I miliziani palestinesi hanno però reso noto che "la porta resta aperta" per rispettare la data di sabato prossimo per il nuovo scambio prigionieri. Intanto il presidente Usa ha detto di essere impegnato ad acquistare e controllare Gaza: un'affermazione che ha suscitato le ire di Hamas. Il premier israeliano ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti è "determinato" a realizzare il suo piano, definendolo "rivoluzionario"
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Hamas minaccia di sospende il rilascio degli ostaggi israeliani previsto per sabato 'fino a nuovo avviso' e accusa Israele di non adempiere agli obblighi dell'accordo. La tregua torna in bilico. In serata Hamas ha fatto sapere che 'la porta resta aperta' per rispettare la data di sabato prossimo per il nuovo scambio prigionieri ma Israele deve 'adempiere ai propri obblighi'. Per lo Stato ebraico si tratta di una 'totale violazione' del cessate il fuoco. Il ministro della Difesa Katz mette l'Idf in stato di 'massima allerta' per 'qualsiasi possibile scenario' a Gaza e al confine: 'Non torneremo alla realtà del 7 ottobre'. Donald Trump ha definito "terribile" la minaccia di Hamas di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso "un vero inferno" se non li rilascera'. I presidente americano in giornata aveva anche affermato che, in base al suo piano, i palestinesi non avrebbero alcun diritto a tornare a Gaza 'perchè avranno alloggi molto migliori'.
Approfondimenti:
- Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza
- Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
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Trump: sarà un vero inferno se Hamas non libera ostaggi
Donald Trump ha definito "terribile" la minaccia di Hamas di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso "un vero inferno" se non li rilascera'.
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Medio Oriente, idea di Trump per "ripulire" Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania
"Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un "cantiere di demolizione" e affermando che la mossa potrebbe essere "temporanea o a lungo termine".IL PIANO
Decine di famiglie palestinesi fuggono da campo Nur Shams dopo operazione Idf
Decine di famiglie palestinesi hanno abbandonato il campo profughi di Nur Shams, alle porte di Tuklarem, in Cisgiordania spinti via dall'operazione militare di Israele iniziata ieri. "Ci sono esplosioni, bombe, bulldozer. E' una tragedia. Fanno qui quello che hanno fatto a Gaza", ha testimoniato un residente, citato dall'Afp. "Le forze israeliane si sono presentate e ci hanno costretto ad andarcene, dopo che hanno iniziato a distruggere le nostre case", ha spiegato un altro. Ieri sono rimasti uccisi tre palestinesi: due donne, una delle quali incinta di otto mesi, e un giovane.
Israele manda rinforzi alle sue truppe schierate a Gaza
L'Idf ha annunciato in un messaggio su Telegram che "è stato deciso di rafforzare significativamente l'area (di Gaza) con forze aggiuntive per missioni difensive". "In base alla valutazione della situazione, è stato deciso di aumentare il livello di prontezza e posticipare il congedo per i soldati combattenti e le unità operative nel Comando meridionale", aggiunge la nota. "Il rinforzo alle truppe aumenterà la capacità di difesa nell'area e aumenterà l'allerta rispetto a vari scenari nella regione".
Manifestanti bloccano autostrada Tel Aviv
I manifestanti, che chiedono il completamento dell'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi rimanenti, stanno attualmente bloccando l'autostrada Ayalon in direzione sud a Tel Aviv, dopo che Hamas ha dichiarato che avrebbe ritardato il prossimo scambio di prigionieri a causa delle "violazioni israeliane" dell'accordo. Secondo quanto riferito, i manifestanti stanno chiedendo che i tempi previsti dall'accordo vengano abbreviati per accelerare il ritorn di tutti gli ostaggi israeliani, poiche' gli ultimi tre rilasciati sono stati riconsegnati in Israele in cattive condizioni di salute. I manifestanti, che stanno marciando anche sul ponte di Begin Street, gridano: "Non li abbandoneremo!". Tra i manifestanti ci sono i parlamentari democratici Gilad Kariv e Naama Lazimi.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Il 27 al Cairo vertice arabo di emergenza chiesto da palestinesi
L'Egitto ospiterà un vertice arabo di emergenza il 27 febbraio al Cairo, chiesto dalle autorità palestinesi - afferma una nota del ministero degli Esteri egiziano - "per affrontare i nuovi e pericolosi sviluppi nella causa palestinese". Nella nota si precisa che il vertice è stato organizzato in coordinamento con il Regno del Bahrein, Paese che attualmente presiede il vertice arabo, e il Segretariato generale della Lega degli Stati arabi, nonché dopo la consultazione e il coordinamento dell'Egitto al massimo livello con gli altri Paesi arabi.
