Ubs, Sergio Ermotti nominato amministratore delegato

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Il nuovo ceo dovrà guidare l'acquisizione di Credit Suisse che è la prima combinazione di due grandi banche da decenni a questa parte. Il suo mandato inizierà il prossimo 5 aprile

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Sergio Ermotti è il nuovo ceo di Ubs per pilotare l'acquisizione di Credit Suisse, lo ha annunciato il consiglio di amministrazione della banca. "Il consiglio di amministrazione di Ubs ha nominato Sergio Pietro Ermotti chief executive officer e presidente del cda del gruppo, con effetto dal 5 aprile 2023", si legge in un comunicato.

La transizione per l'acquisizione di Credit Suisse

Ermotti, che è attualmente presidente di Swiss Re, riprende il ruolo che ha ricoperto per nove anni dopo l'assemblea generale annuale della prossima settimana. L'attuale ceo di Ubs Ralph Hamers rimarrà nella banca per un periodo di transizione. All'inizio di questo mese, Ubs ha accettato di acquisire la sua rivale Credit Suisse dopo che questa è finita nella bufera perdendo la fiducia del mercato. La prima combinazione di due grandi banche da decenni a questa parte si preannuncia complessa da portare a termine, pur offrendo un potenziale significativo per espandere il business della gestione patrimoniale su cui Ubs si è concentrata. Hamers "ha accettato di dimettersi per servire gli interessi della nuova combinazione del settore finanziario svizzero e del Paese", ha dichiarato Ubs nella nota con cui ha annunciato il passaggio del testimone.

Smartphone with Credit Suisse bank logo. Credit Suisse stock chart on the background.

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Sergio Ermotti - ©Ansa

Il lavoro di Ermotti in Ubs

Nato a Lugano, classe 1960, Ermotti è stato ceo del gruppo dal 2011 al 2020. Durante il suo mandato - ricostruisce Bloomberg - ha rinnovato le politiche di governance dopo che un trader disonesto era costato miliardi di dollari e ha spostato l'istituto di credito dal trading più rischioso alla gestione. La missione di Hamers invece è stata quella di far entrare Ubs nell'era digitale e di farla crescere ampliando la schiera dei clienti più facoltosi. Tuttavia, una parte fondamentale di questa strategia è venuta meno l'anno scorso, quando ad accordo già fatto Ubs ha rinunciato all'acquisizione della statunitense Wealthfront.

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