Alluvione Valencia, introdotti i permessi di lavoro retribuiti in caso di allerta meteo

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Si tratta di congedi retribuiti che dureranno da uno a quattro giorni e saranno sfruttabili quando "un lavoratore non potrà recarsi fisicamente sul posto di lavoro" o svolgere le proprie mansioni in remoto. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia a un mese dall'alluvione in cui persero la vita 230 persone

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A un mese dall'alluvione che ha devastato Valencia, il governo spagnolo ha inserito in un decreto legge con aiuti per le popolazioni alluvionate anche dei permessi di lavoro "climatici" per persone colpite da disastri naturali: lo ha annunciato il ministro dell'Economia, Carlos Cuerpo. Questi congedi retribuiti, ha aggiunto, dureranno da uno a quattro giorni e saranno sfruttabili quando "un lavoratore non potrà recarsi fisicamente sul posto di lavoro" o svolgere le proprie mansioni in remoto. Su X, la ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, ha aggiunto che i permessi saranno attivabili nel caso di allerte per climatologia avversa o catastrofe da parte di un'amministrazione competente. Il decreto approvato oggi dal governo, preannunciato ieri al Congresso dei deputati dal premier Pedro Sánchez, prevede misure per oltre 2,2 miliardi di euro in favore delle zone colpite dall'alluvione di fine ottobre: tra queste, bonus che possono arrivare ai 10.000 euro per persone che hanno perso nel disastro naturale auto, moto o altri veicoli e devono ricomprare il mezzo.  

Gli alluvionati: "Non abbandonateci"

È ancora tanto il lavoro da fare per recuperare la normalità nelle zone di Valencia colpite un mese fa da una delle peggiori catastrofi naturali che si ricordino in Spagna, una Dana (sigla spagnola per Depressione isolata a livelli alti) che ha provocato almeno 230 vittime (222 nella Comunità Valenciana, 7 in Castiglia-La Mancia e una in Andalusia). E mentre si cercano ancora quattro dispersi, uno dei timori principali per molte delle persone colpite è di finire nel dimenticatoio di autorità e opinione pubblica, sottolineano quotidiani come El País sulle loro prime pagine odierne. "Ci sentiamo abbandonate", hanno affermato questa settimana, in un comunicato congiunto, le sindache di Paiporta, Catarroja e Benetússer, tre delle località più devastate dall'alluvione, denunciando "inerzia" e "mancanza di coordinamento e di linee guida chiare" da parte delle autorità competenti sui lavori di ricostruzione e ricordando che i loro concittadini "devono ancora affrontare numerosi problemi", ad esempio quelli di insalubrità per le fognature gravemente danneggiate, e "non ne possono più della situazione".

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