Guerra M. O., stallo nei negoziati: Hamas lascia Il Cairo. Israele oscura Al Jazeera

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Secondo i media egiziani, una delegazione di Hamas tornerà martedì in Egitto per riprendere i colloqui. Netanyahu afferma che il suo Paese "è pronto a concludere una tregua per liberare i rapiti". Ma aggiunge: "Non possiamo accettare il ritiro da Gaza". Attacco aereo Israele nel sud Libano: 4 morti. Tre soldati israeliani uccisi in attacco Hamas al confine con Gaza

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Media: Usa hanno bloccato una consegna di munizioni a Israele

La scorsa settimana l'Amministrazione Biden ha bloccato una spedizione a Israele di munizioni di fabbricazione Usa. Lo riporta Axios, che cita due funzionari israeliani, sottolineando come sia la prima volta dall'attacco del 7 ottobre in Israele e dall'avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza che gli Usa fermano una fornitura di armi per i militari israeliani. 

Hamas: "Data la risposta, ora a Doha per consultazioni"

"La delegazione del movimento ha consegnato la risposta ai mediatori in Egitto e Qatar, dove si sono tenute discussioni serie e approfondite". Lo ha fatto sapere Hamas su Telegram, confermando che "l'attuale ciclo di negoziati al Cairo si è concluso poco fa" e che la delegazione lascerà il Cairo stasera "per consultarsi con la leadership del movimento". Hamas ha quindi ribadito "il suo approccio positivo e responsabile" per un accordo che "soddisfi le richieste" e preveda "la fine dell'aggressione, il ritiro da Gaza dell'esercito e lo scambio di prigionieri". 

Finiti i colloqui sulla tregua, Hamas lascia Il Cairo

Sono terminati i colloqui sulla tregua al Cairo: la delegazione di Hamas ha annunciato che sta lasciando la capitale egiziana diretta a Doha.

Macron a Netanyahu: completare negoziati con Hamas

Il presidente francese Emmanuel Macron ha "incoraggiato" il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a "portare a una conclusione positiva" i negoziati attualmente in corso con Hamas in vista di una tregua a Gaza e del rilascio di ostaggi detenuti in territorio palestinese. E' quanto si legge in un comunicato dell'Eliseo. Il capo dello Stato, che "ha parlato al telefono" con Netanyahu, "ha incoraggiato" quest'ultimo "a portare avanti questi negoziati che potrebbero portare al rilascio degli ostaggi, alla protezione dei civili attraverso un cessate il fuoco e una de-escalation regionale", afferma la presidenza francese.

Onu: Israele revochi la sospensione di Al Jazeera

"Ci rammarichiamo della decisione del governo di chiudere Al Jazeera in Israele. Media liberi e indipendenti sono essenziali per garantire trasparenza e responsabilità. Ora, ancora di più date le rigide restrizioni sulle notizie da Gaza. La libertà di espressione è un diritto umano fondamentale. Esortiamo il governo a revocare il divieto". Lo scrive su X l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. 

Al Jazeera non è più accessibile in Israele

Al Jazeera è stata oscurata in Israele dopo la decisione del governo di Benyamin Netanyahu di sospendere tutte le attività dell'emittente qatariota

Onu dopo stop ad al-Jazeera in Israele: "governo revochi divieto"

L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani deplora "la decisione del governo di chiudere al-Jazeera in Israele". "Media liberi e indipendenti sono essenziali per garantire trasparenza e responsabilità. Ora ancor di più alla luce delle rigide restrizioni sulle notizie da Gaza - si legge in un post su X - la libertà di espressione è un diritto umano fondamentale. Sollecitiamo il governo a revocare il divieto.

Idf: lanci su Kerem Shalom da 300 metri da zona sfollati

I circa 15 lanci di colpi di mortaio contro il valico di Kerem Shalom sono stati effettuati da Hamas a circa 300 metri di un'area usata come rifugio degli sfollati a Gaza. Lo ha fatto sapere l'Idf che ora sta rispondendo all'attacco che - secondo i media - ha provocatato alcuni feriti. 

Gallant: segnali negativi da Hamas, presto offensiva

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha affermato che Israele ha individuato segnali che indicano che Hamas non è interessato a un accordo sugli ostaggi e, a sua volta, l'esercito lancera' la sua offensiva a Rafah, nel sud di Gaza, "nel prossimo futuro". "Abbiamo obiettivi chiari per questa guerra - ha detto il ministro secondo quanto riporta Times of Israel - ci impegniamo per l'eliminazione di Hamas e il rilascio degli ostaggi. Abbiamo concesso ai negoziati un certo periodo di tempo, con un determinato ritardo nell'azione operativa", per cercare di ottenere il rilascio degli ostaggi in questo modo, ha detto Gallant alle truppe nel corridoio Netzarim nel centro di Gaza. Ma, ha osservato, "abbiamo individuato segnali allarmanti che Hamas in realtà non intende stipulare alcun accordo con noi. Ciò significa un'operazione a Rafah e nell'intera Striscia di Gaza in un futuro molto prossimo".


