Uk, allarme 007: c'è una spia cinese a Westminster

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Tiziana Prezzo

Christine Lee, formalmente un avvocato, avrebbe cercato di influenzare, con ampie donazioni, le attività parlamentari. Il figlio lavorava per un parlamentare ed ex ministro laburista. (La corrispondente da Londra)

LONDRA -Grosso guaio a Westminster. E no: in questo caso il primo ministro Boris Johnson e lo scandalo ribattezzato Partygate che rischia di travolgerlo non c'entrano.

Nel cuore del potere politico inglese

Il deputato conservatore Iain Duncan Smith – già da tempo inviso al governo di Pechino – ha rivelato oggi alla Camera dei Comuni che una spia cinese avrebbe trafficato indisturbata per i corridoi del parlamento più antico al mondo. In un’interrogazione parlamentare urgente, il politico ha spiegato che l’’MI5 (l’agenzia di sua maestà che si occupa di sicurezza interna) avrebbe messo in guardia i parlamentari sulla presenza di una donna di nazionalità cinese, Christine Lee, formalmente un avvocato, che avrebbe cercato di influenzare in maniera impropria l’attività parlamentare soprattutto attraverso donazioni (almeno 700 mila sterline). Il figlio di questa, Daniel Wilkies, avrebbe fino ad oggi lavorato per il deputato laburista Barry Gardiner e sarebbe stato adesso sospeso. Il deputato dell’opposizione ha voluto precisare che i servizi segreti “non hanno elementi che proverebbero che fosse a conoscenza o complice” delle illecite attività materne, ma in via cautelativa l’uomo è stato allontanato dall’ufficio.

Insieme a leader politici

Negli anni la signora Lee è stata ritratta in compagnia dell’ex leader laburista Jeremy Corbyn, con l’ex premier David Cameron nel 2015 e ha ricevuto dall’ex primo ministro Theresa May un premio per la “promozione della collaborazione e comprensione reciproca tra la comunità cinese e la più ampia società britannica”.

La lettera dello Speaker della Camera

Che la minaccia sia considerata molto grave lo dimostrerebbe il fatto che i servizi segreti avrebbero parlato direttamente allo Speaker della Camera, Sir Lindsay Holyle, che a sua volta avrebbe mandato un avviso a tutti i parlamentari. Questo genere di allarmi, spiega il Guardian, vengono diffusi molto raramente e dopo colloqui intercorsi tra le agenzie di spionaggio e le autorità parlamentari.

Il rischio infiltrazioni nelle università

Più in generale, le preoccupazioni rispetto allo spionaggio cinese su territorio britannico sono andate aumentando negli ultimi anni, specie in relazione ad Hong Kong ma non solo. Nel mirino degli agenti di Pechino non ci sarebbe solo il mondo politico, ma anche quello industriale e finanziario e, aspetto tutt’altro secondario, accademico, anche in università di prestigio come Cambridge.

I servizi segreti: "Cina priorità assoluta"

Richard Moore, il numero uno dell’agenzia di spionaggio britannica per l’estero, ha dichiarato l’anno scorso che la Cina era diventata “la priorità assoluta” per il Regno Unito.

Nel 2020 dal Paese sono state espulse tre persone che sotto le mentite spoglie di giornalisti  lavoravano per il governo di Pechino. Le accuse furono ovviamente respinte.

Il deputato conservatore Iain Duncan Smith - ©Getty

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