Coronavirus, superati i 550 mila morti nel mondo. Negli Usa 55mila casi in 24 ore

Mondo

Secondo  un calcolo dell'agenzia France Presse, la metà delle vittime è stata registrata negli Stati Uniti, in Brasile, in Gran Bretagna e in Italia. L'Europa resta il continente più colpito. Secondo i numeri della Johns Hopkins University, i casi a livello globale sono oltre 12 milioni. Intanto l’immunologo Anthony Fauci avverte: “È solo l’inizio” . Il segretario generale dell'Onu, Guterres: "L'epidemia provocherà 45 milioni di poveri in Sudamerica"

Sono oltre 550.000 le vittime di Coronavirus nel mondo, secondo un calcolo dell'agenzia France Presse basato su dati ufficiali.  La metà dei morti è stata registrata nei quattro Paesi più colpiti dalla pandemia, vale a dire: Stati Uniti (132.309), Brasile  (67.964), Gran Bretagna (44.517) e Italia (34.914). L'Europa resta il continente più colpito. Intanto, il numero dei casi a livello globale, secondo i dati della Johns Hopkins University, sale a oltre 12 milioni (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE). Una delle situazioni più gravi è quella degli Usa, che dopo aver superato i tre milioni di casi, ha registrato altri 55 mila positivi nelle ultime 24 ore. Il presidente Trump preme per riaprire delle scuole. Mentre l’immunologo Anthony Fauci avverte: “Siamo solo all’inizio”. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, lancia l'allarme: "La recessione provocherà 45 milioni di poveri in Sudamerica".

Le cifre negli Usa

Negli Usa il totale parla di 3.051.427 contagi e 132.195 morti. Intanto si è registrato un balzo dei casi a Tulsa, la città dell'Oklahoma dove Donald Trump ha tenuto un comizio lo scorso 20 giugno. La contea di Tulsa ha registrato 206 nuovi casi di coronavirus martedì e 261, un record, lunedì. "Negli ultimi due giorni abbiamo avuto quasi 500 casi e sappiamo che ci sono stati diversi grandi eventi poco più di due settimane fa", afferma Bruce Dart, il direttore del Dipartimento della Salute di Tulsa. Dart non ha fatto esplicito riferimento al comizio di Trump ma ha spiegato che si tratta solo di "fare due più due" fra l'aumento dei casi e i grandi eventi delle scorse settimane, quali il comizio di Trump.

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Fauci: siamo all'inizio, in Italia un buon lavoro

In un'intervista al Corriere della Sera, l’immunologo Anthony Fauci della task force anti-Covid-19 ha detto che "la pandemia globale è ancora all'inizio. A meno che tutti i diversi Paesi non adottino misure di contenimento, dobbiamo aspettarci una diffusione del contagio ancora più vasta. In definitiva siamo soltanto all'inizio della pandemia globale che, molto probabilmente, peggiorerà ulteriormente, prima di migliorare”. Il virus "è sempre forte" e non ce ne liberemo fino a quando non arriverà il vaccino, "probabilmente tra fine 2020 e inizio 2021". Fauci era stato messo da parte da Donald Trump "ma forse ha capito che non era una buona idea” ed è tornato in prima linea. Ha parlato anche di Italia e di Europa: "L'Italia ha avuto sfortuna. E' stata colpita in modo molto duro e molto rapido nello stesso tempo. Probabilmente perché c'erano molti lavoratori cinesi nel Nord del Paese. Il sistema sanitario ha dovuto affrontare una sfida veramente ardua, dato l'alto numero dei contagi. Ma alla fine, considerate le circostanze così difficili, penso che l'Italia abbia fatto un buon lavoro". Infine difende l'Organizzazione mondiale per la Sanità: "Ha tanti difetti, ma è necessaria".

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
23-04-2020 Roma, Italia
Cronaca
Coronavirus, emergenza sanitaria, test virali
Nella foto: ASL Roma 1, test con tamponi su personale socio sanitario in modalità drive-in

Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
April 23, 2020  Roma, Italy
News
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In the picture:  ASL Roma 1, viral tests on social and health personnel in drive-thru mode

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Guterres: "Peggior recessione in America Latina"

"Il Covid-19 provocherà la peggior recessione in un secolo in America Latina e nei Caraibi", ha scritto invece su Twitter il Segretario generale dell'Onu Guterres. La recessione "aumenterà di 45 milioni il numero di persone che vivono in povertà. È necessaria un'azione urgente per affrontare la povertà e l'insicurezza alimentare nella regione".

Hong Kong: possibile forte crescita dei casi 

Nel mentre, in Asia, le autorità di Hong Kong hanno messo in guardia la popolazione contro una potenziale "crescita esponenziale" di nuovi casi di coronavirus dopo una fiammata di contagi locali. Da domenica scorsa a oggi nella metropoli sono stati registrati 65 nuovi casi, inclusi 31 in cui l'infezione è stata trasmessa a livello locale. Si tratta per alcuni della "terza ondata" del virus nel centro finanziario asiatico, che ha colpito tassisti, camerieri, infermieri e anziani ospiti di case di riposo. "E' possibile che ci sarà un grande focolaio", ha detto Chuang Shuk-kwan, il direttore del Centro per la protezione della salute: "Potrebbe esserci un'improvvisa crescita esponenziale dei casi". Dall'inizio della pandemia Hong Kong ha registrato 1.324 casi di coronavirus e solo sette decessi legati alla malattia.

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In Iran record di 221 vittime in 24 ore

Nuovo record di vittime, invece, in Iran. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 221 decessi, per un totale di 12.305 decessi confermati. I casi salgono a 250.458, con 2.079 contagi in un giorno. 

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