Australia, fermate 183 persone accusate di aver appiccato incendi

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In 24 dovranno rispondere all’accusa di aver provocato deliberatamente i roghi. Rischiano una pena di 21 anni di reclusione. Da settembre ad oggi sono andati bruciati 7 milioni di ettari di boschi. Le fiamme nella maggior parte dei casi sono state provocate dall'uomo

Le autorità australiane del Nuovo Galles del Sud finora hanno fermato 183 persone, ritenute responsabili a vario titolo di aver appiccato o alimentato i roghi che stanno devastando il Paese. Di questi, 24 sono accusati di incendio doloso e rischiano una pena massima fino a 21 anni di reclusione. Da settembre ad oggi, a causa delle fiamme, hanno perso la vita almeno 25 persone e sono andati bruciati oltre 7 milioni di ettari di boschi. Nella maggior parte dei casi, secondo le autorità, gli incendi sono stati provocati dall'uomo.

Tra i fermati anche 40 minorenni

Alle 183 persone fermate sono contestati 205 reati connessi agli incendi boschivi. Tra questi ci sono anche 40 minorenni. Ad esclusione dei 24 che avrebbero appiccato le fiamme in maniera dolosa, gli altri sono indagati per aver causato incendi per incuria e disattenzione. In molti casi, infatti, sarebbero stati accessi fuochi per cucinare o bruciare rifiuti, poi sfuggiti di mano. Nonostante la buona fede, gli indagati rischiano pene pesanti essendo in vigore da settembre severissimi divieti per arginare l'emergenza.

Arresti anche nello Stato di Victoria e nel Queensland

Gli incendi che stanno devastando l’Australia dallo scorso settembre hanno portato a diversi fermi, di cui tre solo nello scorso fine settimana. Gli arresti sono stati eseguiti nel Nuovo Galles del Sud ma anche nel Queensland, nello stato di Victoria, nell'Australia Meridionale e in Tasmania. Nello specifico nel Queensland sono state indagate 101 persone, di cui il 70% è risultato essere minorenne. Nello Stato di Victoria, invece, sono 43 le persone accusate di incendi dolosi nel 2019.

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