Guerra a Gaza, Hamas vuole disertare colloqui con Israele. Biden spinge per tregua

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Hamas ha annunciato di non voler partecipare a un ultimo round di negoziati sulla tregua nella Striscia di Gaza previsto per giovedì. Israele avrebbe però ricevuto indicazioni secondo cui Sinwar è interessato a un accordo. Continua l'attesa per la rappresagli dell'Iran contro Israele: l'appello di Gran Bretagna, Francia e Germania: "A rischio la stabilità regionale". In due incidenti separati, due soldati di Hamas hanno ucciso un ostaggio israeliano e ferito gravemente due prigioniere

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Hamas ha annunciato di non voler partecipare a un ultimo round di negoziati sulla tregua nella Striscia di Gaza previsto per giovedì. Israele avrebbe però ricevuto indicazioni secondo cui Sinwar è interessato a un accordo. Raggiungerlo "è ancora possibile", assicura Biden. Intanto il Pentagono, davanti alla crescente minaccia iraniana, accelera l'invio di una seconda portaerei e ordina il dispiegamento di un sottomarino in Medio Oriente. Secondo i media che citano funzionari in Medio Oriente, la rappresaglia dell'Iran contro Israele potrebbe arrivare entro le prossime 24 ore.

Intanto, Joe Biden ha chiamato i leader di Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna sulla crisi Medio Oriente. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing. "Siamo preoccupati che l'Iran possa attaccare nei prossimi giorni per questo il Pentagono ha fatto alcuni cambiamenti nella nostra postura militare nell'area".

L'ala armata di Hamas ha fatto sapere che due suoi soldati hanno ucciso un ostaggio israeliano e ne hanno feriti altri due, entrambe donne, "in due incidenti separati". Delle due donne, ha riferito il portavoce, "si stanno prendendo cura per cercare di mantenerle in vita".



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Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di  emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i  numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro  l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe  in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO


Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO


Wsj: esercito Israele in stato di massima allerta

Israele ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per portare a termine gli attacchi minacciati: lo scrive il Wall Street Journal citando una persona a conoscenza della questione. Israele non sa se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela, ha affermato la persona. Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi, ha approvato i piani lunedì e ha affermato che i preparativi offensivi e difensivi sono in corso, secondo l'esercito israeliano. 

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. L'APPROFONDIMENTO


Trudeau invita cittadini canadesi a lasciare il Libano

Il primo ministro Justin Trudeau ha esortato i canadesi a lasciare il Libano, avvertendo del rischio di un'escalation del conflitto regionale tra Israele e altri, tra cui il gruppo armato libanese Hezbollah. "Vediamo che il rischio di un'escalation è reale", ha dichiarato in una conferenza stampa. "Stiamo incoraggiando e chiedendo a tutti i canadesi di lasciare il Libano finché ci sono rotte commerciali disponibili".

Starmer telefona a presidente Iran: "Ritirare minacce"

Keir Starmer ha parlato con il presidente iraniano nell'ambito degli sforzi internazionali volti a ridurre le tensioni in Medio Oriente, lo scrive Sky News. La conversazione telefonica di 30 minuti con Masoud Pezeshkian ha fatto seguito a una dichiarazione congiunta rilasciata lunedì da Stati Uniti, Francia e Germania, che invitava l'Iran e i suoi alleati a "ritirare le continue minacce di un attacco militare contro Israele". 

Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA

Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. LEGGI L'ARTICOLO


Pezeshkian a Scholz: "Iran ha il diritto di rispondere"

Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha affermato che il suo Paese ha il "diritto di rispondere" a qualsiasi aggressione, durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che lo ha esortato a evitare un'escalation in Medio Oriente. "Pur sottolineando le soluzioni diplomatiche ai problemi, l'Iran non cederà mai alle pressioni, alle sanzioni e alle intimidazioni e ritiene di avere il diritto di rispondere agli aggressori in conformità con le norme internazionali", ha affermato in un comunicato pubblicato dall'agenzia Irna a seguito di un colloquio telefonico con il leader tedesco. 

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO


Monito Usa all'Iran contro le interferenze elettorali

Il diartimento di Stato Usa ha messo in guardia l'Iran contro le interferenza elettorale dopo che la campagna di Donald Trump ha dichiarato che un avversario straniero ha hackerato dei documenti via email. "Questi ultimi tentativi di interferire nelle elezioni statunitensi non sono una novità per il regime iraniano, che, dal nostro punto di vista, ha minato le democrazie, o ci ha provato, per molti anni ormai", ha detto il ;;portavoce del dipartimento Vedant Patel. "Continuiamo ad avere una serie di strumenti a nostra disposizione per ritenere il regime iraniano responsabile e non esiteremo a usarli", ha  avvisato Patel, senza confermare se gli Stati Uniti abbiano stabilito che l'Iran sia dietro il presunto hackeraggio. Alla Casa Bianca, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha  rimandato all'Fbi e al dipartimento di Giustizia, ma ha indicato un precedente rapporto di intelligence secondo cui l'Iran "sta lavorando per influenzare" le elezioni presidenziali.   Sabato la campagna di Trump ha suggerito che dietro al tentativo di hackeraggio c'e' l'Iran e ha messo in guardia i media dal pubblicare i documenti,  affermando che tale azione sarebbe come "fare gli ordini dei nemici dell'America". Un tono diverso rispetto al 2016, quando Trump disse in una conferenza stampa che sperava che la Russia hackerasse l'email della rivale Hillary Clinton per trovare le email cancellate del cosidetto Emailgate. 