Israele si ritira dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu: "Ci demonizza"
In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar fa sapere di accogliere con favore "la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio". LEGGI L'ARTICOLO
Hamas: porta per scambio prigionieri sabato resta aperta
Hamas ha reso noto che "la porta resta aperta" per rispettare la data di sabato prossimo per il nuovo scambio prigionieri. "Posticipare il rilascio dei prigionieri è un messaggio di avvertimento all'occupante", afferma Hamas in una nota, spiegando di aver sospeso lo scambio 5 giorni prima "per dare ai mediatori sufficienti opportunità di fare pressione sull'occupante affinché adempia ai propri obblighi". Secondo Hamas Israele ha violato l'accordo tra le altre cose ritardando il ritorno degli sfollati di Gaza nel nord, sparando ai palestinesi, ritardando l'ingresso di forniture medie e delle attrezzature per rimuovere le macerie.
Accordo Israele-Hamas, in migliaia hanno festeggiato la tregua per le strade di Gaza. FOTO
I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE IMMAGINI
Gaza, le moschee riprese dal drone prima e dopo la guerra
Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO
"Hamas, col piano Trump saltate le garanzie Usa su tregua"
I negoziatori di Hamas hanno dichiarato che le garanzie Usa per il cessate il fuoco non sono più in vigore di fronte al piano del presidente Usa Donald Trump di voler trasferire i palestinesi fuori da Gaza. Lo hanno affermato 2 fonti della sicurezza egiziana a Reuters rilanciata dal Times of Israel. I mediatori temono la rottura dell'accordo di cessate il fuoco dopo che Hamas ha annunciato il rinvio del prossimo scambio di prigionieri accusando Israele di violare la tregua. I mediatori hanno rinviato i colloqui fino a quando non sarà ricevuta una chiara indicazione dell'intenzione di Washington di continuare l'accordo a fasi.
Ben Gvir: "Dobbiamo tornare alla guerra, assaltare Gaza"
L'ex ministro israeliano ed esponente di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ha chiesto di riprendere la guerra contro Hamas a Gaza, dopo l'annuncio di voler posticipare il prossimo scambio di prigionieri. Israele dovrebbe effettuare "un massiccio assalto a Gaza, dall'aria e dalla terra, insieme a un blocco completo degli aiuti umanitari alla Striscia, tra cui elettricità, carburante e acqua, e incluso il bombardamento degli aiuti che sono già stati portati e sono nelle mani di Hamas", ha detto su X. "Dobbiamo tornare alla guerra e distruggere!". Il partito di Ben Gvir ha lasciato il governo per protestare contro l'accordo di tregua.
Netanyahu, consultazioni con la Difesa dopo annuncio Hama
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sta tenendo consultazioni di sicurezza con la dirigenza dell'establishment della difesa per discutere dell'annuncio di Hamas di posticipare il rilascio degli ostaggi fino a nuovo avviso. Lo afferma un funzionario al Times of Israel, aggiungendo che il premier anticiperà alla mattina la riunione del gabinetto di sicurezza programmata per domani pomeriggio.
