Coronavirus in Cina, forse portato al mercato di Wuhan da uomo infetto

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Secondo una ricostruzione pubblicata su The Lancet Science, la prima infezione risalirebbe all'1 dicembre e la persona infettata non si sarebbe trovata al mercato ittico della città focolaio. Il virus quindi è forse arrivato al mercato da un altro soggetto già infetto

Il primo caso di infezione da coronavirus 2019-nCoV risale al primo dicembre e la persona infettata non era stata al mercato ittico di Wuhan. È quanto emerge dalla ricostruzione delle prime fasi dell'epidemia pubblicata sulla rivista The Lancet e segnalata dalla rivista Science sul suo sito. La tesi riportata sulle riviste rafforza quindi l'ipotesi che il virus possa essere stato portato al mercato di Wuhan da una persona già infetta: ad affermarlo sul sito di Science è Kristian Anderson, biologo dello Scripps Research Institute di San Diego, impegnato nello studio del genoma del virus. L'ipotesi "è verosimile, ma si chiarirà quando avremo indicazioni piu' precise sulla durata di incubazione della malattia", commenta l'esperto di malattie infettive Massimo Galli, dell'Università di Milano e primario dell'ospedale Sacco (LE 10 COSE DA SAPERE - DAL PRIMO CASO AI CONTAGI: LE TAPPE - PECHINO DESERTA - I CONTROLLI A MALPENSA).

Il focolaio al mercato

Nello specifico, dei primi 41 casi esaminati dal gruppo di ricerca cinese guidato da Chaolin Huang, dell'ospedale Jin Yin-tan di Wuhan, 27 (pari al 66%) persone erano state al mercato a partire dal 10 dicembre. (VIRUS CINA: INCUBAZIONE, SINTOMI E COME SI TRASMETTE - I MEDICI EROI - USA E GIAPPONE INIZIANO RIMPATRI)

La diffusione della malattia

Sono almeno 80 i morti e un totale di 2.744 i casi di contagio confermati. Il governo cinese continua dunque a disporre nuove misure per cercare di arginare l’epidemia. Intanto nel vicino Vietnam è stato confermato il primo caso di trasmissione da uomo a uomo finora avvenuto al di fuori della Cina e in particolare nella città di Wuhan, focolaio dell'epidemia. (SCIENZIATI: ISOLATO IL PRIMO CEPPO, SI LAVORA AL VACCINO). Per quanto riguarda gli italiani presenti nella zona (una cinquantina in tutto), il 26 gennaio la Farnesina ha fatto sapere che i nostri connazionali che si trovano nella regione dell'Hubei possono lasciare la Cina via terra, ma questo comporterà un successivo periodo di osservazione di 14 giorni in una struttura ospedaliera (I CONTAGI NEL MONDO - IN ASIA CAPODANNO CON LE MASCHERINE - BURIONI: TRASMISSIONE ANCHE SENZA SINTOMI).

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