Hamas, ucciso un ostaggio e due feriti in "incidenti"

Il braccio armato del gruppo palestinese Hamas ha dichiarato che i suoi militanti hanno sparato e ucciso un ostaggio israeliano e ne hanno feriti altri due, entrambi donne, "in due incidenti separati" a Gaza. "In due incidenti distinti, due soldati (di Hamas) incaricati di sorvegliare i prigionieri nemici hanno sparato contro un prigioniero sionista, uccidendolo immediatamente, e hanno anche ferito in modo critico due prigionieri donna", ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine Al-Qassam, in una dichiarazione pubblicata su Telegram, senza identificare gli ostaggi

Biden e 4 leader europei, l'Iran rinunci all'attacco

la Casa Bianca ha diffuso una nota in cui il presidente Usa Joe Biden, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier britannico John Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron chiedono l'Iran a ritiri "le sue continue minacce di un attacco militare contro Israele e abbiamo discusso le gravi conseguenze per la sicurezza regionale qualora un simile attacco dovesse verificarsi". Ecco il testo della dichiarazione: Noi, leader di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Italia, abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente. Abbiamo espresso il nostro pieno sostegno agli sforzi in corso per allentare le tensioni e raggiungere un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi a Gaza. "Abbiamo approvato l'appello congiunto del Presidente Biden, del Presidente Sisi dell'Egitto e di Amir Tamim del Qatar a riprendere i colloqui piu' avanti questa settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo il prima possibile, e abbiamo sottolineato che non c'e' altro tempo da perdere. Tutte le parti devono assumersi le proprie responsabilità. Inoltre, e' necessaria una consegna e distribuzione senza restrizioni degli aiuti. "Abbiamo espresso il nostro sostegno alla difesa di Israele dall'aggressione iraniana e dagli attacchi dei gruppi terroristici sostenuti dall'Iran. Abbiamo invitato l'Iran a ritirare le sue continue minacce di un attacco militare contro Israele e abbiamo discusso le gravi conseguenze per la sicurezza regionale qualora un simile attacco dovesse verificarsi

Chi è Yahya Sinwar, il nuovo capo politico di Hamas nascosto nei sotterranei a Gaza

Nato nel 1962 a Khan Yunis, una delle zone più disastrate della Striscia, è stato per 22 anni nelle carceri israeliane. Fu rilasciato nel 2011, in uno scambio tra detenuti palestinesi e il soldato Gilad Shalit. Dal 2017 era già leader del movimento a Gaza. Lo Stato ebraico gli dà la caccia: è una delle menti dell'attacco del 7 ottobre 2023. C'è chi lo ha definito "un astuto psicopatico" e chi lo ha soprannominato il "macellaio di Khan Yunis". IL PROFILO


Allerta per l'attacco iraniano, Biden chiama gli alleati

La temperatura della tensione in Medio Oriente torna a segnare valori altissimi. Dopo qualche segnale su un accordo più vicino per una tregua a Gaza, che avrebbe potuto fermare (o quantomeno contenere) la rappresaglia iraniana su Israele, lo Stato ebraico ha comunicato agli americani che Teheran è intenzionata ad attaccare a breve, forse anche prima dell'incontro del 15 agosto tra i mediatori del conflitto nella Striscia. La preoccupazione è condivisa dagli Usa. Joe Biden ha sentito i leader di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, per poi lanciare un appello congiunto all'Iran: "Faccia un passo indietro". Il Pentagono nel frattempo ha accelerato il dispiegamento dei militari nella regione, inviando anche un sottomarino nucleare, e lo Stato ebraico ha continuato a tenere i riflettori accesi sul nemico più vicino, Hezbollah, che ha spostato i comandi fuori da Beirut per prepararsi ad un'escalation. L'Idf si sta preparando all'eventualità di attacco preventivo nei confronti delle milizie sciite libanesi. I ministri della Difesa di Israele e Usa, Yoav Gallant e Lloy Austin, nelle ultime settimane hanno parlato al telefono anche due volte al giorno. Inclusa domenica, per "un coordinamento strategico e operativo alla luce degli ultimi sviluppi", ha fatto sapere Gallant. Gli ultimi sviluppi, secondo due fonti citate dalla testata americana Axios, non sono buoni, perché la valutazione israeliana è che Teheran è orientata a colpire in uno spazio di giorni, probabilmente prima che si tengano i nuovi colloqui per un cessate il fuoco e il rilancio degli ultimi ostaggi a Gaza. In un momento altamente simbolico per Israele, che sta celebrando la ricorrenza del Tisha beav, la distruzione del Tempio di Gerusalemme e l'inizio della diaspora degli ebrei. Ancora non si conosce il momento esatto dell'attacco, ma è emerso o che il regime degli ayatollah ha adottato "misure di preparazione significative delle sue unità missilistiche e di droni, simili a quelle che aveva adottato prima dell'attacco a Israele in aprile". Allo stesso tempo, la situazione a Teheran viene definita "fluida" e si dà conto delle persistenti divisioni al suo interno: da una parte c'è il presidente Masoud Pezeshkian che vuole evitare una risposta dura, mentre dall'altra il Corpo delle guardie rivoluzionarie vuole lanciare un attacco più grande di quello sferrato proprio lo scorso 13 aprile. I preparativi per lo scenario peggiore vanno avanti. L'Idf ha chiesto ai soldati operativi di non digiunare durante il Tisha beav, mentre i comandi dell'aeronautica militare hanno ordinato agli ufficiali di non andare all'estero per le vacanze. "Siamo preoccupati che l'Iran possa attaccare nei prossimi giorni e per questo il Pentagono ha fatto alcuni cambiamenti nella nostra postura militare nell'area", ha confermato da Washington il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. In particolare, la Difesa ha annunciato il dispiegamento in Medio Oriente dello Uss Georgia, un sottomarino missilistico a propulsione nucleare. Una comunicazionE rara, che lascia intendere l'intenzione americana di rafforzare i segnali di deterrenza. Austin inoltre ha disposto che la portaerei Abraham Lincoln "acceleri il suo transito" verso la regione, per affiancarsi alla Theodore Roosevelt. Al livello diplomatico i telefoni sono roventi. Oltre ai colloqui tra i partner occidentali coordinati dalla Casa Bianca, c'è in atto un pressing diretto nei confronti di Teheran. Francia, Gran Bretagna e Germania in una nota congiunta hanno avvertito che l'Iran "si assumerà la responsabilità" nel caso provocasse una "guerra totale". Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato con il presidente iraniano Pezeshkian, così come avevano fatto nei giorni scorsi Emmanuel Macron e Giorgia Meloni. E proprio dal governo italiano Tajani ha telefonato al ministro iraniano sottolineando che "ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione". Da qui l'appello a "valutare prima la trattativa sul cessate il fuoco a Gaza e poi eventualmente scegliere cosa fare". Ma il suo collega ha risposto con la stessa formula adottata finora, e cioè che "la reazione è inevitabile", ha riferito il titolare della Farnesina. Le tensioni con l'Iran si intrecciano pericolosamente con lo scenario di Gaza, dove le truppe israeliane continuano la loro caccia alle milizie di Hamas. Secondo i funzionari della fazione che governano la Striscia quasi 40mila persone sono rimaste uccise dal 7 ottobre. Di questi 16.400 sono bambini, è la denuncia. 

