Capsula radioattiva dispersa in Australia, cosa sappiamo e perché è pericolosa

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Proseguono le ricerche del minuscolo contenitore contenente il pericoloso Caesium-137. Le autorità raccomandano alle persone di mantenersi a cinque metri di distanza in caso di ritrovamento

Proseguono in Australia le ricerche della minuscola capsula radioattiva che è stata smarrita a seguito di un viaggio in camion da una miniera dell'ovest a Perth. 

Il contenitore, lungo appena 8 mm e con un diametro di 6, è riempito di Caesium-137, materiale particolarmente pericoloso per le radiazioni che emette (pari a 10 Raggi X ogni ora). Un'esposizione ravvicinata può provocare ustioni e un forte senso di malessere.

Non a caso le autorità australiane hanno invitato la popolazione, in caso di rinvenimento della capsula da parte di privati cittadini, di mantenersi ad una distanza di almeno cinque metri e di allontanarsi il prima possibile. Non dovrebbe invece verificarsi un'esposizione pericolosa per chi ci passa accanto in auto, come potrebbe essere probabile che accada.

Si pensa che le vibrazioni della strada durante il viaggio abbiano smontato il contenitore, adibito alla misurazione della quantità di ferro nella miniera di Guinai-Marri dell'azienda Rio Tinto, che conteneva la capsula in questione, che al momento dell'arrivo era infatti stato trovato con viti e bulloni smontati. 

La ricerca appare particolarmente difficoltosa, soprattutto perché il camion ha percorso più di 1400 chilometri dalla miniera nel nord-ovest alla periferia di Perth, dove si trova il magazzino di destinazione. Le autorità stanno setacciando da nord a sud tutto il tragitto, coinvolgendo nell'operazione diversi dipartimenti statali: la polizia, il dipartimento della Difesa, l'organizzazione per il nucleare e la scienza tecnologica e l'agenzia per la protezione da radiazioni e la sicurezza nucleare.

Secondo le prime indicazioni ufficiali, le autorità confidano di controllare tutto il tragitto entro cinque giorni, avendo per il momento percorso 660 km.

 

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