Usa, bambino ucciso da cassettiera Malm: Ikea paga risarcimento da 46 milioni di dollari

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L’episodio risale al 2017: Jozef Dudek, 2 anni, rimase schiacciato da un comò non fissato al muro. I genitori sostengono che il colosso svedese sapesse che il mobile non era stabile. Nel 2016 l’accordo con altre tre famiglie di bimbi uccisi da mobili caduti

Ikea pagherà un risarcimento di 46 milioni di dollari alla famiglia di Jozef Dudek, un bambino californiano di due anni morto schiacciato da una cassettiera Malm nel 2017. Lo ha annunciato l’avvocato di Joleen e Craig Dudek, i genitori di Jozef, e l’intesa è stata poi confermata da un portavoce di Ikea. Nel 2016, il colosso svedese ha raggiunto un accordo di 50 milioni di dollari con le famiglie di Camden Ellis (2 anni), Curren Collas (anni), e Ted McGee (1 anno e 11 mesi), altri tre bambini morti sotto il peso delle cassettiere.

La vicenda

Il 24 maggio 2017, a Buena Park in California, Craig Dudek trovò il figlio schiacciato sotto i cassetti del mobile del peso di oltre 30 chili che, non essendo stato fissato al muro come da istruzioni, gli era caduto addosso. Il bambino è morto lo stesso giorno per asfissia causata dalla compressione meccanica del collo. I Dudek hanno fatto causa all’azienda svedese al tribunale statale della Pennsylvania, dove ha sede il quartier generale nordamericano di Ikea, sostenendo che il produttore di mobili sapeva che la sua linea di cassettiere Malm era incline a ribaltamenti e non era riuscita ad avvertire i clienti del design instabile.

La causa

Nel 2016, infatti, Ikea - come parte di un programma di riparazione - aveva offerto kit di ancoraggio a muro gratuiti ai suoi clienti, e poi aveva emesso un richiamo per 29 milioni di cassettiere Malm negli Usa. Ma i Dudek, che avevano comprato la cassettiera nel 2008, hanno detto di non essere mai stati avvisati del richiamo da Ikea.

La nota di Ikea

"Sebbene nessun accordo possa modificare i tragici eventi che ci hanno portato qui, per il bene della famiglia e di tutti i soggetti coinvolti, siamo grati che questo contenzioso abbia raggiunto una risoluzione", ha affermato Ikea in una nota, riportata dal Washington Post. "Rimaniamo impegnati a lavorare in modo proattivo e collaborativo per affrontare l’importantissimo problema della sicurezza domestica".

I genitori: "Raccontiamo la nostra storia perché non accada più"

"Non abbiamo mai pensato che un bambino di due anni potesse far cadere un cassettone alto solo 76 cm e rimanere soffocato", hanno detto Joleen e Craig Dudek, citati dalla Bbc. "Solo più tardi abbiamo appreso che (il mobile, ndr) era instabile dal punto di vista del design". "Stiamo raccontando la nostra storia perché non vogliamo che ciò accada a un'altra famiglia", ha aggiunto la coppia, che ha esortato chiunque abbia ancora un comò Ikea di quelli richiamati a restituirlo. La famiglia ha anche detto che, con il risarcimento, donerà 1 milione di dollari a gruppi che lavorano per proteggere i bambini da prodotti pericolosi.

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