Il Premier egiziano ha ricevuto quello libico di Bengasi

Il premier egiziano Mostafa Madbouly ha incontrato in Egitto il capo del governo libico insediato a Bengasi e non riconosciuto dall'Onu, Osama Hammad, innescando una reazione diplomatica contro il Cairo da parte dell'esecutivo di Tripoli di Abdelahmid Dbeibah. "Il governo di unità nazionale libico (...) ha informato i responsabili dei servizi di intelligence egiziani, compresi quelli che lavorano presso l'ambasciata a Tripoli, di lasciare il paese 'immediatamente' come forma di protesta contro l'accoglienza data ieri, domenica" da Madbouly "al capo del governo libico designato dal Parlamento, Oussama Hammad, e alla delegazione che lo accompagnava", informa su X la tv "Al Magharibia". Sulla propria pagina Facebook, ieri la Presidenza del Consiglio egiziana aveva annunciato che Madbouly ha incontrato Hammad "presso la sede del governo nella nuova città di Alamein", sulla costa mediterranea egiziana, assieme al direttore generale del Fondo per lo Sviluppo e la Ricostruzione della Libia, Belqasem Haftar; e di Hatem Al-Aribi, presidente del Comitato per la Costruzione e la Stabilità nonché direttore dell'Approvvigionamento medico e dei Servizi medici del governo libico. "All'inizio dell'incontro" il premier egiziano aveva "sottolineato il pieno sostegno al popolo fratello libico e la volontà dell'Egitto di sostenere e rafforzare i mezzi di cooperazione bilaterale tra i due paesi fratelli in tutti i settori, evidenziando il grande ruolo svolto dalle imprese egiziane nei lavori di ricostruzione in Libia". Sempre oggi il ministero degli Esteri del governo libico orientale, quello appoggiato dall'esercito del generale Khalifa Haftar, in una dichiarazione ha sostenuto che "la delegazione governativa di alto livello guidata dal presidente del Consiglio dei ministri ha ricevuto un'accoglienza ufficiale da parte delle autorità egiziane, riflettendo la profondità delle relazioni bilaterali e la volontà dei due paesi di svilupparle ulteriormente, in particolare nei settori politico, della sicurezza ed economico, oltre che sulle questioni di interesse comune".

Tajani: “L’Iran mi ha detto che la reazione è inevitabile”

"Il mio collega iraniano ha detto che la reazione" di Teheran "è inevitabile". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg4. "Io ho detto che sarebbe un errore un'iniziativa che porti a un'escalation nell'area perché a pagarne il prezzo sarebbe soprattutto la popolazione civile. Quello che ho detto è di valutare prima la trattativa sul cessate il fuoco a Gaza che è l'elemento chiave se si vuole arrivare a una de-escalation e poi eventualmente scegliere cosa fare, però mi pare che gli iraniani siano in una posizione molto dura", ha affermato.

Giornalista israeliano: “Iran ha preparato missili e droni come in aprile”

L’Iran ha adottato misure di preparazione significative delle sue unità missilistiche e di droni, simili a quelle che aveva adottato prima dell'attacco a Israele in aprile". Lo ha scritto su X il giornalista israeliano Barak Ravid, molto ben informato sul dossier, citando funzionari Usa e di Gerusalemme che però sottolineano come in questa occasione non si conosca il momento dell'attacco.

Tajani: “Continuiamo nell'azione di pressing per il Medio Oriente“

Su un cambio di pozione dell'Iran "non c'è da farsi troppe illusioni, però il mio compito è insistere nell'appello ad accettare la proposta americana, qatarina ed egiziana. È lo stesso appello lanciato dal presidente del Consiglio al presidente iraniano. Continuiamo in questa situazione di pressing affinché non ci sia un deterioramento della situazione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando i giornalisti a Locarno al termine della telefonata che ha avuto con il ministro degli Esteri iraniano. A chi gli chiede se abbia avuto la sensazione che l'attacco iraniano sia imminente, Tajani risponde: "Non ho avuto nessuna sensazione. Il ministro ha ribadito sul diritto dell'Iran a reagire".

Usa: “Preoccupati che l'Iran attacchi nei prossimi giorni”

"Siamo preoccupati che l'Iran possa attaccare nei prossimi giorni per questo il Pentagono ha fatto alcuni cambiamenti nella nostra postura militare nell'area". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing.

Biden chiama i leader di Francia, Germania, Italia e Gb

Joe Biden ha chiamato i leader di Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna sulla crisi Medio Oriente. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing.

Usa: “Riprenderemo la vendita di armi offensive a Riad”

Gli Stati Uniti riprenderanno la vendita di armi "offensive" all'Arabia Saudita dopo averla sospesa diversi anni fa. Lo ha annunciato il vice portavoce del dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, in un briefing con la stampa. "Riad ha mantenuto le sue promesse e noi manterremo le nostre", ha riferito il funzionario a proposito della tregua in Yemen.

