Giappone, acqua decontaminata di Fukushima sarà rilasciata nell'oceano

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"Il governo nel suo complesso si impegnerà al massimo per garantire la sicurezza e adottare misure preventive contro le voci contrarie", fa sapere il segretario di gabinetto nipponico Matsuno

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Il Giappone ha in programma di iniziare a rilasciare nell'oceano più di un milione di tonnellate di acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha dichiarato un portavoce del governo. Il piano è stato approvato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ma il governo attenderà "un rapporto completo" da parte dell'organo di controllo delle Nazioni Unite prima di procedere al rilascio, ha dichiarato ai giornalisti il segretario di gabinetto Hirokazu Matsuno. I sistemi di raffreddamento dell'impianto sono stati travolti quando un forte terremoto sottomarino ha scatenato uno tsunami nel 2011, causando il peggiore incidente nucleare dopo Chernobyl. I lavori di smantellamento sono in corso e si prevede

che richiederanno circa quattro decenni.

Entro quest'estate

Nel periodo aprile-novembre dello scorso anno, il sito ha prodotto in media 100 metri cubi di acqua contaminata al giorno: una combinazione di acqua di falda, acqua di mare e acqua piovana che si infiltra nell'area e acqua utilizzata per il raffreddamento. L'acqua viene filtrata per rimuovere i vari radionuclidi e trasferita in serbatoi di stoccaggio, con oltre 1,3 milioni di metri cubi già presenti in loco e con spazio in esaurimento. "Ci aspettiamo che il rilascio avvenga in primavera o in estate", dopo che le strutture di rilascio saranno state completate e testate e dopo la pubblicazione del rapporto completo dell'Aiea, ha dichiarato Matsuno. "Il governo nel suo complesso si impegnerà al massimo per garantire la sicurezza e adottare misure preventive contro le voci contrarie". I commenti sono un riferimento alle persistenti preoccupazioni sollevate dai Paesi vicini e dalle comunità di pescatori locali riguardo al piano di rilascio. I pescatori della regione temono infatti un danno alla reputazione, dopo aver tentato per anni di ristabilire la fiducia nei loro prodotti attraverso test rigorosi. 

A sign for a "difficult-to-return" designated zone is displayed next to a security officer standing guard in front of bags of contaminated soil in Namie, Fukushima Prefecture, Japan, on Monday, March 8, 2021. Laid waste by a nuclear disaster a decade ago, Japans Fukushima is still struggling to recover, even as the government tries to bring people and jobs back to former ghost towns by pouring in billions of dollars to decontaminate and rebuild. Photographer: Toru Hanai/Bloomberg via Getty Images

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