Libia, Al Arabiya: "Haftar parteciperà a conferenza Berlino". Ma per ora non firma tregua

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Secondo al Arabiya, che cita "fonti arabe", Haftar ha deciso di accettare l'invito a partecipare alla conferenza di domenica 19 gennaio dove saranno presenti anche Pompeo e O'Brien, ma rifiuta che la Turchia faccia da mediatore. Conte: "Non è escluso l'invio di soldati"

La conferenza di Berlino sulla Libia si terrà "salvo imprevisti” domenica 19 gennaio. E potrebbe esserci anche il generale Khalifa Haftar (CHI È), che per il momento si è preso tempo per valutare la proposta di tregua e non ha firmato il cessate il fuoco a Mosca. insieme a lui, il segretario di stato Usa Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O'Brien. La tv Al Arabiya, che cita "fonti arabe", ha scritto su Twitter che Haftar ha deciso di accettare l'invito a partecipare alla conferenza di Berlino sulla Libia. Ma per Al Arabiya, Haftar "rifiuta che la Turchia faccia da mediatore e chiede che gli Stati mediatori siano neutrali ed abbiano come scopo la stabilità della Libia e non quello di rafforzare le milizie armate o dispiegare estremisti". Sulla data del vertice, invece, la conferma è arrivata dal premier italiano Giuseppe Conte dal Cairo, dove si è recato per incontrare il presidente egiziano al-Sisi. Conte non ha escluso la "possibilità" di mandare altri soldati italiani in Libia, ma “solo in un contesto di sicurezza e con un mandato chiaro".

Al Arabiya: "Ecco le condizioni di Haftar"

Sempre secondo la tv emiratina, il generale ha informato la Russia delle condizioni per lui necessarie per un cessate il fuoco: "Un termine tra i 45 e i 90 giorni alle milizie per restituire tutte le armi e un comitato guidato dall'esercito nazionale libico (Lna) che insieme all'Onu censisca le armi in mano alle milizie". 

Haftar non firma la tregua

Ieri il generale Haftar ha lasciato Mosca senza firmare l'accordo di cessate il fuoco con il governo di accordo nazionale guidato da Fayez al-Sarraj. Il motivo del rifiuto sarebbe la mancata considerazione di molte delle richieste dell'esercito nazionale libico. Il cessate il fuoco resta quindi in vigore a tempo indeterminato. Il ministero della Difesa russo ha spiegato che Haftar "ha accolto positivamente" l'intesa su una tregua in Libia "ma prima di firmare gli servono due giorni per discutere il documento con i leader delle tribù che sostengono l'esercito nazionale libico" (L'INCONTRO TRA CONTE E SARRAJ).

Mosca: "Le due parti d'accordo per continuare indefinitamente il cessate il fuoco"

"Il risultato principale dell'incontro è l'accordo di principio tra le parti opposte di mantenere e continuare indefinitamente il cessate il fuoco", ha affermato il ministero della Difesa russo. "Il che crea un'atmosfera più favorevole per la conferenza di Berlino sulla Libia". Da Mosca viene aggiunto che "durante i colloqui, le parti hanno ribadito l'impegno per la sovranità, l'indipendenza, l'unità e l'integrità territoriale del Paese e hanno altresì sottolineato la determinazione a contrastare il terrorismo internazionale senza compromessi", ha affermato il ministero.

Erdogan: "Lezione ad Haftar se riprende gli attacchi"

Nel frattempo il presidente turco Erdogan minaccia di dare "una lezione" ad Haftar se dovesse riprendere gli attacchi. Ankara avverte: la conferenza di Berlino, "se Haftar continua così, non avrà senso”. Sarraj si è recato invece nuovamente a Istanbul dopo i colloqui a Mosca per fare il punto sulla situazione della tregua. 

Conte apre all'invio di altri soldati italiani in Libia

Il premier italiano Conte ha spiegato che è “arrivato l'invito della cancelliera Merkel" per la conferenza di Berlino sulla Libia. Sul rifiuto di firmare l’accordo di cessate il fuoco da parte di Haftar, Conte ha affermato che "il fatto che non si sia sottoscritta l'intesa non deve distrarci, l'importante è che ci sia un cessate il fuoco sostanziale”. Sulla possibilità" di mandare altri soldati italiani in Libia "ne discuteremo a Berlino e se ci saranno le premesse l'Italia è disponibile”, ha detto il premier. “Ma non manderemo uno solo dei nostri ragazzi se non in un contesto di sicurezza e con un mandato chiaro", ha continuato Conte. "L'Italia ovviamente, se si tratta di dare ogni forma di contributo per la pacificazione è disponibile. In un contesto chiaro e certo, l'Italia farà questa valutazione", ha concluso il premier.

Mosca: "Unire gli sforzi per il cessate il fuoco". Telefonata Putin-Merkel

Intanto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha confermato che nell’incontro con Haftar non è stato raggiunto "nessun risultato definitivo", ma "gli sforzi continueranno". Mosca propone quindi di "unire gli sforzi" e agire "in un'unica direzione" per spingere "tutte le parti libiche a raggiungere accordi piuttosto che sistemare le cose militarmente". In vista della conferenza internazionale a Berlino si sono sentiti al telefono il presidente russo Vladimir Putin e la cancelliera Angela Merkel, su iniziativa di Berlino. "Le parti hanno discusso dei preparativi per la conferenza internazionale sulla Libia a Berlino", ha spiegato il servizio stampa del Cremlino.

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