Tajani: “L’Iran ha ribadito il suo diritto a reagire”

"Ho avuto al telefono una mezz'ora di colloquio con il ministro degli Esteri dell'Iran al qual ho ribadito l'invito alla prudenza. Da parte del ministro iraniano in risposta c'è stata una posizione ferma: ha ribadito il diritto dell'Iran a reagire per l'attacco subito in territorio iraniano e al consolato a Damasco. Noi abbiamo sottolineato che la stabilità del Medio Oriente è fondamentale per tutti, mi auguro che il nostro appello alla moderazione venga ascoltato". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando i giornalisti a Locarno al termine della chiamata. Tajani ha ribadito di aver invitato l'omologo iraniano "a evitare azioni che possano pregiudicare l'accordo per il cessate il fuco a Gaza, e che possano provocare un'escalation, che poi causerebbe ancora vittime fra le popolazione civile. Lo stesso appello lo avevamo fatto a Israele in questi giorni", ha riferito.

Media: “Idf si prepara ad attacco preventivo contro Hezbollah”

L'esercito israeliano si prepara per un attacco preventivo in tempi brevi contro Hezbollah in Libano, come riferisce Walla. L'obiettivo principale dell'intelligence israeliana in queste ore è monitorare l'attività terroristica in Libano e individuare segnali di preparativi per un attacco su larga scala. L'Idf ha aumentato l'intensità dei raid contro obiettivi terroristici nel Libano meridionale. Finora Tsahal (nome ebraico dell'esercito) ha colpito più di 6.800 obiettivi di Hezbollah e ucciso oltre 550 terroristi di tutte le organizzazioni, la maggior parte di Hezbollah, compresi terroristi della forza di élite Radwan, in tutto sono stati eliminati circa 70 comandanti della milizia sciita. Gli ufficiali del Comando Nord hanno avvertito che nell'imminenza dell'attacco contro Israele da parte dell'Iran e di Hezbollah, c'è un'altra e seria preoccupazione: la minaccia di infiltrazioni di terra verso gli insediamenti al confine settentrionale non è stata eliminata. Secondo gli ufficiali, le forze Radwan di Hezbollah potrebbero ancora effettuare un attacco organizzato al confine, compreso un tentativo di infiltrarsi in un insediamento o in un avamposto.

Tajani al ministro iraniano: “Ora evitare reazioni”

"Lunga telefonata con il Ministro degli Esteri dell'Iran. Ho chiesto moderazione e approccio costruttivo, ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione pregiudicando il lavoro per il cessate il fuoco a Gaza. Basta sacrificare le vite di civili innocenti". Lo ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Usa: “Hamas fuori? Ci aspettiamo che colloqui procedano”

"Ci aspettiamo che i negoziati" sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi "vadano avanti". Lo ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel a proposito dell'annuncio di Hamas che non parteciperà ai colloqui di giovedì con Usa, Egitto e Qatar. Il funzionario tuttavia non ha voluto precisare se i colloqui proseguiranno senza Hamas o se ci sono sforzi in corso per riportarli al tavolo dei negoziati.

Katz: "Iran e Hamas contrabbandano armi in Giordania per destabilizzarla"

Iran e Hamas "contrabbandano armi in Giordania per destabilizzare" il regno hashemita. E' quanto sostiene il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz in un lungo post su X, nel quale denuncia "una situazione grave e pericolosa, con l'Iran che cerca di creare un nuovo fronte terroristico a est contro i principali centri abitati di Israele". "Unità della Guardia rivoluzionaria iraniana stanno collaborando con gli agenti di Hamas in Libano per introdurre clandestinamente armi e fondi in Giordania, allo scopo di destabilizzare il regime", accusa Katz, secondo cui "dalla Giordania queste armi vengono poi introdotte di nascosto attraverso il confine orientale, arrivando" in Cisgiordania, "in particolare nei campi profughi".

Arrivano, secondo il ministro, "armi pericolose e ingenti somme di denaro, allo scopo di creare un fronte terroristico islamico filo-iraniano, come hanno fatto a Gaza, in Libano e in altre aree, prendendo di mira Tel Aviv e i principali centri abitati di Israele". "Oggi l'asse del male iraniano controlla di fatto i campi profughi attraverso i suoi rappresentanti, lasciando l'Autorità Nazionale Palestinese impotente ad agire - conclude Katz - Dobbiamo prendere i centri del terrore come il campo profughi di Jenin e portare avanti una campagna per smantellare l'infrastruttura terroristica".

Media, Iran potrebbe attaccare entro prossime 24 ore

Fonti anonime della regione hanno riferito a Fox News che l'Iran e i suoi alleati in Medio Oriente potrebbero lanciare un attacco contro Israele entro le prossime 24 ore. "I funzionari [in Medio Oriente] credono che stiamo raggiungendo l'ora zero", riferisce il corrispondente della Fox News, Trey Yingst. Il sito di notizie Axios ha riferito ieri che, mentre il presidente iraniano Masoud Pezeshkian vuole evitare una risposta dura, il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche sta spingendo per lanciare un attacco più grande di quello del 13-14 aprile, quando centinaia di droni e missili sono stati lanciati nel primo attacco diretto dell'Iran contro Israele. Quasi tutti i proiettili e i droni sono stati intercettati durante quell'attacco. 

