Condannato per tentata frode imprenditore della bufala nel Casertano

Campania
Foto di archivio

Lo ha disposto il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Assolti il nipote e i due veterinari, accusati di aver somministrato il vaccino contro la brucellosi in periodo non adatto 

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ha condannato a otto mesi di carcere per tentata frode in commercio l'imprenditore Paolo Marrandino, 57 anni, titolare di allevamenti e di un noto caseificio del Casertano che produce la mozzarella di bufala campana DOP. Assolto, invece, il nipote Pasquale, 32 anni, e i veterinari Andrea Russo, 60 anni, in servizio all’Asl, e suo figlio Carmine Russo, 33.

L'indagine del 2014

Nel dicembre 2014, l’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, insieme con la NAF (Nucleo Agroalimentare e Forestale), portò agli arresti domiciliari dei Marrandino e dei Russo, accusati di aver somministrato alle bufale sane il vaccino contro la brucellosi in un periodo assolutamente vietato, quello post-parto, contaminando, di fatto, il latte usato per la produzione di mozzarelle.

Il dubbio sulla pericolosità della brucellosi

Il fattore di pericolosità del batterio di brucellosi sull’uomo non è però emerso nel corso del dibattimento. L'avvocato Giuseppe Stellato, legale dei due veterinari, ha affermato che "in questo processo, come in altri simili, non è stata raggiunta la prova scientifica che il batterio della brucella bufalina possa incidere e provocare danni alla salute umana".

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