Impeachment Trump, dibattito in Commissione giustizia. Dem: da tycoon ostruzione assoluta

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La prima seduta della commissione sul caso del presidente è durata oltre 3 ore e mezzo. I dem presentano nuove prove, mentre i repubblicani accusano: l'azione dei democratici è "un disegno politico"

L’ostruzione di Donald Trump all'azione del Congresso è stata “assoluta e senza precedenti”. A dirlo è Jerrold Nadler, il presidente democratico della commissione Giustizia della Camera Usa dedicata all'impeachment del presidente americano che si è riunita l’11 dicembre per una prima seduta durata oltre 3 ore e mezzo (IL CASO UCRAINA - TRUMP). Di parare contrario i repubblicanil: per loro l’impeachment portato avanti dai democratici è "un disegno politico".

I dem presentano nuove prove contro Trump

Il dibattito ha riguardato due articoli per l'impeachment che poi settimana prossima passeranno al vaglio dell'Aula. Nadler ha spiegato come tutto dovrebbe ruotare intorno a tre domande: “Ci sono prove chiare" contro Trump?, "Queste prove possono portare alla messa in stato di accusa?”. E ancora: “Quali sono le conseguenze se non agiamo?". Inoltre, il presidente della commissione di Intelligence della Camera, Adam Schiff, ha presentato alla commissione Giustizia nuove prove. Secondo quanto riportato dai media americani, si tratta della lettera inviata da una delle consigliere del vice presidente a integrazione della sua precedente deposizione. Una lettera, questa, i cui contenuti sono però riservati, in quanto il vice presidente ha deciso di non rimuovere il segreto.

Repubblicani: impeachment è disegno politico

I repubblicani, però, respingono le accuse e dipingono l'impeachment come un disegno politico. “È un giorno pericoloso per l'America", ha affermato il Louie Gohmert, sottolineando che l'unico abuso di potere è quello dei democratici. "Gli articoli sull'impeachment sono stati stilati sulla base di audizioni segrete, chiuse ai media e agli americani. Se George Orwell avesse scritto il copione nessuno gli avrebbe creduto”, ha osservato invece Steve Cabot. "Quello di cui stiamo discutendo qui è, secondo me, il caso più debole della storia”, ha messo in evidenza Jim Sensenbrenner.

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