Gallant critica retorica "vittoria assoluta" di Netanyahu

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha attaccato il primo ministro Benjamin Netanyahu durante una discussione della commissione della Knesset sulla risposta dello stato ebraico alle tensioni transfrontaliere in corso con il gruppo terroristico Hezbollah. "Sento parlare di 'vittoria assoluta' e usare un gergo incomprensibile", ha detto rispondendo a una domanda sul perché Israele non abbia iniziato la guerra contro Hezbollah in Libano, secondo quanto riporta il Times of Israel, "Le condizioni odierne per la guerra in Libano sono diverse da quelle all'inizio della guerra lo scorso ottobre". Il parlamentare del Likud Tally Gotliv ha chiesto che Netanyahu licenzi il ministro della Difesa, appello cui l'ufficio del Primo Ministro ha reagito dicendo che "anche Gallant è vincolato dalla 'vittoria assoluta'". "Quando Gallant adotta una narrazione anti-Israele, danneggia le possibilità di raggiungere un accordo sugli ostaggi", si legge nella dichiarazione dell'ufficio di Netanyahu, "avrebbe dovuto piuttosto attaccare il leader di Hamas Yahya Sinwar, che si rifiuta di inviare una delegazione ai negoziati e che era e rimane l'unico ostacolo all'accordo sugli ostaggi". 

Tajani, sentirò il ministro iraniano per chiedere prudenza

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito che presto sentirà il collega di Teheran: "Chiederò ancora una volta al ministro degli Esteri dell'Iran di utilizzare la massima prudenza perché siamo in un momento delicato. La chiusura dell'accordo per il cessate il fuoco in Medio Oriente è elemento fondamentale per la de-escalation. Ecco, bisogna che nessuno compia passi falsi che pregiudichino il raggiungimento dell'accordo", ha detto il titolare della Farnesina, insieme con l'omologo Ignazio Cassis, in occasione della giornata della diplomazia.

Anp rifiuta apertura valico Rafah a condizioni Israele

L'Anp ha respinto la proposta di aprire il checkpoint di Rafah al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto alle condizioni di Israele. Lo ha riferito Sky News Arabia citando una fonte palestinese. "Israele si è offerta di aprire il checkpoint di Rafah sotto il controllo di civili non associati alle forze di sicurezza palestinesi", ha detto una fonte televisiva, ma l'Anp ha rifiutato perché la proposta israeliana vieta di issare la bandiera palestinese ai posti di blocco e al confine. La fonte ha inoltre aggiunto che Israele insiste sul mantenimento della propria presenza nella zona di Rafah e nel corridoio di Filadelfia e sulla possibilità di interferire nei controlli e negli interrogatori. 

Idf: "Sono 31 i miliziani uccisi in attacco a scuola Gaza"

L'esercito israeliano e lo Shin Bet hanno verificato la morte di 31 miliziani di Hamas e della Jihad islamica nell'attacco aereo di sabato su una scuola a Gaza City. Lo riporta il Times of Israel. Dopo l'identificazione quasi immediata di 19 presunti terroristi palestinesi nelle ore immediatamente successive all'attacco contro una sala di comando di Hamas e della Jihad in una moschea nel complesso scolastico di al-Taba'een, nel quartiere Daraj di Gaza City, l'esercito ha dato un nome ad altri 12 palestinesi uccisi nell'attacco, definendo anche loro come terroristi. Secondo Hamas più di 100 persone sono state uccise nell'attacco, ma l'Idf ha parlato di cifre gonfiate. Tuttavia, dopo aver detto che era stata uccisa una ventina di miliziani, oggi ha aggiornato il bilancio a 31.

Confermato incontro tra Abu Mazen e Putin domani a Mosca

- Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) atteso oggi a Mosca, incontrerà domani il presidente Vladimir Putin. Lo ha reso noto il servizio stampa del Cremlino citato dall'agenzia Tass. 

Il rabbianato chiede a soldati di non digiunare per Tisha beav

IL rabbinato militare  ha chiesto ai soldati impegnati in attività operative di non digiunare durante il Tisha beav, la ricorrenza che inizierà stasera per ricordare la distruzione del Tempio di Gerusalemme e l'inizio della diaspora degli ebrei, come riporta la Tv Kan. "Il digiuno durante le operazioni militari è proibito,  può mettere a rischio  la  vita dei soldati ", ha affermato il rabbinato

Hamas, 16.456 bambini uccisi a Gaza da inizio guerra

Oltre 16.400 bambini sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dalle forze israeliane dall'inizio delle ostilità con Hamas: lo ha reso noto l'ufficio stampa governativo gestito da Hamas, come riporta Al Jazeera. Sul totale di 39.897 vittime, ha precisato Hamas, nel corso di 3.486 attacchi sono morti 16.456 bambini e 11.088 donne

Gallant, minacce da Iran e Beirut possono concretizzarsi

Siamo in un momento di vigilanza e prontezza, le minacce provenienti da Teheran e Beirut potrebbero concretizzarsi ed è importante spiegare a tutti che prontezza, preparazione e vigilanza non sono sinonimi di paura e panico", ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant durante una riunione della Commissione per gli affari esteri e la difesa della Knesset. "Negli ultimi giorni, abbiamo dedicato il nostro tempo al rafforzamento delle difese e alla creazione di opzioni offensive in risposta, e anche come iniziativa se necessario, ovunque e in qualsiasi regione, per proteggere Israele", ha detto"

Tajani: " immediato cessate il fuoco per de-escalation"

Il cessate il fuoco immediato a Gaza sarebbe "chiave per la de-escalation in tutta l'area". Lo ha sottolineato in un'intervista al TG2 da Locarno, dove partecipa alla Giornata della diplomazia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Il piano statunitense", ha aggiunto riferendosi alla proposta in tre fasi presentata il 31 maggio scorso dal presidente Joe Biden, deve essere accolto "non solo da Israele ma anche da Hamas, che deve liberare tutti gli ostaggi".

Bilancio Hamas, 39.897 morti a Gaza da 7 ottobre

Aumenta ancora il numero delle vittime a Gaza dall'inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre: secondo l'ultimo bilancio fornito da Hamas, i morti nella Striscia sono 39.897. I feriti hanno raggiunto in tutto il numero di 92.152.

Medioriente, Abu Mazen a Mosca per incontrare Putin

Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas è arrivato a Mosca in visita ufficiale su invito del presidente russo Vladimir Putin. L'incontro tra i due leader è previsto per domani, secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, per discutere degli sforzi per fermare la guerra a Gaza e per portare aiuti umanitari nella Striscia, ma anche dello sviluppo delle relazioni bilaterali.

