La Protezione civile di Gaza ha dichiarato che un attacco aereo israeliano ha colpito una scuola usata come rifugio per i palestinesi sfollati, uccidendo almeno 12 persone, tra cui bambini. Israele non ha "alcun interesse a scontrarsi" con la Siria, ha detto Netanyahu. Chiusa l'ambasciata in Irlanda per "estreme politiche anti-israeliane", ha detto il ministro degli Esteri israeliano. Secondo testimoni sentiti da Wafa e Al Jazeera, uno degli attacchi più letali si è verificato a Izbat Beit Hanoun
Media: "Colloquio Netanyahu-Trump su Gaza e Siria"
Il premier israeliano Benjamin Netanyhu ha avuto con colloquio telefonico con il presidente eletto Donald Trump, nel corso del quale i due leader hanno parlato di un possibile accordo per la liberazione degli ostaggi, della guerra contro Hamas e Gaza e della situazione in Siria. Lo riportano i media israeliani.
Al Jazeera: "Un nostro cameraman ucciso in raid israeliano a Gaza"
Al Jazeera ha denunciato che uno dei suoi giornalisti è rimasto ucciso durante un raid israeliano a Gaza. "Il cameraman Ahmed al-Louh è stato ucciso oggi, in un bombardamento israeliano", ha riferito il sito web in lingua araba della rete, aggiungendo che l'attacco aveva come obiettivo il campo profughi di Nuseirat nella parte centrale di Gaza.
Dublino: la chiusura dell'ambasciata israeliana è deplorevole
Il primo ministro irlandese Simon Harris ha definito la decisione di Israele di chiudere la sua ambasciata a Dublino "profondamente deplorevole" a causa di quelle che le autorità israeliane hanno descritto come attività "anti-israeliane". "Si tratta di una decisione profondamente deplorevole del governo di Netanyahu. Respingo categoricamente l'affermazione secondo cui l'Irlanda è anti-israeliana. L'Irlanda sostiene la pace, i diritti umani e il diritto internazionale", ha affermato Harris su X.
Israele chiude ambasciata a Dublino: politiche antisemite
Il ministero degli esteri israeliano ha annunciato che chiuderà la sua ambasciata in Irlanda. "La decisione di chiudere l'ambasciata israeliana a Dublino è stata presa alla luce delle estreme politiche anti-israeliane del governo irlandese", ha affermato il ministero in una dichiarazione, in seguito a una serie di iniziative del governo irlandese, a partire dal riconoscimento formale di uno stato palestinese e dal sostegno a un caso della Corte internazionale di giustizia che accusa Israele di "genocidio" a Gaza. Il ministro Gideon Saar ha parlato di "azioni e retorica antisemite". "Le azioni e la retorica antisemite che l'Irlanda sta adottando contro Israele si basano sulla delegittimazione e demonizzazione dello stato ebraico e su doppi standard", afferma Saar. "L'Irlanda ha oltrepassato tutte le linee rosse nelle sue relazioni con Israele. Israele investirà le sue risorse nella promozione delle relazioni bilaterali con i paesi del mondo in base a priorità che derivano anche dall'atteggiamento dei vari paesi nei suoi confronti". Israele aveva richiamato il suo ambasciatore a maggio dopo che l'Irlanda era diventata uno dei tre paesi dell'Ue ad annunciare che avrebbe riconosciuto unilateralmente uno stato palestinese. Ma Dublino non ha richiamato il suo rappresentante in Israele. La scorsa settimana, il governo irlandese ha votato per unirsi al caso del Sudafrica che accusa Israele di "genocidio" presso la Corte penale internazionale dell'Aia, ricordano i media israeliani.
Noa e Miriam cantano la pace:"Basta guerra, siamo legati"
"Viviamo in un mondo diverso, che cambia velocemente, dove verità e menzogna si fondono in una realtà virtuale, dove i fatti sono opzionali e le convinzioni flessibili e i valori si sciolgono come il ghiaccio nel Sahara. Dobbiamo sentire la necessità di vivere il valore della vita umana, dell'empatia, della gentilezza, con il desiderio di vedere finire tutte le guerre, ogni sofferenza umana". Così la cantante israeliana Noa durante la sua travolgente ed emozionante esibizione a Palermo. In un affollatissimo Teatro Golden, con la sua band e Gil Dor, insieme all'artista palestinese Miriam Toukan, ha dato vita al 'Concerto per la pace tra Israele e Palestina'. L'israeliano, l'arabo, l'inglese e l'italiano sono diventati strumenti di un messaggio universale, in un contesto, sì di impegno, ma anche di grande partecipazione emotiva e gioia, con Noa piena di energia. Le due artiste si sono abbracciate e, in uno slancio affettuoso, Noa ha baciato la pancia di Miriam in attesa di una nascita ormai prossima, segno potente e silenzioso di vita e di buon auspicio. "Dovremmo dimenticare - ha aggiunto Noa - quanto siamo stati orribili gli uni con gli altri, quanto brutali, ostili, violenti e freddi. Dovremmo ricordare che siamo tutti una sola cosa, tutti connessi, tutti figli in cerca d'amore, nati dall'amore, tutti noi eroi, sognatori, eroi, perdenti, tutti migranti che salpiamo tristemente dalla nostra casa cercando il coraggio di affrontare l'ignoto, impauriti, pieni di speranza e vulnerabili".
Ministero della Sanità di Hamas: i morti a Gaza sono 44.976
Il bilancio dei morti a Gaza dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas è salito a quota 44.976, di cui 46 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 106.759, secondo la stessa fonte, riferisce Al Jazeera.