Anp abroga indennità a famiglie dei prigionieri e martiri
L'Autorità Palestinese ha annunciato oggi che metterà fine al suo sistema di "indennità alle famiglie dei prigionieri e dei martiri", rispondendo così ad una richiesta di lunga data di Washington.. Il presidente Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha emesso un decreto che ristruttura il sistema di sicurezza sociale dell'Autorità Palestinese e revoca questi benefici a beneficio delle famiglie dei prigionieri detenuti da Israele e delle famiglie dei palestinesi uccisi dall'esercito israeliano, ha precisato l'agenzia Wafa. Israele ha da tempo denunciato questo sistema come un "incitamento al terrorismo".
Abbas blocca 'assegni' a famiglie detenuti palestinesi in Israele
Il leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, con un decreto presidenziale ha revocato la legge che prevede il pagamento di 'assegni' ai familiari dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane o dei palestinesi "martiri" che hanno perso la vita o sono rimasti feriti durante operazioni contro lo Stato ebraico. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, sottolineando che questo sistema sarà sostituito da un programma di assistenza sociale a tutte le famiglie palestinesi bisognose.
Il programma abolito da Abbas, noto anche con il nome di 'Fondo per i martiri', era da tempo sotto accusa da parte di Israele e dei Paesi occidentali che sostenevano incentivasse la violenza. La mossa del leader dell'Anp arriva in un momento in cui traballa l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas e fa discutere la proposta del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul futuro della Striscia di Gaza.
Hamas: "Israele viola accordo, slitta il rilascio degli altri ostaggi previsto per sabato"
Hamas ha annunciato lo slittamento del rilascio di altri ostaggi israeliani previsto per sabato "a data da definirsi" denunciando violazioni dell'accordo per il cessate il fuoco da parte di Israele che, secondo le accuse, avrebbe fra l'altro ritardato il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia di Gaza e bloccato il flusso degli aiuti umanitari. "Nelle ultime tre settimane, la leadership della resistenza ha preso atto delle violazioni da parte del nemico e il mancato rispetto dei termini dell'accordo, incluso il ritardo nel ritorno dei profughi nel nord della Striscia di Gaza, averli presi come obiettivo di bombe e artiglieria in diverse zone della Striscia, non consentire agli aiuti umanitari di qualunque tipo di entrare nella regione come concordato mentre la resistenza ha attuato i suoi obblighi", si legge in un comunicato diffuso dall'account Telegram di Hamas in cui si chiede anche a Israele di "compensare" per le violazioni delle ultime settimane retroattivamente oltre che rispettare gli impegni presi. Hamas dice di mantenere il suo impegno ai termini dell'accordo fino a che Israele lo farà.
Hamas: "Rinviato il prossimo rilascio di ostaggi"
Hamas afferma che ritarderà il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani "fino a nuovo avviso".
Netanyahu: "Trump ha presentato una visione rivoluzionaria"
Benjamin Netanyahu, parlando al plenum della Knesset durante un voto di sfiducia nei confronti del governo, ha affermato che "il presidente Trump ha presentato una visione nuova e rivoluzionaria per il giorno dopo Hamas" a Gaza e che "dopo un periodo difficile, siamo d'accordo con l'amministrazione statunitense su tutti gli obiettivi della guerra". Lo riporta Haaretz. Netanyahu si è poi rivolto ai membri dell'opposizione che lo stavano fischiando e ha detto: "Continuate a parlare del 'giorno dopo' e ora l'avete ottenuto. Il vostro problema è che non corrisponde alla narrazione di Oslo. Vi rifiutate di imparare".