E' la prima visita del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese a Mosca dal 2021. A marzo la capitale russa ha ospitato colloqui tra Fatah, Hamas la Jihad Islamica.

Iran alla Cina, 'abbiamo diritto a deterrenza'

L'Iran ha "il diritto ad un'appropriata risposta e alla deterrenza" contro  Israele dopo l'assassinio a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh.  E' quanto ha ribadito il ministro degli Esteri ad interim iraniano Wang  Yi, che ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri  cinese Wang Yi, secondo quanto riferito dai media di Teheran. Secondo  Bagheri, ristabilire la deterrenza con Israele è necessario per  assicurare la stabilità regionale.

Berlino, evitare pericolosissima escalation in Medio Oriente

"L'intera regione è in una situazione pericolosissima e nessuno ha interesse a una ulteriore escalation". Lo ha detto il portavoce di Olaf Scholz, Wolfgang Buechner, alla conferenza stampa di governo a Berlino.  Il portavoce è tornato sulla telefonata di Scholz con Netanyahu e sul comunicato rilasciato da Berlino Londra e Parigi, che hanno chiesto un cessate il fuoco su Gaza, mettendo in guardia anche dalle minacce iraniane. 

Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 39.897

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 39.897, di cui 107 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 92.152, secondo la stessa fonte.

Parolin a Pezeshkian, non si allarghi conflitto in Medio Oriente

"Questa mattina il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità, ha avuto una conversazione telefonica con Masoud Pezeshkian, presidente della Repubblica Islamica dell'Iran. Il cardinale, oltre a congratularsi con il presidente per l'inizio del suo mandato e a trattare temi di comune interesse, ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo che si allarghi il gravissimo conflitto in corso e preferendo invece il dialogo, il negoziato e la pace". Lo comunica il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Bonelli, ipocrisia Tajani mentre Israele massacra civili

"Esempio di scuola di ciò che è l'ipocrisia in politica. Israele bombarda ogni giorno strutture civili, sanitarie e scolastiche. Il ministro Tajani, che fa? Invita Israele alla moderazione e a non attaccare i civili. Ma Tajani non prova alcun imbarazzo nel fare dichiarazioni cosi' intrise di ipocrisia?" Così il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. "Dal 7 ottobre, quasi 40 mila civili, per lo più donne e bambini, sono stati assassinati. Israele bombarda chi cerca cibo dai convogli umanitari, scuole e ospedali. Sono atti criminali contro l'umanità, di cui il responsabile è Netanyahu. Di fronte a questo massacro di vite umane, il ministro Tajani invita Israele alla moderazione, proponendo due Stati e due popoli: pura ipocrisia di cui dovrebbe vergognarsi. Per realizzare due Stati e due popoli sarebbe necessario riconoscere l'unico Stato che non è riconosciuto come tale, quello palestinese, esattamente ciò che non fa il governo italiano, che chiede due Stati e due popoli ma non riconosce lo Stato di Palestina, al contrario di quello che hanno fatto altri paesi. Ipocrisia pura", aggiunge. "Noi ribadiamo la richiesta di richiamare l'ambasciatore italiano in Israele e di sospendere gli accordi economici e militari con Israele", conclude Bonelli. 

Houthi, 'raid aereo Usa-Gb su isola yemenita di Kamaran'

Aerei da ricognizione statunitensi e britannici hanno lanciano un attacco sull'isola yemenita di Kamaran, a una settantina di chilometri a nord-ovest di Hodeidah: lo riferisce la tv di proprietà degli Houthi, Al Masirah. 

Al-Jazeera, Hamas chiede si torni a piano tregua Biden

Non è vero che Hamas abbia chiuso alla ripresa di un negoziato per la tregua a Gaza: secondo Al Jazeera, in realtà, la richiesta del movimento armato che governa la Striscia è di tornare alla proposta in tre fasi presentata a fine maggio dal presidente americano Joe Biden. La testata con sede nel Qatar e bandita da Israele ricorda che su quel piano, che puntava alla fine della guerra dopo i tre passaggi intermedi, inizialmente era d'accordo anche Israele ma poi i negoziati non sono andati avanti a causa dei "continui bombardamenti israeliani a Gaza". All'epoca, ricorda Al Jazeera, Hamas aveva rilasciato diverse dichiarazioni sulla necessità di una tregua per interrompere l'aggressione israeliana; secondo la testata araba in lingua inglese, l'interpretazione del comunicato di Hamas data dalla stampa israeliana secondo cui "rifiuta completamente" il negoziato è sbagliata: il movimento sarebbe al contrario disposto a discutere della proposta iniziale che era sul tavolo. 

Lufhtansa, 'sospesi i voli in Medio Oriente fino al 21/8'

Il gruppo aereo tedesco Lufthansa ha dichiarato di aver deciso di prolungare la sospensione dei voli verso Tel Aviv, Teheran, Beirut, Amman ed Erbil fino al 21 agosto a causa delle continue tensioni nella regione. Il gruppo ha aggiunto che eviterà di utilizzare lo spazio aereo iraniano e iracheno fino alla stessa data, una proroga rispetto alla precedente data del 13 agosto.

Oggi a Parma funerali del bimbo di sei mesi ferito a Gaza

Si terranno oggi a Parma i funerali del bambino di 6 mesi ferito a Gaza e morto in città mentre era in viaggio da Bologna all'ospedale Niguarda di Milano. Il bimbo - che si chiamava Seifeddin Mohammed Yehya Barakeh , nato nella città palestinese di Deir Albalh il 30 gennaio 2024 -  sarà sepolto a Parma. E' arrivato gravemente ferito dall'inferno del conflitto sulla striscia di Gaza e doveva essere sottoposto a una operazione al cuore che, però, si è fermato durante il tragitto in ambulanza.