Nuovo appello del Papa, sia pace nel mondo
ll Papa all'Angelus ha chiesto alla "Madunnuccia", venerata in Corsica, di intercedere per la pace. "Da quest'Isola del Mediterraneo, eleviamo a lei la supplica per la pace: pace per tutte le terre che si affacciano su questo Mare, specialmente per la Terra Santa dove Maria ha dato alla luce Gesù. Pace per la Palestina, per Israele, per il Libano, per la Siria, per tutto il Medio Oriente! Pace per il Myanmar. E la Santa Madre di Dio ottenga la sospirata pace per il popolo ucraino e il popolo russo. Sono fratelli, sono cugini, che si intendano. La guerra è sempre una sconfitta. Pace", è stato l'appello di Papa Francesco."
Israele, cosa prevede il cessate il fuoco con il Libano e quali incertezze rimangono
Da poco è entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano, dopo due mesi di guerra tra l'esercito di Israele ed Hezbollah. L'intesa era stata annunciata poche ore prima da Benyamin Netanyahu, dopo che era stato dato il via libera alla proposta degli Stati Uniti. Ma in cosa consiste l’accordo? E quali sono le prospettive? L'ACCORDO
Netanyahu discute con Trump di ostaggi e di Siria
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha discusso con il presidente eletto Donald Trump degli sforzi in corso per raggiungere un accordo sugli ostaggi e degli sviluppi regionali, inclusa la situazione in Siria e nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.
Media, almeno 14 morti in nuovi raid di Israele su Gaza
Almeno 14 persone sono rimaste uccise e altre 30 ferite, tra cui donne e bambini, in seguito a una serie di attacchi aerei israeliani su Gaza avvenuti questa mattina: lo riferiscono l'agenzia palestinese Wafa e Al Jazeera. Secondo le testimonianze, uno dei raid più letali si è verificato nella città di Izbat Beit Hanoun, nel nord di Gaza, dove è stata colpita una tenda che ospitava sfollati. In un altro attacco, un proiettile dell'artiglieria israeliana ha centrato un'area residenziale, a Beit Hanoun, uccidendo un uomo, la moglie e due figlie. Gli altri attacchi sono avvenuti a ovest e nel centro di Gaza City.
Media: Netanyahu ha parlato con Trump
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto nella notte un colloquio telefonico con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo scrive il sito di notizie israeliano Ynet, secondo cui Netanyahu e Trump hanno parlato del conflitto nella Striscia di Gaza e del possibile accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti da oltre un anno nell'enclave palestinese. Al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali ma la notizia del colloquio tra il premier israeliano e il tycoon viene rilanciata anche dal Times of Israel che cita inoltre la situazione in Siria, dopo la fine dell'era Assad, tra i temi affrontati.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
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'Accordo prima di fine anno'
Un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi potrebbe andare in porto forse prima della fine dell'anno. Lo ha rivelato venerdì sera un alto funzionario israeliano a Channel 12 e lo ha ripetuto sabato un leader di Hamas al quotidiano saudita Al-Sharq. Proprio mentre al Cairo i massimi diplomatici mediorientali e statunitensi si sono incontrati per parlare della tregua e dei rapiti, ancora a Gaza da 435 giorni. Il presidente egiziano al Sisi ne ha discusso con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan e con l'inviato statunitense per il Medio Oriente Brett McGurk, come ha riferito l'ufficio della presidenza. "L'incontro ha affrontato gli sviluppi della situazione regionale e ha esaminato gli sforzi per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sullo scambio dei prigionieri a Gaza", ha riferito la nota.
Blinken, Israele ha raggiunto gli obiettivi a Gaza, ora accordo
"Israele ha raggiunto i suoi obiettivi militari fondamentali necessari per aiutare a garantire che il 7 ottobre non accada mai più: smantellare l'organizzazione militare di Hamas e occuparsi dei leader che erano responsabili. Quindi, questo è il momento di porre fine a tutto questo in un modo che riporti a casa gli ostaggi". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ai giornalisti al termine dei colloqui sulla Siria ad Aqaba, ribadendo la necessità di un accordo sui prigionieri ancora in mano ad Hamas. "Nel frattempo, continuiamo a raddoppiare e triplicare gli sforzi per fornire assistenza alle persone che ne hanno bisogno", ha proseguito Blinken, riferisce il dipartimento di Stato Usa. "Abbiamo una missione Onu nel nord di Gaza, il che è molto importante in modo da poter avere occhi per capire cosa sta succedendo. Quindi, anche mentre stiamo cercando di portare a termine l'accordo di cessate il fuoco e quello per gli ostaggi, stiamo spingendo per portare assistenza alle persone che ne hanno bisogno", ha concluso.
Migliaia in piazza in Israele per chiedere accordo sugli ostaggi
Migliaia di persone hanno manifestato questa sera in diverse città di Israele per mantenere la pressione sul governo affinché ottenga il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Circa 2.000 persone si sono radunate fuori dal quartier generale dell'esercito a Tel Aviv per inveire contro il governo e chiedere un accordo sugli ostaggi, scrive il Times of Israel. Tra loro, Einav Zangauker, madre di uno degli ostaggi, Matan Zangauker, ancora in mano ad Hamas. La donna ha parlato in pubblico e ha accusto il primo ministro Benjamin Netanyahu di aver deliberatamente fatto deragliare i negoziati: sarò il tuo "peggior incubo" se non riuscirai a riportare indietro vivo mio figlio, ha detto la donna. "Hai detto che sei impegnato a riportare tutti i prigionieri a casa, ma stai pianificando di riportarne solo pochi e uccidere il resto con la pressione militare", ha proseguito. "Non ti sto minacciando, ti sto solo dicendo che non avrai perdono, né clemenza".