In un videomessaggio il portavoce dell'Idf ha spiegato che l'avanzata procede per "sconfiggere Hamas e riportare a casa tutti gli ostaggi". Ieri il gruppo terroristico ha diffuso un video nel quale sostiene che l'ostaggio Nadav Popplewell è "morto per le ferite riportate durante un raid israeliano" più di un mese fa. A Tel Aviv nuove proteste delle famiglie dei prigionieri
Israele, '2 i razzi lanciati da Rafah contro Kerem Shalom'
Sono stati 2 i razzi lanciati dall'area di Rafah, a sud di Gaza, verso la zona di Kerem Shalom in Israele, che include il valico omonimo da dove entrano gli aiuti ai civili della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano aggiungendo che i due razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa aereo. Nell'area poco prima erano risuonate le sirene di allarme.
Il sindaco di New York a Roma: "Distruggiamo Hamas, gli ostaggi a casa"
Riportiamo gli ostaggi israeliani a casa e distruggiamo Hamas": lo ha detto il sindaco di New York, Eric Adams, in visita al ghetto ebraico di Roma, davanti a uno striscione con le foto degli ostaggi israeliani tenuti in cattività a Gaza. "Siamo fratelli e la vostra battaglia è la nostra battaglia", ha detto Adams al presidente della Comunità ebraica romana, Victor Fadlun.
Israele: "Nuovo allarme per razzi da Gaza a Kerem Shalom"
Le sirene di allarme anti razzi da Gaza stanno risuonando nella zona di Kerem Shalom che comprende il valico con la Striscia dove sono ispezionati i camion per la popolazione civile dell'enclave palestinese. Lo ha fatto sapere l'esercito.
Medio Oriente, volontari medici arrestati dopo aver tentato di infiltrare palestinesi in Israele
Due volontari di un'organizzazione medica privata sono stati arrestati al checkpoint di Ofer, vicino a Gerusalemme dopo aver tentato di infiltrare palestinesi in Israele. Lo scrive Ynet News, secondo cui i due, alla guida di un'ambulanza privata "Hadera", hanno tentato di evitare l'ispezione sostenendo che erano diretti verso il luogo di un incidente stradale. Dopo che le guardie di sicurezza al posto di blocco si sono rifiutate di far passare l'ambulanza, uno di loro che ha aperto la porta sul retro dell'ambulanza ha trovato otto palestinesi che non avevano il permesso di entrare in Israele. I due volontari e gli otto palestinesi sono stati arrestati.
Cameron: "No all'attacco a Rafah senza un piano per i civili"
Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha dichiarato in un'intervista a Sky di opporsi alla programmata offensiva israeliana su Gaza, perché "non c'è un piano per proteggere i civili". "Dovrebbe esserci un piano assolutamente chiaro su come salvare vite umane, su come fare allontanare la gente e su come assicurarsi che la gente venga nutrita, che abbiano assistenza sanitaria, rifugi e tutto il resto. Ma non si è visto un piano siffatto...quindi noi noj appoggiamo l'offensiva in nessun modo", ha dichiarato Cameron. Il titolare del Foreign Office ed ex premier conservatore ha anche detto che restringere l'invio di armi a Israele a causa della guerra avrebbe solo l'effetto di rafforzare Hamas e di rendere un accordo sulla liberazione degli ostaggi più difficile ancora. Cameron ha detto che il Regno Unito ha sempre fatto pressione su Israele "per un accordo sugli ostaggi e per raggiungere una pausa nei combattimenti per ricercare un cessate il fuoco sostenibile", ma che "la vera pressione va fatta su Hamas: alla fazione palestinese, dice il ministro britannico, "è stata offerta una proposta di intesa che avrebbe consentito il rilascio di centinaia di prigionieri dalle carceri israeliane, che avrebbe portato a una pausa nei combattimenti e all'ingresso a Gaza degli aiuti così disperatamente necessari", ma Hamas "non accetta questa intesa".
