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Camorra, 'stese' nel rione Sanità di Napoli: 30 misure cautelari

Campania
Le armi e la droga sequestrate durante l'operazione anti Camorra (ANSA)

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi e spaccio di stupefacenti. Tutti i reati sono aggravati da finalità e metodo mafiosi

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A Napoli i carabinieri hanno arrestato circa 30 persone ritenute affiliate al clan camorristico dei Sequino nel Rione Sanità del capoluogo partenopeo. Zona dove si contende il predominio sugli affari illeciti con il clan Vastarella anche attraverso le cosiddette stese, ossia raid con colpi di pistola esplosi a scopo intimidatorio nelle zone di appannaggio della cosca rivale.

Le indagini

L'attività investigativa ha consentito di accertare le dinamiche criminali che regolavano le modalità di gestione della "cassa comune" e di mantenimento dei familiari (soprattutto donne) degli affiliati detenuti, attraverso il pagamento degli stipendi, le cosiddette "mesate". 

Le ordinanze di custodia cautelare

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono due: gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi e spaccio di stupefacenti. Tutti i reati sono aggravati da finalità e metodo mafiosi. Secondo quanto trapela dalle indagini, la guida del clan Sequino è sempre rimasta nelle mani dei capi storici Salvatore e Nicola Sequino, che davano gli ordini agli affiliati anche dal carcere, approfittando dei colloqui. La misura cautelare è stata notificata nei confronti dei boss Antonio e Patrizio Vastarella, già detenuti, per traffico di sostanza stupefacenti. Solo ad Antonio Vastarella è stato contestato anche il tentato omicidio di Giovanni Sequino, uno dei capi del clan rivale, avvenuto nel rione Sanità il 22 ottobre 2016. Inoltre, a Guidonia, in provincia di Roma, è stato arrestato un altro presunto affiliato al clan Vastarella. Si tratta di Alessandro Pisanelli, 47 anni, a cui gli agenti hanno notificato una misura cautelare per il reato associazione a delinquere di stampo mafioso. Pisanelli è stato bloccato dai poliziotti venerdì scorso, 15 febbraio, dopo un inseguimento in strada. 

Armi e droga acquistate dalla 'Ndrangheta

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 630 grammi di amnesia e un vero e proprio arsenale costituito da un kalashnikov, cinque pistole, una mitragliatrice e tre fucili. Sequestrato anche un cospicuo munizionamento e un distintivo falso di riconoscimento della guardia di finanza. Droga e armi sono stati trovati nella roccaforte del clan Sequino. Durante le indagini, sono state anche arrestate in flagranza di reato quattro persone, a cui sono stati sequestrati circa 1,3 chili di cocaina. In quest'occasione gli investigatori sono riusciti a provare che, in alcuni casi, l'approvvigionamento delle sostanze stupefacenti avveniva in Calabria, direttamente dal comune di San Luca, in provincia di Reggio Calabria.

Scommesse a "debito", il nuovo pizzo dei clan

Inoltre, i carabinieri hanno scoperto una nuova frontiera delle estorsioni. Gli indagati scommettevano sulle partite di calcio, puntando anche 700 euro, ma senza pagare il centro scommesse al quale si rivolgevano. In quest'ultimo caso, inoltre, pretendevano la somma vinta, ma senza mai corrispondere la somma "giocata". 

Salvini: "Con arresti giornata comincia bene"

"I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato una trentina di persone ritenute affiliate al clan camorristico dei Sequino. È una buona notizia, che fa cominciare bene la giornata. Grazie alle Forze dell'Ordine", le parole del ministro degli Interni, Matteo Salvini.

De Magistris: "Rione Sanità sarà liberata dal crimine"

"Voglio congratularmi con i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e con la magistratura napoletana per l'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare per fatti gravi di camorra eseguite questa mattina nel quartiere Sanità. Anche grazie a queste attività d'indagine la Sanità sarà progressivamente liberata dai tentativi del crimine di rallentare la rinascita di un quartiere dove la sua gente ha già scelto per la bellezza, lo sviluppo, la cultura e l'umanità". È la dichiarazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.