Air France proroga stop voli su Beirut fino al 14 agosto

Air France e la sua controllata Transavia France hanno nuovamente prorogato la sospensione dei loro voli per Beirut, fino a mercoledì 14 agosto, a causa delle continue tensioni nella regione. Lo hanno fatto sapere le stesse compagnie aeree. I voli sono sospesi dal 29 luglio a causa della "situazione della sicurezza in Libano" e la loro ripresa "sarà soggetta a una nuova valutazione della situazione sul terreno", ha precisato Air France in una nota. La compagnia francese ha affermato che "la sicurezza dei suoi clienti e degli equipaggi è la sua priorità assoluta". I clienti che hanno prenotato voli prima del 18 agosto possono annullare o modificare il proprio viaggio senza alcun costo. Anche altre compagnie internazionali hanno cessato di servire Beirut per i timori di un'escalation militare tra Israele e Hezbollah. Air France ha invece confermato i suoi voli per Tel Aviv mentre alcuni vettori internazionali, come l'italiana ITA, hanno sospeso i loro voli almeno fino al 15 agosto. 

Iran, 'ripresa dei colloqui per accordo su nucleare è possibile'

"Se tutte le parti dell'accordo sul nucleare manterranno i loro impegni, contribuiranno a costruire la fiducia reciproca e a salvaguardare gli interessi bilaterali, potranno riprendere i colloqui sul rilancio dell'accordo sul nucleare, così come su altre questioni bilaterali": lo ha detto ieri sera il presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, in una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Riferendosi alle tensioni regionali, Pezeshkian ha sottolineato che "i doppi standard da parte degli Stati Uniti e di alcuni Paesi occidentali hanno incoraggiato il regime sionista a commettere terrore e crimini a Gaza e nei Paesi della regione". Secondo il sito web del presidente, Michel da parte sua ha espresso la volontà di riprendere i colloqui sul nucleare. Per quanto riguarda Gaza, ha chiesto il cessate il fuoco nell'enclave e il riconoscimento della Palestina come Stato indipendente. 

Abbas, 'due Stati sovrani per garantire la pace'

 La liberazione dei territori palestinesi occupati da Israele e la formazione di due stati sovrani, vale a dire lo Stato arabo e quello ebraico, garantiranno una pace duratura in Medio Oriente. Lo ha detto alla Tass il presidente palestinese Mahmoud Abbas. "La garanzia per raggiungere stabilità e sicurezza in Medio Oriente è l'attuazione di una decisione sulla formazione di due stati, basata sul diritto internazionale, il ritiro di Israele dai territori palestinesi, occupati dal 1967, con la capitale Gerusalemme Est", ha aggiunto il presidente dell'Anp.

Il leader palestinese ha dichiarato di credere che il governo israeliano "non creda nella pace e si ponga al di sopra del diritto internazionale, rendendo la situazione in Medio Oriente ancora più tesa". Come prova di ciò, ha continuato, dovrebbero esserci i "massacri, il genocidio e la pulizia etnica perpetrati dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme, nonché gli attacchi ai paesi vicini. Se Israele vuole vivere in sicurezza e in pace con i suoi vicini come uno Stato normale e amante della pace, dovrebbe accettare l'attuazione della soluzione dei due Stati, basata su un quadro giuridico internazionale, che includa l'Iniziativa di pace araba".

Ieri l'ambasciatore palestinese in Russia Abdel Hafiz Nofal ha detto alla Tass che Abbas si recherà in visita ufficiale in Russia dal oggi al 14 agosto e incontrerà il presidente russo Vladimir Putin domani.

Lapid, con riforma giustizia Netanyahu Israele vulnerabile

L'attacco di Hamas il 7 ottobre scorso è avvenuto dopo che "il colpo di stato giudiziario" del governo guidato da Benjamin Netanyahu ha indebolito la sicurezza di Israele, rendendo il Paese più vulnerabile. Lo ha detto il leader dell'opposizione, Yair Lapid, citato dalla radio pubblica israeliana, denunciando che alcuni dei partiti che fanno parte della coalizione di governo di estrema destra vorrebbero "una guerra eterna a Gaza". Questa è la ragione per cui il mondo si allontana da Israele, ha aggiunto. Secondo Lapid, servirebbe "un'alleanza regionale contro l'Iran dei paesi arabi", che contribuirebbe a una soluzione a Gaza e al rilascio dei prigionieri israeliani che ancora si trovano nella Striscia.

Colloquio Gallant-Austin, discusso coordinamento operativo e strategico

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha parlato nella notte con il suo omologo americano, il segretario alla Difesa Lloyd Austin. Nel corso del loro colloquio, il settimo nelle ultime due settimane, Gallant e Austin hanno "discusso del coordinamento operativo e strategico alla luce dei recenti sviluppi". "Gallant ha illustrato la prontezza e le capacità delle Forze di difesa israeliane di fronte alle minacce poste dall'Iran e dai suoi alleati regionali e ha discusso l'interoperabilità con l'ampia gamma di capacità militari statunitensi dispiegate nella regione", afferma il ministero. Gallant ha anche "sottolineato l'urgenza di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi e ha ringraziato l'amministrazione statunitense per la sua leadership e il suo impegno su questo tema".

Usa inviano sottomarino nucleare e portaerei con F-35

Gli Stati Uniti hanno inviato un sottomarino con missili guidati in Medio Oriente, mentre una portaerei che si stava già dirigendo verso l'area vi giungerà più rapidamente. Lo riporta la Bbc, citando il segretario alla Difesa Lloyd Austin, cha ha spiegato che la decisione è una risposta ai timori di un conflitto regionale più ampio e dimostra la determinazione degli Stati Uniti ad aiutare Israele da qualsiasi attacco da parte dell'Iran. Gli Stati Uniti, ha detto Austin, "prenderanno ogni misura possibile" per difendere il loro alleato. 