L'appello del Papa per la pace in Ucraina e in Palestina. VIDEO
Il Papa: "Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar"
"Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina, in Palestina, in Israele, in Myanmar". Lo afferma il Papa, dopo il Regina Caeli, davanti ai fedeli e ai pellegrini riuniti in piazza San Pietro. "Preghiamo per la pace", conclude.
La Spagna: "L'operazione a Rafah deve finire, inaccettabili nuovi sfollamenti"
Il governo spagnolo ha chiesto la fine dell'operazione che l'esercito israeliano ha intrapreso nei giorni scorsi nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e si è espresso categoricamente contro la nuova ondata di sfollamenti della popolazione palestinese.
Il ministro degli Affari Esteri José Manuel Albares ha dichiarato che questo spostamento di persone “è inaccettabile”. "L'operazione militare a Rafah deve fermarsi per evitare una crisi umanitaria ancora più grave", ha aggiunto in un messaggio pubblicato su X.
Erdogan: "Netanyahu responsabile della paralisi dei negoziati"
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha attribuito al governo israeliano e al suo primo ministro, Benjamin Netanyahu, la colpa dell'attuale paralisi dei negoziati per porre fine al cessate il fuoco nella guerra di Gaza e ha assicurato che il leader israeliano "sarebbe l'invidia di Hitler" sulla base dei "metodi genocidi" che usa nell'enclave. "Hamas ha accettato il cessate il fuoco, ma Israele non smette di trovare scuse. Non vuole che le ostilità finiscano perché quello che vuole è occupare tutta Gaza", ha detto il presidente turco in un'intervista al quotidiano greco 'Kathimerini'.
Erdogan, che rifiuta di riconoscere Hamas come organizzazione terroristica e si considera un alleato del suo leader politico, Ismail Haniyeh, ha affermato che il movimento palestinese "cerca solo di recuperare le terre occupate da Israele e di rilanciare l'iniziativa per uno Stato palestinese". "Inoltre, Hamas ha promesso che, se ciò dovesse accadere, smantellerà il suo braccio armato e continuerà il suo percorso esclusivamente come partito politico per lavorare per una soluzione sostenibile e permanente", ha aggiunto.
Il presidente turco ha poi rinnovato le sue critiche contro Netanyahu, che "ha raggiunto un livello tale da fare invidia a Hitler con i metodi genocidi che sta utilizzando" nell'operazione sulla Striscia di Gaza. "Prima della guerra, prima ancora della guerra, quel posto non era una prigione a cielo aperto, come un campo di concentramento? Come chiameresti qualcuno che fa piovere bombe su quel posto?", ha chiesto il presidente turco.
Iran: "Israele e gli Usa mai così isolati dopo il voto all'Onu"
"Israele non è mai stato così isolato nella sua intera storia 'fake', dopo il recente voto unanime all'Assemblea generale dell'Onu a sostegno dell'ingresso della Palestina come membro", e "anche gli Stati Uniti sono sempre più isolati nel mondo nel loro sostegno cieco al regime israeliano e al suo brutale attacco contro Gaza": lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nasser Kanani, citato dall'agenzia Irna.
Israele, da stasera si celebra il Giorno dei caduti
Israele si appresta a celebrare da questa sera 'Yom HaZikaron', il Giorno di ricordo dei caduti, il primo dall'attacco del 7 ottobre di Hamas e l'inizio della guerra. Alle 20.00 di questa sera (le 19.00 in Italia) suoneranno le sirene per dare avvio alle celebrazioni. Una seconda volta avverrà domani alle 11.00 (le 10 in Italia). Le cerimonie si svolgeranno nei cimiteri, nei centri comunitari e nelle scuole di tutto il Paese. Secondo i dati diffusi dalle autorità, dallo scorso anno sono stati 1.594, tra soldati e civili, quelli uccisi in combattimento o in atti di terrorismo, ovvero l'anno più luttuoso in cinque decenni. La maggior parte dei caduti di quest'anno è stata a causa della guerra a Gaza e dell'attacco di Hamas.
