Iran, 20enne decapitato dai familiari perché gay

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Il giovane era in procinto di lasciare il Paese per chiedere asilo politico in Europa, aveva fatto richiesta di esenzione dal servizio militare obbligatorio ed è stato scoperto da un fratellastro che ha organizzato la spedizione punitiva

Alireza Fazeli Monfared aveva 20 anni e la sola colpa di essere omosessuale e di sognare una vita in cui esprimere liberamente la propria personalità. Per questo è stato ucciso, decapitato da membri della sua stessa famiglia, in un delitto d’onore verificatosi in Iran il 4 maggio del 2021, appena qualche giorno dopo che il suo fratellastro era venuto a conoscenza della sua omosessualità.

Voleva partire e chiedere asilo politico

La denuncia arriva dal network iraniano LGBTQ 6Rang, ed è stata raccontata in un articolo di Insider. Secondo quanto riferito da lui stesso in diversi messaggi vocali, Alireza Fazeli Monfared stave cercando di ottenere un’esenzione permanente dal servizio militare obbligatorio in Iran per poter chiedere asilo politico.

I documenti trovati dal fratellastro

Cinque giorni prima della sua partenza dal Paese, il fratellastro ha trovato i documenti per l’esenzione dal servizio militare, all’interno del quale era descritta la sua sessualità. In Iran, infatti, l’omosessualità è illegale e punita dalla legge ma è considerata una malattia mentale e dà diritto all’esenzione dalla leva obbligatoria. La scoperta ha portato il fratello da parte di padre a coinvolgere altri familiari nel rapimento del giovane, che è stato portato in un villaggio lontano e ucciso. Il caso, che ha raggiunto una certa visibilità globale sui social, raccogliendo tra gli altri la solidarietà di Demi Lovato, è emblematico della persecuzione quotidiana degli omosessuali in Iran secondo quanto riferito dagli attivisti per i diritti umani presenti nel Paese.

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Amava truccarsi ma non si sentiva libero di esprimersi in pubblico

Alireza Fazeli Monfared era di Avaz, era l’unico figlio di sua madre e aveva diversi fratelli da parte di padre, era cresciuto e viveva in una famiglia benestante, amava truccarsi ma non si sentiva libero di farlo in pubblico. I suoi comportamenti e la sua identità erano disapprovati dalla famiglia e spesso aveva ricevuto minacce dai familiari da parte del padre. Per questo aveva deciso di lasciare l’Iran e andarsene in Europa passando per la Turchia: “Mi sto chiedendo se dovrei andare in Svezia o Norvegia”. Per farlo però aveva bisogno dell’esenzione dal servizio militare, una richiesta che gli è risultata fatale.

A protester with a LGBT pride sign during the demonstration at the Pantheon against homotransphobia and misogyny to ask that the Zan bill, against discrimination on grounds of sexual orientation. be approved as soon as possible, Rome, Italy, 17 October 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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