In una dichiarazione, il Pentagono ha precisato che nella regione è stato inviato il sottomarino lanciamissili Uss Georgia e che è stato dato l'ordine alla portaerei Uss Abraham Lincoln, che trasporta jet da combattimento F-35C, di accelerare il suo viaggio verso l'area, dove si stava dirigendo per sostituire un'altra nave.

Tajani, a Gaza è l'ora del cessate il fuoco

La nostra linea è molto chiara. Chiediamo con forza ad Israele — che ha il diritto di difendersi, come abbiamo sempre detto — di interrompere attacchi che portano ad un numero altissimo di vittime civili, il che è in contrasto con il diritto internazionale. C'è un percorso in atto, ci sono mediazioni, siamo contrari ad ogni atto che alzi ulteriormente la tensione e coinvolga innocenti. È l'ora del cessate il fuoco, come ha appena detto anche Biden, non è troppo tardi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal Corriere della sera sulla guerra a Gaza. Per arrivare al cessate il fuoco "oltre alla diplomazia, al piano Food for Gaza , con l'obiettivo dei due popoli due Stati, siamo pronti ad offrire le nostre forze, a partire dai carabinieri per cui già abbiamo avuto richieste di disponibilità, per una missione di controllo della costruzione dello Stato palestinese, guidata dai Paesi arabi". Se la situazione nell'area deflagrasse Tajani vede rischi "enormi" e anche per questo "chiediamo alla Bce di non fare più solo da guardiano del rigore — visto che anche il Paese che su questo più aveva battuto, la Germania, ha problemi di crescita — ma di spingere l'economia, alimentarla, abbassando in maniera decisa i tassi di interesse e venendo incontro ai bisogni delle imprese". Tajani guarda anche all'avanzata degli ucraini e gli attacchi in territorio russo: "Sosteniamo l'Ucraina senza se e senza ma, possiamo comprendere la loro volontà di difendersi anche contrattaccando, ma non siamo in guerra con la Russia. Le armi che abbiamo fornito non possono essere usate per attaccare la Russia sul suo territorio". Di questo "ne parleremo ufficialmente con il ministro ucraino Kuleba a fine mese al Consiglio per gli Affari esteri Ue, chiederemo chiarimenti e valuteremo come agire. Sicuramente non manderemo i nostri soldati a combattere e invitiamo tutti alla massima prudenza", conclude Tajani. 

Gb, Francia, Germania a Iran, non attacchi Israele

Regno Unito, Francia e Germania avvertono l'Iran che se attaccherà Israele "si assumerà la responsabilita'" dell'escalation nella regione. In una dichiarazione congiunta citata dal Times of Israel, i tre Paesi fanno appello a Teheran invitando la Repubblica islamica a evitare di contribuire alla spirale verso la guerra totale. "Siamo profondamente preoccupati per l'acuirsi delle tensioni nella regione e siamo uniti nel nostro impegno per la riduzione della tensione e la stabilità regionale - scrivono i tre Paesi - In questo contesto, chiediamo all'Iran e ai suoi alleati di astenersi da attacchi che potrebbero ulteriormente intensificare le tensioni regionali e mettere a repentaglio la possibilità di concordare un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi", continua la dichiarazione, riferendosi ai negoziati per un accordo tra Israele e Hamas, che dovrebbero riprendere nei prossimi giorni. Se l'Iran attacchera', "si assumerà la responsabilità di azioni che mettono a repentaglio questa opportunità di pace e stabilità. Nessun Paese trarrà vantaggio da un'ulteriore escalation in Medio Oriente", conclude la dichiarazione.

Israele: 38 terroristi eliminati in attacco scuola Gaza

Sono 38 i terroristi di Hamas eliminati nell'attacco alla scuola Tabbayeen nella Striscia di Gaza. Lo scrivono i media israeliani citando lo Shin Bet e l'intelligence militare. "Le forze di sicurezza stanno proseguendo le loro valutazioni e il numero potrebbe aumentare", aggiunge il Jerulame Post. 

Pentagono accelera invio seconda portaerei in Medio Oriente

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha ordinato alla portaerei Uss Abraham Lincoln di "accelerare il suo transito" verso il Medio Oriente, dove continuano a crescere i timori di una regionalizzazione della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha reso noto il Pentagono. Austin ha ordinato alla flotta guidata dalla Lincoln, che trasporta aerei da combattimento F-35C, di muoversi più velocemente, ha detto il portavoce americano Pat Ryder, di fronte al rischio di un'offensiva su larga scala da parte degli Hezbollah libanesi sostenuti dall'Iran o dalla stessa Teheran contro lo Stato ebraico. 

Hamas: "Giovedì non parteciperemo ai colloqui"

Hamas ha annunciato in serata di aver respinto l'invito di Stati Uniti, Qatar ed Egitto per un ultimo round di negoziati sull'accordo di cessate il fuoco e sulla presa degli ostaggi a Gaza, previsto per giovedì. Lo scrive Axios precisando che l'annuncio di Hamas rappresenta una battuta d'arresto significativa per gli sforzi dell'amministrazione Biden. Hamas ha spiegato che alla base ci sono le nuove condizioni presentate da Netanyahu, l'assassinio da parte di Israele di Haniyeh e i recenti attacchi aerei israeliani a Gaza, in cui sono morti decine di palestinesi.

Chi è Yahya Sinwar, il nuovo capo politico di Hamas nascosto nei sotterranei a Gaza

Nato nel 1962 a Khan Yunis, una delle zone più disastrate della Striscia, è stato per 22 anni nelle carceri israeliane. Fu rilasciato nel 2011, in uno scambio tra detenuti palestinesi e il soldato Gilad Shalit. Dal 2017 era già leader del movimento a Gaza. Lo Stato ebraico gli dà la caccia: è una delle menti dell'attacco del 7 ottobre 2023. C'è chi lo ha definito "un astuto psicopatico" e chi lo ha soprannominato il "macellaio di Khan Yunis". IL PROFILO

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