Coronavirus, in Polonia confessioni in auto in modalità drive-in. VIDEO

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Il prete ascolta la confessione dell'automobilista seduto su una sedia (Getty Images)

I fedeli vengono ascoltati dal prete rimanendo nella loro macchina: un modo per preservare riti e abitudini che portano alla Pasqua nonostante le restrizioni dovute al virus

La quarantena imposta dall'emergenza legata al Coronavirus sta spingendo la popolazione e le istituzioni a trovare soluzioni creative per aggirare difficoltà e restrizioni e compiere ugualmente le azioni quotidiane in ogni campo. Questo, specie con l'avvicinarsi della Pasqua, riguarda anche tutti i riti religiosi cattolici, in particolare in nazioni fortemente devote come la Polonia. E infatti proprio a Varsavia, la capitale polacca, il prete Mateusz Kielarski del Tempio della Divina Provvidenza, una delle chiese più grandi della città, ha deciso di portare avanti le confessioni dei fedeli direttamente nel parcheggio dell'edificio di culto, in modo che le persone possano restare al sicuro all'interno delle loro auto.

Come funziona il servizio

Un'idea che sembra aver funzionato, a giudicare dal numero di macchine recatesi alla chiesa per la confessione, con i fedeli che dall'abitacolo possono anche ascoltare musica liturgica suonata da addetti che hanno portato i loro strumenti nel parcheggio e sentire le parole della predica del prete. Padre Kielarski si è dotato di mascherina protettiva e di una sedia per ascoltare i suoi parrocchiani parlare dalle loro auto sporgendosi dal finestrino e ricevendo così anche l'assoluzione dai loro peccati: “Sicuri dentro le loro vetture, possono prendersi cura delle loro anime mentre i loro corpi sono protetti dai germi in questo momento così particolare”, ha sottolineato Kielarski parlando alla Reuters. E il tutto è anche meno pubblico di quanto potrebbe sembrare: “Può essere vissuta discretamente, c'è abbastanza distanza”

Tutelare le esigenze spirituali nonostante le restrizioni

Al di là della creatività dell'idea, questa soluzione ha anche un notevole significato spirituale, viste le numerose restrizioni a cui sono sottoposti cittadini e fedeli polacchi a causa del virus. Nel Paese non sono infatti ammessi assembramenti di più di 2 persone e anche il numero di fedeli che possono assistere alla messa è contingentato, tanto che alcune chiese locali sono attive anche di notte.

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