Cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e 10 perquisizioni a carico di tifosi partenopei per i gravi incidenti accaduti il 6 gennaio 2018, all'esterno della stazione centrale di Napoli, in occasione della partita Napoli-Verona
A Napoli gli agenti della Digos hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e 10 perquisizioni a carico di altrettanti appartenenti alla tifoseria partenopea per i gravi incidenti accaduti il 6 gennaio 2018, all'esterno della stazione centrale del capoluogo campano, in occasione della partita Napoli-Verona. Durante gli scontri, organizzati come una vera e propria azione militare, vennero lanciate bottiglie incendiarie, dati alle fiamme diversi mezzi della polizia e incendiati cassonetti posizionati al centro della strada. Numerosi agenti rimasero feriti. Al 'blitz' contro l'opposta tifoseria presero parte circa duecento persone, prevalentemente con il volto coperto. Ai cinque arrestati, si contestano i reati di incendio doloso, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni.
Le perquisizioni
Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati oggetti utili alle indagini oltre un manganello, un passamontagna e un tirapugni.
Due già coinvolti in scontri con romanisti
Tra gli arrestati, due persone risultano essere già destinatarie di misure cautelari per aver preso parte all'agguato contro tifosi romanisti risalente allo scorso aprile, di ritorno dal match di Champions League contro il Barcellona. Si tratta di Carmine Cacciapuoti e Diego Infante. Insieme a loro sono finiti in carcere Tommaso Fiorillo, Gennaro Iescone e Fabio Vegliante. Gli ultrà arrestati appartengono ai gruppi "Secco Vive", "Ultras 72" e "Area Nord". Tutti erano stati ripresi dai sistemi di sorveglianza, anche in maniera piuttosto nitida, e l'identificazione è risultata semplice.