L'impianto di difesa aerea si trova "vicino al villaggio di Razdolnoye nella Crimea temporaneamente occupata", affermano le forze ucraine. Il ministero della Difesa russo aveva reso noto che nella notte la difesa aerea del Paese ha abbattuto 21 droni ucraini nella Crimea occupata e in quattro regioni russe. Zelensky. Esplosioni sono state udite nella notte nella regione di Kiev. "E stato rilevato il movimento di droni nemici. Le forze di difesa aerea stanno operando nella regione", si legge nel messaggio.
Austria, forze armate vedono grande rischio guerra Ue-Russia
Il rischio di uno scontro tra Ue e Russia "è molto alto". Lo ha detto il generale Peter Vorhofer in occasione della presentazione del 'Risk Picture 2024' del ministero della Difesa a Vienna. Secondo Vorhofer, il nuovo periodo di "disordine" militare accompagnerà il mondo e l'Austria per "almeno due decenni". "C'é un'alta probabilità di vedere una guerra ibrida nel 2024", ha aggiunto Vorhofer. Lo stratega militare austriaco, Guenther Hofbauer ha aggiunto, "il Bundesheer deve essere pronto per poter affrontare una guerra".
Zelensky, in un mese 330 missili e 600 droni sull'Ucraina
"Dal primo gennaio, l'esercito russo ha lanciato sulle città ucraine oltre 330 missili di diversi tipi e 600 droni: per resistere a questa pressione terroristica serve uno scudo aereo forte, e questo è quello che stiamo facendo con i nostri partner": lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Dobbiamo garantire il controllo dell'Ucraina sui suoi cieli, fondamentale per garantire la sicurezza sul terreno, dalla prima linea agli ospedali e alle scuole", ha affermato, "la difesa aerea e la guerra elettronica sono le nostre massime priorità. Il terrore russo deve essere sconfitto e questo è realizzabile".
Mosca mette in guardia gli Usa da schierare armi nucleari in Gb
La Russia mette in guardia "nel modo più deciso" gli Usa dal tornare a schierare armi nucleari nel Regno Unito dopo 15 anni, perché si tratterebbe di un passo "destabilizzante" per la sicurezza in Europa. Lo ha detto oggi il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, commentando notizie pubblicate recentemente dal Telegraph. "Vorrei mettere in guardia nel modo più deciso e duro contro questo passo destabilizzante", ha detto il vice ministro, citato dall'agenzia Interfax. Secondo il Telegraph, che cita un documento del Pentagono, Washington è intenzionata a dispiegare nuovamente missili con testate nucleari nella base della Raf di Lakenheath nel Suffolk, da dove le aveva rimosse nel 2008. La motivazione citata sono crescenti minacce da parte della Russia. "Partiamo dal presupposto - ha commentato Ryabkov - che, nonostante l'esperienza degli ultimi anni in termini di sicurezza europea, le teste calde di Washington non stanno imparando da questo, e quindi questo scenario è del tutto possibile". Secondo il vice ministro russo, "né la sicurezza del Regno Unito né quella degli Stati Uniti saranno rafforzate da questo passo", che provocherà invece "un aumento del grado generale di escalation e minaccia in Europa".
Fonti Ue: "Su aiuti a Kiev cerchiamo intesa a 27 ma è difficile"
"Non posso dire se ci sarà un accordo" sulla revisione del bilancio. "La situazione è difficile, le posizioni sono poco flessibili". Lo spiega un alto funzionario Ue in vista del vertice dei 27 sulla revisione del bilancio e gli aiuti all'Ucraina. Su eventuali passi successivi nei confronti dell'Ungheria, la stessa fonte sottolinea che "l'obiettivo è trovare una soluzione a 27 e, sugli aiuti all'Ucraina, c'è comunque un impegno dei 26 Paesi membri".
Ucraina, Orban: ok ad aiuti Ue solo se approvati ogni anno
"Abbiamo deciso di fare un'offerta di compromesso: va bene, non siamo d'accordo con l'emendamento al bilancio. Non siamo d'accordo sul fatto che dovremmo dare 50 miliardi di euro all'Ucraina, che è una somma enorme. Non siamo d'accordo sul fatto che dovremmo darla per quattro anni e così via. Ma lasciamo stare, l'Ungheria è pronta a partecipare alla soluzione dei 27, se garantisce che ogni anno decideremo se continuare o meno a fornire questi soldi. La decisione deve avere la stessa base giuridica di oggi: deve essere unanime. Purtroppo questa posizione è intesa o interpretata da alcuni paesi come un mezzo per ricattarli ogni anno". Lo ha dichiarato il premier ungherese, Viktor Orban, in un'intervista con il quotidiano francese Le Point. "Abbiamo tutti una certa esperienza nella politica internazionale. Non siamo usciti dall'asilo. Se il Financial Times pubblica un documento che descrive dettagliatamente uno scenario di embargo finanziario dell'Ungheria e di ricatto contro di noi, possiamo essere sicuri che esiste", ha evidenziato Orban.
