arresto dell'uomo, la Marino si è scusata con i suoi vicini, gli inquilini dell'edificio di via Emilio Scaglione, per essersi sempre fatta chiamare Annamaria, nome inventato per tutelare il compagno. Poi, prese le sue cose, è andata via. Ora è indagata a piede libero per favoreggiamento.

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