Scontro sui coronabond, Sassoli a Sky Tg24: "Serve strumento di condivisione del debito"

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Il presidente del Parlamento Europeo chiede inoltre un chiarimento dopo le parole della presidente della Commissione Ue che aveva definito i coronabond uno slogan. In serata la nota della Von der Leyen: “Non esclusa alcuna opzione”

“Penso che debba arrivare un chiarimento, perché in Parlamento giorni fa avevamo capito altre cose dalla presidente della Commissione”. A dirlo a Sky Tg24 il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli commentando le dichiarazioni della presidente della Commissione Europea Von der Leyen, che in un’intervista a Dpa ha definito i coronabond uno slogan, affermando che la Commissione europea non pianifica l'emissione di bond propri sui debiti per contrastare l'emergenza coronavirus (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). Una dichiarazione che ha scatenato le polemiche - il premier Conte ha chiesto che la presidente “sia all’altezza della sfida” in corso - tanto che Von der Leyen in serata ha dovuto chiarire: "In questo momento, la Presidenza non esclude alcuna opzione entro i limiti del trattato”.

Sassoli: "Se qualcuno ha altre idee si faccia avanti"

“Sappiamo – ha spiegato Sassoli – che è indispensabile trovare un meccanismo a garanzia del debito che i Paesi produrranno per questa emergenza. Sappiamo che tutti i Paesi dell’Unione saranno toccati, dovranno spendere molti soldi e abbiamo bisogno di condividere questo debito. Se qualcuno ha altre idee le tiri fuori. Siamo disposti a discutere. Il Consiglio giorni fa ha dato incarico all'Eurogruppo di formulare proposte e in questi giorni il dibattito è aperto sugli strumenti. Ma noi siamo sicuri che serva uno strumento di condivisione del debito questo è poco ma  sicuro. Se qualcuno ha altre idee, lo vuole chiamare in altro modo, ben venga. Si faccia avanti”, ha aggiunto. 

"Siamo dentro una grande battaglia politica"

“Le sfide globali come il coronavirus produrranno degli effetti devastanti e profondi, di cui probabilmente ancora non abbiamo cognizione - ha proseguito Sassoli -. In questo momento si tratta di mettere in campo l’attrezzatura per affrontare questa stagione. Lo stanziamento così diverso tra Paese e Paese ci dimostra che, avendo delle economie e delle finanze pubbliche diverse, un euro che spende la Germania non è lo stesso euro che spende l’Italia. Crediamo che questa emergenza debba mettere tutti i Paesi agli stessi blocchi di partenza, è questa la logica della condivisione del debito”. “Siamo dentro una grande battaglia politica. Con il senso di sfida che questa stagione provoca, abbiamo bisogno di accompagnare i nostri Governi a politiche comuni. Ci sono dei Governi che resistono ma credo che sia miope”, ha concluso.

Von der Leyen chiarisce: "Non esclusa opzione"

In serata, la presidente della Commissione Ue ha chiarito la sua posizione: ”In questo momento, la Presidenza non esclude alcuna opzione entro i limiti del trattato". "Come primo passo stiamo lavorando a una piena flessibilità dei fondi esistenti, come i fondi strutturali. Ciò fornirà supporto immediato. Per garantire il recupero, la Commissione proporrà modifiche alla proposta del Mff che consentiranno di affrontare le conseguenze della crisi coronavirus", aggiunge la nota della commissione Ue. "Il Consiglio europeo ha incaricato l'Eurogruppo di presentare proposte entro le prossime settimane. La Commissione parteciperà a tali discussioni e sarà pronta a fornire assistenza, se sostenuta dall'Eurogruppo. Ciò è necessario poiché lo spazio fiscale per i nuovi strumenti è limitato, poiché siamo nell'ultimo anno del Mff (bilancio Ue pluriennale)”, ha poi sottolineato Von der Leyen annunciando che "parallelamente, la Commissione sta lavorando a proposte per la fase di recupero nell'ambito dei trattati esistenti".

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