Incendio traghetto Grecia, superstite salvato: “Vi prego, ditemi che sono ancora vivo”

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Ieri è stato ritrovato il corpo carbonizzato di una delle persone a bordo. All’inizio del quarto giorno continuano le ricerche di eventuali sopravvissuti, spinte anche dalle parole del giovane salvato: avrebbe infatti sentito voci a bordo. Intanto i 19 italiani imbarcati sull’Euroferry Olympia sono arrivati a Brindisi

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“Vi prego, ditemi che sono ancora vivo”: sono queste le parole, riportate dalla tv greca Skai, pronunciate dal 21enne bielorusso portato in salvo quasi illeso dall’Euroferry Olympia. Il traghetto è andato a fuoco il 18 febbraio nelle acque davanti a Corfù, tra l'Italia e la Grecia. All’inizio del quarto giorno di soccorsi in mare per spegnere le fiamme e trovare possibili superstiti, il bilancio parla del ragazzo salvato e di un corpo carbonizzato trovato dentro uno dei camion che erano nella stiva del traghetto che ancora brucia. Si cercano ancora dieci dispersi, mentre i soccorittori stanno lavorando anche per contenere eventuali sversamenti di sostante pericolose in mare.

Ancora dieci dispersi

Grimaldi Lines ha reso noto che, al momento del disastro, il traghetto trasportava 239 passeggeri, 51 membri dell'equipaggio. Sulla base della lista passeggeri sarebbe quindi sceso a dieci il bilancio dei dispersi, le cui ricerche continuano freneticamente, ancor più dopo le dichiarazioni del giovane superstite che ha detto di aver sentito a bordo altre voci. "Fortunatamente sono vivo" sono state le sue parole, appena sceso in pantaloncini e maglietta dalla scaletta della nave che da tre giorni si è trasformata in una fornace.

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Arrivati a Brindisi gli italiani imbarcati

I 19 italiani che si trovavano a bordo dell’Euroferry Olympia, insieme ad altri 39 passeggeri del traghetto, per lo più autotrasportatori, hanno fatto ritorno in Italia questa mattina. Sono arrivati a Brindisi con la Florencia, sempre della flotta Grimaldi, e hanno raccontato il terrore vissuto: "Abbiamo perso tutto”, ha detto uno di loro. “Mi hanno detto che è andato tutto distrutto, abbiamo perso il camion, e per adesso anche il lavoro, ora vediamo cosa succede".

“Ho pensato di morire”

"Ho pensato di morire, avevo inviato un messaggio di addio a mia moglie", ha confessato un altro, aggiungendo che "qualcuno ha tentato di andare ai camion per recuperare soldi, documenti, patenti". Per questo, forse alcuni non sono più riusciti a raggiungere il ponte da dove tutti gli altri sono saliti sulle scialuppe. Tutti concordi nel sostenere che le procedure di salvataggio, condotte dall'equipaggio di Grimaldi e poi anche dalla Guardia di finanza italiana, siano state impeccabili e tempestive.

Firefighting vessels work to estinguish a fire onboard the Italian-flagged ferry Euroferry Olympia, off the Greek Ionian island of Corfu on February 19, 2022. - Rescuers picked up the search for 12 missing people at the break of dawn on February 19, with the ship of Italian company Grimaldi still burning on the Ionian Sea off Corfu. The blaze on the Euroferry Olympia prevented rescuers from boarding in the morning of February 19, but a helicopter, a frigate, a fire-fighting vessel and six tug boats were operating in the area more than 50 kilometres (30 miles) from Corfu. (Photo by Voula Pappa/In time news / IN TIME NEWS / AFP) (Photo by VOULA PAPPA/IN TIME NEWS/IN TIME NEWS/AFP via Getty Images)

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Le parole del comandante del traghetto

Anche il comandante della Euroferry Olympia, Vincenzo Meglio, ha fornito la sua ricostruzione, dopo aver parlato con l'autorità giudiziaria. "Le fiamme si sono propagate in maniera velocissima, se avessimo aspettato ancora cinque minuti anche la zona delle scialuppe sarebbe stata invasa dalla fiamme". Il comandante ha poi aggiunto che “al momento in cui ho dichiarato l'abbandono nave tutti i passeggeri e l'equipaggio erano sul ponte, il commissario di bordo mi ha ripetuto più volte, dopo averli contati, che erano tutti presenti". Sulla ragione per cui ancora diverse persone risultino disperse: "Non escludo che per paura qualcuno abbia deciso di tuffarsi in mare oppure si siano allontanati, senza avvertire nessuno dell'equipaggio, per recuperare qualche effetto personale dalla cabina e non sono più riusciti a tornare per salire sulle scialuppe".

La ricerca dei dispersi e la paura per il carburante

Nonostante il passare delle ore ci sono ancora speranze di trovare qualcuno in vita. I vigili del fuoco e gli operatori che si trovano sul posto però stanno lavorando anche per contenere ulteriori pericoli: uno degli obiettivi è evitare l'affondamento del relitto ed eventuali fuoriuscite di carburante o di materiali nocivi, almeno 800 metri cubi di combustibile e oltre 23 tonnellate di merci pericolose corrosive oltre a ciò che trasportavano i camion. Delle possibili emergenze ecologiche si sta occupando la Guardia costiera con cui è in contatto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cigolani che ha assicurato che, "al momento lo scafo non dà evidenza di fratture che possano far pensare a uno sversamento".  

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