Torna a parlare il bambino gettato dal decimo piano della Tate Modern

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Tate Modern di Londra (foto: Getty)

È stata la famiglia ad annunciare i progressi del piccolo, lanciato nel vuoto lo scorso agosto dall'allora diciassettenne Jonty Bravery

Ha ricominciato a parlare il bambino che lo scorso agosto era stato gettato dal decimo piano della Tate Gallery di Londra dall'allora diciassettenne Jonty Bravery. Ad annunciare i progressi del piccolo è stata la famiglia stessa. Le cure, finanziate anche da una raccolta fondi online, hanno iniziato ad avere i loro effetti.

L'annuncio della famiglia

I genitori del bambino, salvatosi miracolosamente dopo esser stato lanciato nel vuoto dalla Tate Gallery, hanno voluto annunciare i progressi del figlio attraverso il canale web creato per racogliere i fondi necessari a pagare le costose terapie. Il bimbo, oltre alle diverse fratture, aveva riportato anche una grave emorragia cerebrale. Grazie alla piattaforma di GoFundMe sono stati raccolti 169mila euro per il trattamento e la riabilitazione del piccolo. Nel post pubblicato sul portale, come riporta il Telegraph, i genitori hanno parlato di un "progresso meraviglioso".

In attesa della pena per il colpevole

Lo scorso 6 dicembre il responsabile dell'accaduto, Jonty Bravery oggi diciottenne, si è dichiarato colpevole del gesto. Il ragazzo, autistico, ha alle spalle anche una diagnosi da dsturbo della personalità. Quel giorno di agosto afferrò il piccolo e lo gettò senza motivo dalla terrazza panoramica al decimo piano della galleria facendolo precipitare fino al quinto e procurandogli lesioni a colonna vertebrale, gambe, braccia e un'emorragia cerebrale. L'accusa nei suoi confronti è di tentato omicidio e il procedimento è fissato per febbraio. Attualmente il ragazzo si trova detenuto in una struttura sanitaria.

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