Mo: media, volo ritorno Netanyahu da Usa ha evitato Canada per mandato Cpi
L'aereo sul quale Benjamin Netanyahu ha fatto ritorno dagli Stati Uniti in Israele ha modificato la rotta, evitando di entrare nello spazio aereo canadese a causa del mandato di cattura della Corte penale internazionale (Cpi) che pende sul primo ministro israeliano. Lo ha riferito l'emittente israeliana Kan. Il Canada è uno dei Paesi firmatari dello Statuto di Roma, con cui è stata costituita la Cpi, e ciò significa che legalmente è tenuto ad arrestare Netanyahu se entrasse nel suo territorio. Mentre diversi Paesi hanno assicurato che non arresterebbero Netanyahu, lo scorso novembre il Canada ha annunciato che avrebbe "rispettato" il mandato della Corte e avrebbe eseguito l'arresto.-
Unrwa, dal cessate il fuoco aiuti ad oltre 1,2 mln di persone
Con oltre 7.000 lavoratori, in sole due settimane "dall'inizio del cessate il fuoco, l'Unrwa ha raggiunto più di 1,2 milioni di persone con aiuti alimentari", insieme con il Programma alimentare mondiale. Lo rende noto sul suo profilo X Philippe Lazzarini, Commissario generale dell'Unrwa, aggiungendo che nello stesso arco di tempo l'agenzia ha inoltre "aperto 10 nuovi rifugi per supportare le persone che tornano al nord distribuendo tende, coperte, teli di plastica, oltre a vestiti caldi mentre tempeste e pioggia continuano". Allo stesso tempo, aggiunge sempre Lazzarini nel suo post, "i nostri team di assistenza sanitaria primaria hanno ricevuto forniture mediche da distribuire ai pazienti nelle nostre cliniche tramite i nostri team mobili" e "forniscono fino a 17 mila visite mediche ogni giorno".
Trump, in piano Gaza nessun diritto palestinesi a tornare
Donald Trump afferma che i palestinesi non avrebbero alcun diritto al ritorno in base al suo piano per impossessarsi di Gaza.
Team di negoziatori israeliani è tornato da Doha
Il team israeliano di negoziatori è rientrato da Doha, circa 24 ore dopo essere stato inviato per partecipare ai colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco e sull'accordo di rilascio degli ostaggi tra Israele e Gaza. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, precisando che il team ha fatto ritorno in Israele prima della riunione del gabinetto di sicurezza di domani sullo stato dei negoziati e la fase successiva. Secondo valutazioni concordanti di esperti e degli stessi media israeliani, anche se il premier Benjamin Netanyahu ha dato nei giorni scorsi il suo via libera a partecipare alla seconda fase dei colloqui a Doha, in realta' ha inviato la delegazione solo per "discutere i dettagli tecnici dell'accordo" e non per negoziare effettivamente.
Israele arresta proprietario librerie palestinesi a Gerusalemme
La polizia israeliana ha fatto irruzione ieri in due librerie palestinesi nella Gerusalemme est occupata, confiscando libri e arrestando uno dei proprietari e suo nipote: lo riporta la Cnn, che cita i loro familiari. Le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso condivise dai proprietari, quattro fratelli della famiglia Muna, mostrano agenti di polizia che mettono libri in sacchi della spazzatura in una delle filiali della Educational Bookshop, una società che ha negozi in lingua araba e inglese. "Hanno gettato alcuni libri a terra, ma il danno materiale è avvenuto nel negozio in lingua araba", ha detto alla Cnn il proprietario del negozio Iyad Muna. Le foto condivise da Muna mostrano libri, quaderni e materiale per scrivere sparsi per terra. Il proprietario e suo nipote sono stati trattenuti la notte tra domenica e lunedì e oggi dovranno affrontare un'udienza in tribunale. Gruppi per i diritti umani hanno chiesto il loro rilascio immediato, denunciando gli arresti come parte di una più ampia campagna di persecuzione nei confronti degli intellettuali palestinesi, scrive da parte sua il Guardian. Secondo il quotidiano britannico, una folla di manifestanti si è radunata oggi davanti al tribunale di Gerusalemme in segno di solidarietà: 'No alla censura, no ai divieti sui libri', si leggeva su un cartello.
Onu, nel centro-nord Gaza centinaia famiglie colpite da tempeste
"Le persone che vivono in tende improvvisate a Gaza sono in balia delle forti tempeste invernali. Centinaia di famiglie a Deir al-Balah e nel nord di Gaza sono state colpite, con centinaia di tende distrutte e diverse famiglie sfollate": lo scrive su X l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). "L'Unrwa sta consegnando tende, teloni, coperte e altri beni essenziali a migliaia di persone in tutta Gaza che lottano con le dure condizioni" meteo, si legge inoltre nel messaggio.