Idf, raffica di 65 razzi da Libano su Nord Israele

Il contrattacco del Libano di Israele di oggi è stato uno dei più grandi sbarramenti effettuati dal Libano durante la guerra. Lo rende noto l'Idf che quantifica in 65 i razzi lanciati sull'area di Galilee Panhandle, alcuni dei quali, fanno sapere le forze armate israeliane, sono stati intercettati. Al momento non ci sono notizie di feriti nell'attacco. Questa mattina 20 razzi sono stati lanciati da Hezbollah contro Kiryat Shmona, fa inoltre sapere Idf, secondo quanto riporta Times of Israel. 

Un migliaio di persone arrivate oggi in Egitto da Gaza

 Oltre mille persone sono arrivate oggi in Egitto dalla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, secondo fonti sanitarie e della sicurezza del posto. Fonti hanno riferito all'ANSA che sono giunti in Egitto 44 feriti, con 80 accompagnatori, 800 residenti all'estero e palestinesi e 190 egiziani. Partiti in senso opposto, verso la Striscia, 43 membri di organizzazioni internazionali e mediche, con il corpo di un ferito deceduto a causa delle ferite riportate. Intanto, questa mattina, l'aeroporto di Al-Arish ha accolto un aereo proveniente dal Belgio che trasportava 88 tonnellate di forniture mediche destinate alla popolazione della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dal portavoce ufficiale del governatorato del Nord Sinai, Mohamed Selim. La fonte ha aggiunto che gli aerei che sono atterrati all'aeroporto internazionale Al-Arish trasportando aiuti umanitari, medici e alimentari a Gaza sono stati 790 dal 12 ottobre dello scorso anno. Gli aiuti, umanitari, medici e alimentari sono arrivati da diversi Paesi arabi e stranieri e da organizzazioni regionali e internazionali; 655 aerei da 52 Paesi arabi e non, hanno trasportato più di 23.000 tonnellate di vari aiuti e materiali di soccorso nella Striscia di Gaza. Ad Al Arish sono atterrati nel periodo anche 126 voli con a bordo delegazioni ufficiali che hanno ispezionato il valico di Rafah e i magazzini degli aiuti ad Al-Arish e hanno fatto visita ai palestinesi feriti negli ospedali del Nord Sinai.

Hamas su stop ad al-Jazeera in Israele: rappresaglia e violazione libertà stampa

La decisione di Israele di spegnere al-Jazeera nel Paese è una "violazione palese della libertà di stampa", una "rappresaglia" per il lavoro della rete. Parola di Hamas, che - riporta la stessa tv satellitare - chiede alle organizzazioni internazionali per la libertà di stampa e i diritti umani di "condannare" le mosse israeliane e "adottare misure punitive".  In un comunicato diffuso su Telegram il gruppo, che nel 2007 prese il controllo della Striscia di Gaza, afferma che la "chiusura di al-Jazeera è una misura repressiva e una rappresaglia per il ruolo professionale del canale nell'esporre i crimini e le violazioni dell'occupazione a Gaza e in Cisgiordania

Papa copto invoca la pace: 'Situazione a Gaza è molto dolorosa'

Il Papa copto ortodosso di Alessandria Teodoro II ha definito la situazione nella Striscia di Gaza "molto dolorosa" invocando, nella predica della messa di Pasqua celebrata nella cattedrale di Abbasseya al Cairo, "pace" e "tolleranza". "La situazione nella Striscia di Gaza è molto dolorosa e preghiamo per la pace", ha detto Papa Teodoro. Ha poi esortato tutti gli egiziani a proseguire nella loro vocazione di "tolleranza verso gli altri". Ha infine ricordato che la Chiesa copto ortodossa partecipa all'Alleanza Nazionale per l'Azione di Sviluppo Civile creata per fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, una vasta Federazione di associazioni e istituzioni emanazione della società civile egiziana da tempo impegnata in iniziative di solidarietà all'interno e fuori dell'Egitto. 

Testimonianza Msf da Rafah: 'Invasione sarebbe devastante, speriamo in cessate il fuoco

È un momento abbastanza duro, nel senso che è un momento di limbo tra il passato e il futuro, sono giornate intense, giornate di attesa in cui sia noi di Medici Senza Frontiere, ma anche la popolazione locale sta aspettando delle risposte dall'esterno e tutti stiamo sperando ovviamente in un cessate il fuoco, un'invasione sarebbe devastante". E' la testimonianza di Martina Marchiò, coordinatrice medica per Medici senza frontiere a Gaza, che in questo momento si trova a Rafah, dove Msf "lavora in due cliniche e alcuni ambulatori dove ogni giorno vengono curati centinaia di pazienti e offerta assistenza primaria sia ad adulti che a bambini, cure nutrizionali, cure legate alla salute sessuale e riproduttiva e tutta una componente legata alla cura delle ferite e alla riabilitazione con dei fisioterapisti". 