Medvedev: "Dispiegheremo nuove armi sulle Curili"
La Russia intende sviluppare, anche con il dispiegamento di nuove armi, le Isole Curili, in parte rivendicate dal Giappone. Lo ha detto l'ex presidente ed ora vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev. "Le Curili si svilupperanno attivamente, e il loro ruolo strategico crescerà, anche con il dispiegamento di nuove armi", ha detto Medvedev, citato dall'agenzia Tass. Medvedev commentava recenti dichiarazioni del primo ministro giapponese Fumio Kishida, secondo il quale Tokyo sta ancora lavorando ad una soluzione della disputa territoriale riguardante le quattro isole più meridionali dell'arcipelago delle Curili, occupato dalle truppe sovietiche alla fine della Seconda guerra mondiale. Il Giappone reclama la sovranità su queste quattro isole, che chiama i Territori del Nord. La disputa ha impedito finora la firma di un trattato ufficiale di pace tra Mosca e Tokyo dopo la fine del secondo conflitto mondiale. "Nessuno si oppone a un trattato di pace", ha affermato Medvedev, ponendo però come condizioni che "la disputa territoriale sia chiusa per sempre sulla base della Costituzione russa" e che le Curili "si sviluppino attivamente e il loro ruolo strategico cresca, compreso con il dispiegamento di nuove armi".
Cremlino: "Usa non pensino a rappresaglie contro l'Iran"
Il Cremlino ha invitato gli Usa ad astenersi da rappresaglie contro l'Iran o interessi iraniani in Medio Oriente dopo l'uccisione di tre soldati americani e il ferimento di altri 34 in un bombardamento di droni su una base statunitense in Giordania. "Non accogliamo con favore alcuna azione che porti alla destabilizzazione della situazione nella regione e all'escalation della tensione, soprattutto sullo sfondo del potenziale di conflitto già eccessivo che osserviamo nella regione", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.
Lavrov: "Assurdo dire che dopo l'Ucraina attaccheremo Paesi Nato"
Gli allarmi lanciati recentemente da leader e generali occidentali secondo i quali la Russia si propone di attaccare Paesi della Nato dopo l'Ucraina sono "assurdi". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in una tavola rotonda con i diplomatici sulla situazione in Ucraina. "Dicono che se la Russia vincerà e difenderà i suoi interessi in questa guerra, allora gli Stati baltici, la Svezia e la Finlandia saranno i prossimi", ha sottolineato Lavrov, citato dall'agenzia Tass, ricordando che anche il presidente americano Joe Biden ha sostenuto questa ipotesi. "L'assurdità di tali affermazioni è chiara a tutti, a chiunque abbia la minima comprensione della storia e comprenda gli obiettivi che ci poniamo apertamente", ha affermato il ministro degli Esteri russo. Tra questi obiettivi, ha detto Lavrov, vi è quello di combattere i tentativi di "trasformare i territori moderni su cui hanno vissuto per secoli i russi e gli altri popoli della Russia in un trampolino di lancio da cui la Nato, guidata dagli Stati Uniti, minaccerebbe la sicurezza della Federazione Russa".
Lavrov. "Russia disponibile a inchiesta internazionale su aereo"
La Russia non chiude le porte ad un'inchiesta internazionale sull'abbattimento del suo aereo da trasporto il 24 gennaio nella regione di Belgorod. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Lavrov ha ricordato che il presidente ucrano Volodymyr Zelensky ha chiesto un'inchiesta internazionale su quanto accaduto. "E dov'è adesso questa inchiesta internazionale?", ha chiesto il ministro degli Esteri. "Noi stiamo conducendo la nostra indagine, ma non ci chiudiamo a coloro che vogliono sapere la verità", ha concluso.