Hamas, abbatteremo il piano di Trump su Gaza
Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha detto che i piani di Donald Trump per la Striscia di Gaza sono "condannati": "Li abbatteremo come abbiamo abbattuto i progetti che li hanno preceduti", ha dichiarato durante una commemorazione del 46° anniversario della rivoluzione iraniana a Teheran, come riporta il Guardian. Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007, ha già detto che il piano di Trump "metterà benzina sul fuoco" nella regione.
La delegazione negoziale israeliana rientra da Doha
La delegazione negoziale israeliana sta tornando da Doha, dove sono cominciate nei giorni scorsi le discussioni sulla seconda fase del cessate il fuoco. Domani il governo israeliano ha in programma un confronto sull'intesa che riguarda anche la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Lo riporta Haaretz.
Cremlino: "Piano di Trump per Gaza? Aspettiamo i dettagli"
La Russia non commenta per ora l'annuncio di Donald Trump di voler controllare la Striscia di Gaza, dicendo che occorre "aspettare di conoscere i dettagli". "A questo proposito - ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe - dovremmo aspettare di conoscere alcuni dettagli, per sapere se stiamo parlando di un piano d'azione coerente". Ha aggiunto che "ci sono 1,2 milioni di palestinesi che vivono lì, e questa è la questione principale". "Queste - ha insistito Peskov - sono le persone a cui è stata promessa una soluzione statale al problema del Medio Oriente dalle relative risoluzioni del Cs dell'Onu.
Media: Unrwa continua a operare nei Territori palestinesi
L'Unrwa continua a lavorare a Gerusalemme Est, in Cisgiordania e a Gaza, nonostante alla fine di gennaio siano entrate in vigore le leggi israeliane che ne impediscono le operazioni nei Territori palestinesi occupati. Lo ha riferito Haaretz, sottolineando tuttavia le crescenti preoccupazioni sul fatto che i loro servizi possano venire meno.
Iran, Pezeshkian: apertura Trump verso negoziati non è sincera
Il presidente dell'Iran, Masoud Pezeshkian, ha messo in dubbio la sincerita' del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler negoziare con Teheran dal momento che l'apertura e' stata seguita dalla reimposizione di sanzioni con un decreto sulla "massima pressione" da esercitare sulla Repubblica islamica. "Se gli Stati Uniti fossero sinceri sui negoziati, perche' ci hanno sanzionato?", ha detto Pezeshkian nel 46esimo anniversario della Rivoluzione islamica del 1979, sostenendo che e' Israele, non l'Iran, a destabilizzare la regione del Medio Oriente.
Iran: "Trump non ha il coraggio di attaccarci"
Il presidente americano Donald Trump "non ha il coraggio" di attaccare l'Iran: il comandante delle Forze Aerospaziali delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Amirali Hajizadeh, ha commentato oggi così le dichiarazioni di Trump di sabato, secondo cui preferirebbe fare un accordo con l'Iran sul nucleare piuttosto che "bombardarlo a tappeto". "Il potente Iran non soccomberà alle parole di forza", ha sottolineato Hajizadeh ai giornalisti, citato dall'Irna, durante i comizi tenuti a Teheran in occasione dell'anniversario della Rivoluzione islamica. A Teheran sono stati esposti missili balistici con gittate di 2.000 km e 1.400 km e il lanciatore satellitare Omid. Alcuni manifestanti nella capitale hanno sventolato bandiere della Palestina e dei gruppi di miliziani filoiraniani nella regione, come gli Hezbollah libanesi, gli Hashd al-Shaabi iracheni e gli Houthi yemeniti. Sono state segnalate anche una bandiera di Israele capovolta e bare simboliche dei leader israeliani, coperte con la bandiera e il simbolo di Israele.