Medio Oriente, Ocha: "Agenzie Onu senza cibo a partire da domani"
È probabile che le agenzie delle Nazioni Unite finiranno presto gli aiuti alimentari nel sud di Gaza - forse entro domani. Lo ha affermato Georgios Petropoulos, capo dell'Agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (Ocha) a Gaza.
"Entro domani il Programma alimentare mondiale e l'Unrwa finiranno le scorte di cibo da distribuire nel sud - ha ascritto su X Petropoulos - Ciò significa che alle persone resterà solo l'aiuto che è già stato distribuito nei loro rifugi, nelle loro case e sul posto".
Gb: "Un accordo sugli ostaggi farebbe cessare la guerra domani"
Un accordo per garantire il rilascio degli ostaggi tenuti a Gaza è “la risposta giusta” per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas. Lo sostiene il ministro degli Esteri britannico David Cameron. In un 'intervista a Sky News, spiega che, secondo lui, "la risposta giusta è cercare di fermare i combattimenti stipulando un accordo sugli ostaggi, ottenendo una pausa nei combattimenti e poi usandola per costruire un cessate il fuoco sostenibile senza tornare a ulteriori conflitti".
“Ma il problema è che tutto risale ad Hamas”, aggiunge. “A Hamas è stato offerto un accordo che rilascerebbe centinaia di prigionieri dalle carceri israeliane, che fornirebbe una pausa nei combattimenti… e loro non accetteranno quell’accordo. La vera pressione dovrebbe essere su Hamas affinché accetti l’accordo sugli ostaggi. I combattimenti potrebbero finire domani”.
Medio Oriente, Onu: "La strada per tornare indietro dalla devastazione sarà lunga"
Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ribadito le richieste per un cessate il fuoco immediato nella guerra Israele-Gaza , ma ha affermato che sarebbe una “lunga strada di ritorno dalla devastazione” del conflitto anche quando i combattimenti fossero cessati.
Intervenendo in un video discorso alla conferenza internazionale dei donatori in Kuwait, Guterres ha detto: "Ribadisco il mio appello, l'appello del mondo per un cessate il fuoco umanitario immediato, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e un aumento immediato degli aiuti umanitari. Ma il cessate il fuoco sarà solo l’inizio. Il viaggio di ritorno dalla devastazione e dal trauma di questa guerra sarà lungo".
L'Idf intensifica il bombardamento nel campo profughi di Jabalia
Al Jazeera riferisce che l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti del campo profughi di Jabalia , nel nord di Gaza , distruggendo case residenziali e attaccando centri di evacuazione. Secondo l'emittante del Qatar, Israele ha preso di mira il campo con i droni e diversi palestinesi sono stati uccisi e feriti. Non è stato ancora fornito un numero esatto delle vittime. La notizia è confermata anche dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.
Guterres rinnova l'appello: "Tregua, ostaggi liberi e aiuti"
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è tornato a rinnovare il suo appello per l'immediata cessazione della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, il ritorno degli ostaggi e un "aumento" degli aiuti umanitari alla Striscia. "Ripeto il mio appello, l'appello al mondo, per un immediato cessate il fuoco umanitario, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e un immediato aumento degli aiuti umanitari", ha detto Guterres in un discorso video a una conferenza internazionale dei donatori in Kuwait. "Ma un cessate il fuoco - ha aggiunto- sarà solo l'inizio. Sarà una lunga strada per tornare indietro dalla devastazione e dal trauma di questa guerra".
Medio Oriente, Borrell: "Intollerabili gli sgomberi verso aree insicure"
Onu: "Cessate il fuoco immediato a Gaza e liberazione degli ostaggi"
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto un cessate il fuoco "immediato" a Gaza. "Ribadisco il mio appello, l'appello al mondo intero per un cessate il fuoco umanitario immediato, per la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi e di un aumento immediato degli aiuti umanitari. Ma un cessate il fuoco non sarà che l'inizio. Il cammino sarà lungo per riprendersi dalla devastazione e dal trauma di questa guerra", ha dichiarato Guterres in un videomessaggio trasmesso a Kuwait City per l'occasione di una conferenza internazionale di donatori.
Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza
Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". IL RACCONTO