"Sono giorni lenti in cui ancora i droni sono sulla nostra testa, in cui ancora cadono le bombe, ma c'è tanta speranza - racconta Marchiò all'Adnkronos - C'è tanta speranza sia da parte nostra che da parte dei nostri colleghi, dello staff locale che ormai da sette mesi si trovano in questa condizione e dalla popolazione che spera in un risvolto positivo. Rafah è invasa dalle persone, sono più di un milione le persone che si trovano qui in questo momento, in campi di fortuna, in tendoni e mancano tante cose, si fa fatica ad avere sufficiente acqua da bere o acqua per lavarsi, si fa fatica ad avere l'assistenza medica di cui si ha bisogno e questa città esplode di persone e quindi un'invasione sarebbe devastante in questo momento per tutta la popolazione che si trova in questo momento e in questo posto. Rimaniamo in attesa e speriamo in un risvolto positivo".


Rsf critica Israele: 'Legge liberticida, al-Jazeera censurata per copertura a Gaza'

Reporters sans frontières denuncia l'ordine di chiusura di al-Jazeera in Israele. Rsf "condanna con fermezza una legislazione liberticida che censura la rete per la sua copertura della guerra a Gaza", si legge su X. "Israele cerca in tutti i modi di mettere a tacere al-Jazeera per la sua copertura della realtà sulle sorti dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza dal 7 ottobre", dall'attacco in Israele e dall'avvio delle operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia, commenta Jonathan Dagher, responsabile dell'ufficio Medio Oriente di Rsf. Dagher bolla come "inaccettabili il voto del Parlamento israeliano per censurare al-Jazeera e le affermazioni diffamatorie di Benjamin Netanyahu rispetto ai suoi giornalisti". Rsf "chiede alle autorità israeliane di porre fine al loro accanimento violento contro al-Jazeera". "Una simile legge di censura, sotto la copertura delle regole democratiche, prendendo di mira implicitamente un mezzo d'informazione, crea un precedente pieno di minacce per il giornalismo in Israele", aggiunge Dagher. Rsf ricorda che dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas, sono stati uccisi 103 giornalisti (tre di al-Jazeera, due nella Striscia e uno in Libano) in raid israeliani, almeno 22 dei quali mentre stavano lavorando. 


Al Jazeera: "Da Tel Aviv decisione pericolosa, verso risposta legale"

Il capo di Al Jazeera in Israele e nei territori palestinesi ha definito "pericolosa" la decisione del governo di chiudere le operazioni locali della stazione di proprieta' del Qatar, perché motivata da considerazioni politiche piuttosto che professionali. Il team legale di Al Jazeera sta preparando una risposta, ha detto Walid Omary a Reuters, in una possibile anticipazione di un ricorso in tribunale contro la decisione. Il governo israeliano ha autorizzato all'unanimita' la chiusura delle attivita' della rete di notizie della tv con base in Qatar in Israele, in linea con una legge approvata dalla Knesset in aprile. 


Israele chiude il valico di Kerem Shalom verso Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato di aver chiuso il principale punto di passaggio degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, Kerem Shalom, preso di mira dal lancio di razzi. "Una decina di proiettili sono stati avvistati da un'area adiacente a Rafah verso la zona di Kerem Shalom. Il valico e' attualmente chiuso ai camion degli aiuti umanitari", indica l'esercito in un comunicato stampa. Rafah si trova nel sud della Striscia di Gaza. 

Hamas: Netanyahu sta sabotando gli sforzi per la pace

l leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che il gruppo terroristico palestinese e' ansioso di raggiungere un cessate il fuoco globale che porr  fine all'"aggressione" israeliana, garantirà il ritiro di Israele da Gaza e raggiungera' un accordo che vedra' il rilascio di ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi. In una dichiarazione, riportata da Times of Israel, Haniyeh, ha anche incolpato Netanyahu per "continuare nell'aggressione e nell'espansione del cerchio del conflitto, sabotando gli sforzi compiuti attraverso i mediatori e le varie parti". 



Al Jazeera: ‘Israele intensifica la sua lunga faida contro di noi’

La decisione di Israele di fermare le attività della tv nel Paese "intensifica la lunga faida contro al Jazeera" e "minaccia di aumentare le tensioni con il Qatar, che finanzia l'emittente, in un momento in cui Doha sta svolgendo un ruolo chiave negli sforzi di mediazione per fermare la guerra a Gaza". Lo ha riferito Al Jazeera sul suo sito. Israele "ha da tempo un rapporto difficile con al Jazeera, accusandola di parzialità nei suoi confronti e di collaborazione con Hamas. La rete con sede in Qatar ha ripetutamente respinto le accuse. Al Jazeera è stato uno dei pochi media internazionali a rimanere a Gaza durante la guerra, trasmettendo scene sanguinose di attacchi aerei e ospedali sovraffollati e accusando Israele dei massacri”, ha aggiunto l'emittente.

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