Hamas a Trump: "Gaza non può essere comprata né venduta"
L'affermazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler comprare e prendere possesso di Gaza riflettono una "profonda ignoranza" sulla Palestina e sul Medio Oriente e sono "assurde". Lo ha affermato Izzat al-Rishq, membro dell'ufficio politico di Hamas, sottolineando che "Gaza non e' una proprieta' che puo' essere comprata e venduta, ed e' parte integrante della nostra terra palestinese occupata".
Herzog: urgente necessità di portare a casa tutti ostaggi
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha postato su X un messaggio in occasione del 24esimo compleanno di Alon Ohel, uno degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza, ribadendo "l'urgente necessita' di portare a termine l'accordo per riportare tutti i nostri rapiti a casa". Ieri sera, la famiglia di Alon ha fatto sapere di aver ricevuto dagli ostaggi liberati le prime informazioni sul figlio, le cui condizioni sono difficili, anche a causa delle ferite riportate durante il rapimento, in particolare a un occhio.
Iran: "Trump vuole metterci in ginocchio"
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha accusato oggi il presidente statunitense Donald Trump di voler "mettere in ginocchio la Repubblica Islamica", in un discorso in occasione del 46/mo anniversario della rivoluzione che ha rovesciato la monarchia Pahlavi. "Trump dice 'vogliamo parlare (con l'Iran)', e... firma in un memorandum tutte le cospirazioni per mettere in ginocchio la nostra Rivoluzione", ha detto Pezeshkian, riferendosi a un testo firmato martedì scorso dal presidente americano che prevede nuove sanzioni contro l'Iran.
Pakistan condanna Netanyahu su palestinesi in Arabia Saudita
Il Pakistan ha condannato "fermamente" la recente dichiarazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu che suggeriva ai palestinesi di creare uno Stato in Arabia Saudita, definendola "irresponsabile, provocatoria e sconsiderata". Il vicepremier e ministro degli Esteri pakistano Mohammad Ishaq Dar ha affermato che la proposta di Netanyahu "mina i legittimi diritti del popolo palestinese all'autodeterminazione e a uno Stato indipendente all'interno del suo territorio storico". "Una dichiarazione così sconsiderata e provocatoria ignora i diritti inalienabili del popolo palestinese", ha aggiunto. Dar ha poi espresso la solidarietà del Pakistan all'Arabia Saudita, elogiando il "sostegno incrollabile del regno alla causa palestinese". Il ministro ha infine ribadito la posizione del Pakistan secondo cui i palestinesi hanno il diritto di stabilire uno Stato indipendente basato sui confini precedenti al 1967, con Gerusalemme Est come capitale. "Il governo del Pakistan ribadisce il suo fermo sostegno alla causa palestinese", ha concluso Dar, aggiungendo che il Pakistan continuerà a collaborare con l'Arabia Saudita e la comunità internazionale per sostenere i diritti dei palestinesi e perseguire una soluzione giusta, completa e duratura. Ha anche esortato la comunità internazionale "a denunciare le parole di Netanyahu e a ritenere Israele responsabile delle azioni che minano il processo di pace".
Medio Oriente, idea di Trump per "ripulire" Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania
"Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un "cantiere di demolizione" e affermando che la mossa potrebbe essere "temporanea o a lungo termine".IL PIANO
Trump: ostaggi liberati "sembravano superstiti Olocausto"
Nelle sue dichiarazioni ai giornalisti a bordo dell'Air Force One, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che i tre ostaggi israeliani rilasciati sabato da Hamas, scarni e fragili, assomigliavano agli ebrei nella Germania nazista. Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami "sembravano sopravvissuti all'Olocausto", ha detto Trump, secondo diversi giornalisti a bordo. "Non so per quanto tempo ancora potremo resistere", ha aggiunto.
Trump: mi impegno ad acquistare e controllare Gaza
Donald Trump ha detto di essere impegnato ad acquistare e controllare Gaza, ma potrebbe concedere alcune aree ad altri Paesi del Medio Oriente così da aiutare nella ricostruzione. Lo ha detto il presidente a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.
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