Iran, la preghiera con Khamenei e il corteo: folla a Teheran per l'addio a Raisi

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La Guida suprema dell'Iran ha guidato la cerimonia all'università della capitale, davanti alle bare del presidente e delle altre vittime dell'incidente che si trovavano insieme a lui nell'elicottero. La morte di Raisi ha aperto un periodo di incertezza politica in vista delle elezioni presidenziali per la scelta del suo successore, previste per il 28 giugno

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A Teheran è il giorno dell'ultimo saluto al presidente iraniano Ebrahim Raisi, morto il 19 maggio in un incidente in elicottero. L'agenzia di stampa Mehr parla di "milioni di persone" che partecipano e pubblica un video dove si vede una folla oceanica attorno al veicolo che trasporta la bara di Raisi e delle altre vittime che si trovavano con lui sull'elicottero: il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo. Stamattina, prima del corteo funebre, la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha guidato la preghiera durante la cerimonia all'università della capitale, davanti alle bare delle altre vittime dell'incidente. Numerosi capi di stato e funzionari sono arrivati a Teheran per partecipare alla cerimonia di commemorazione per le vittime iniziata nel pomeriggio nella Tehran Summit Hall.

Molti Paesi stranieri alla cerimonia

I rappresentanti di numerosi Paesi - tra cui Russia e India - partecipano nella Summit Hall di Teheran alla cerimonia di addio per il presidente Raisi e le altre sette vittime dell'incidente aereo di domenica. Oltre ai rappresentanti di Russia e India, si contano le presenze di Qatar, Pakistan, Turchia, Turkmenistan, Tunisia, Tagikistan, Iraq, Armenia, Azerbaigian, Algeria, Uzbekistan, Kazakistan, Afghanistan e Libano, ha riferito l'Irna. A condurre la cerimonia sono il presidente ad interim Mohammad Mokhber e il vice ministro degli Esteri, Ali Bagheri.

Presente il capo dell'ufficio politico di Hamas

Alla cerimonia di questa mattina ha partecipato anche Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico di Hamas, che ha detto: "Siamo sicuri che l'Iran continuerà a sostenere la nazione palestinese con le sue politiche, le sue strategie e i suoi valori fino a quando la bandiera della vittoria non sarà innalzata sulla moschea di Al-Aqsa". Poi ha fatto riferimento al suo recente incontro con Raisi a Teheran e ha aggiunto: "Il defunto presidente ha sottolineato il sostegno dell'Iran alla resistenza e ha affermato che la questione palestinese non è politica e che la nazione islamica utilizzerà tutte le sue capacità per liberare la Palestina". "Il presidente Raisi ha anche affermato che il movimento di resistenza, come primo fronte della resistenza dei musulmani, è una scelta strategica per concretizzare la liberazione - ha proseguito Haniyeh - Ha elogiato l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre, definendolo 'una battaglia che ha preso di mira il cuore del regime sionista'".

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La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, davanti alle bare di Raisi e delle altre vittime dell'incidente - ©Getty

Vicepresidente indiano partecipa ai funerali di Raisi 

Anche Jagdeep Dhankar, il vicepresidente dell'India, è arrivato in Iran per prendere parte alle cerimonie funebri in onore di Raisi. Le più alte figure istituzionali indiane hanno inviato nei giorni scorsi messaggi di condoglianze al governo e al popolo iraniano, dal premier Modi alla Presidente della Repubblica Droupadi Murmu e al ministro degli Esteri, Subrahmanyam Jaishankar. L'India, che ha osservato ieri un giorno di lutto nazionale con le bandiere a mezz'asta e la cancellazione di tutte le cerimonie già organizzate, una decina di giorni fa ha siglato con l'Iran un accordo decennale per lo sviluppo in partnership del porto di Chabahar, infrastruttura di rilevanza strategica, vicina alla frontiera iraniana col Pakistan, definita dal ministro indiano ai Trasporti "un momento storico nei rapporti tra India e Iran".

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Le elezioni il 28 giugno

Martedì decine di migliaia di iraniani hanno reso omaggio al loro presidente, la cui morte ha aperto un periodo di incertezza politica in vista delle elezioni presidenziali per la scelta del suo successore, previste per il 28 giugno. I funerali, che dureranno fino a giovedì, sono iniziati martedì a Tabriz, la grande città del nord-ovest vicino alla quale è avvenuto l'incidente. Le otto bare coperte dalla bandiera iraniana sono state poi trasferite nella città santa di Qom, a sud della capitale, dove si è tenuta una cerimonia.

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Le indagini sullo schianto

Intanto, continuano le indagini per trovare la possibile causa tecnica dello schianto dell'elicottero che trasportava il presidente Raisi e altre sette persone. Lo ha detto il capo dell'ufficio del presidente, Gholamhossein Esmaili. Le parole di Esmaili sono arrivate dopo lo scetticismo mostrato da parte di alcuni funzionari, cittadini e media iraniani sull'annuncio ufficiale che lo schianto sia stato dovuto a cattive condizioni meteorologiche e alla nebbia, e dopo il circolare di teorie riguardo a un possibile assassinio del presidente o almeno sull'esistenza di un problema tecnico. "Alcune prove indicano che l'incidente non è avvenuto solo a causa delle condizioni meteorologiche ma sono implicate altre cause", ha sottolineato Mohamad Aghamiri, membro del consiglio comunale di Teheran.

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