Bombe russe nel Donetsk, morta una donna 59enne
Una donna di 59 anni è morta ieri ad Avdiivka, nella regione ucraina di Donetsk (est), in seguito ai bombardamenti russi: lo ha reso noto la portavoce della Procura regionale, Anastasia Medvedieva, come riporta Ukrinform. "Verso le 14, le truppe russe hanno nuovamente attaccato Avdiivka, probabilmente con l'artiglieria. Una donna di 59 anni è stata ferita da una scheggia a causa dei proiettili che hanno colpito il territorio di un'abitazione privata", ha detto Medvedieva. La donna, ha aggiunto, è stata ricoverata in ospedale ma è morta a causa delle ferite riportate.
Kiev, abbattuti 15 droni kamikaze russi su 35 lanciati
Le forze ucraine hanno abbattuto 15 dei 35 droni Shahed lanciati dalla Russia durante la notte. Lo ha riferito l'aeronautica militare di Kiev, precisando che Mosca ha lanciato i veicoli aerei senza pilota da tre direzioni: Primorsko-Akhtarsk nel Krasnodar Krai russo, la città russa di Kursk e Capo Chauda nella Crimea occupata.
Secondo quanto riferito, le truppe russe hanno anche attaccato con due missili S-300, prendendo di mira l'oblast di Donetsk. Secondo l'aeronautica militare, le difese dell'Ucraina hanno abbattuto 15 Uav sugli oblast di Mykolaiv, Sumy, Cherkasy, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Kharkiv, Kherson e Kiev. Un gruppo di droni ha attaccato zone di prima linea, prendendo di mira le infrastrutture energetiche, nonché le strutture civili e militari vicino alla linea del fronte e al confine russo.
Cina, vice ministro Esteri incontra l'ambasciatore ucraino
Il vice ministro degli Esteri cinese, Sun Weidong, ha incontrato lunedì a Pechino, l'ambasciatore ucraino, Pavlo Riabikin, "su sua richiesta". Lo ha riferito una nota della diplomazia cinese diffusa oggi, secondo cui Sun ha affermato che dall'avvio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, avvenuto 32 anni fa, "i rapporti si sono sviluppati in modo costante". Attualmente, "i grandi cambiamenti mai visti in un secolo stanno accelerando. La Cina e l'Ucraina dovrebbero adottare una visione a lungo termine, rispettarsi a vicenda e trattarsi reciprocamente con sincerità per promuovere la stabilità e lo sviluppo a lungo periodo delle relazioni bilaterali". Riabikin, da parte sua, ha detto che Kiev - sempre secondo la lettura di Pechino - "attribuisce grande importanza allo sviluppo dei legami con la Cina, aderisce sempre al principio della 'Unica Cina' ed è disposta a rafforzare gli scambi e la cooperazione per promuovere il continuo sviluppo delle relazioni". Le parti hanno inoltre avuto uno scambio di opinioni su questioni di interesse comune come la crisi Ucraina, ha concluso la nota senza però fornire ulteriori dettagli.
Stoltenberg: "Armi a Kiev sono via per la pace"
Sostenere l'Ucraina "è un investimento per la nostra sicurezza" e fornire Kiev di armi è "la via verso la pace". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a Washington dove ha incontrato il segretario di Stato Antony Blinken e il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Il presidente Putin" - ha ricordato Stoltenberg - ha iniziato questa guerra quasi due anni fa e potrebbe finirla oggi se smettesse di attaccare un vicino". Certo, ha proseguito, "la guerra potrebbe anche finire se l'Ucraina smettesse di difendersi, ma ciò non significherebbe la pace: significherebbe l'occupazione russa, e l'occupazione non è pace".
Ucraina: esplosioni nella regione di Kiev
Esplosioni sono state udite nella notte nella regione di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'amministrazione militare regionale, come riporta Rbc-Ucraina. "E stato rilevato il movimento di droni nemici. Le forze di difesa aerea stanno operando nella regione", si legge nel messaggio. Le esplosioni sono state udite a Bila Tserkva, una città a circa 87 km a sud della capitale ucraina.
Mosca: abbattuti 21 droni ucraini nella notte
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che nella notte la difesa aerea del Paese ha abbattuto 21 droni ucraini nella Crimea occupata e in quattro regioni russe: lo riporta la Tass. "La scorsa notte, un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando droni di tipo aereo su strutture nel territorio della Federazione Russa è stato fermato - si legge in un comunicato -. I sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto 21 veicoli aerei senza pilota ucraini sui territori della Repubblica di Crimea (11), di Belgorod (5), di Bryansk (3), di Kaluga (uno) e di Tula (uno)".