San Marino, l'8 dicembre si torna al voto per le elezioni anticipate

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Il Consiglio Grande e Generale è il parlamento unicamerale della Repubblica di San Marino (Fotogramma)

I cittadini della piccola Repubblica del Titano dovranno eleggere i 60 membri del nuovo Consiglio Grande e Generale. È probabile che nessuna delle coalizioni o delle liste raggiunga la maggioranza, quindi sarà necessario un accordo di governo o un ballottaggio

L'8 dicembre nella piccola Repubblica indipendente di San Marino si torna al voto per le elezioni anticipate. I 34.511 elettori aventi diritto dovranno eleggere i 60 membri del nuovo Consiglio Grande e Generale, il parlamento unicamerale del Paese. La tornata arriva dopo una crisi di governo che ha messo fine alla legislatura un anno prima della naturale scadenza. Domenica gli elettori potranno scegliere tra 5 liste singole e 1 coalizione, per un totale di 9 liste. Al momento nessuno schieramento sembra in grado di raggiungere la maggioranza assoluta, motivo per il quale sarà necessario o un accordo di governo o un ballottaggio.

La nuova legge elettorale

Le elezioni dell'8 dicembre saranno regolamentate da una nuova legge elettorale, approvata la scorsa estate mediante referendum. La norma prevede che, nel caso in cui nessuna coalizione o lista raggiunga la maggioranza assoluta dei voti al primo turno, il mandato per formare il nuovo governo verrà affidato allo schieramento che ha raccolto più voti, che dovrà quindi trovare un accordo con uno o più partito. Il mandato durerà 15 giorni entro i quali, se le trattative non dovessero andare a buon fine, l'incarico passerà alla seconda coalizione o lista per numero di voti. Se anche questo tentativo non dovesse produrre risultati, verrà organizzato un ballottaggio tra i due schieramenti più votati. Il vincitore avrà diritto a 35 consiglieri su 60, soglia che gli permetterà di avere la maggioranza all'interno del Consiglio. La legge elettorale prevede anche una 'dichiarazione preventiva e vincolante' di alleanza, alla quale gli schieramenti si dovranno attenere durante la fase di trattativa. A San Marino il potere esecutivo è esercitato dal governo che, insieme al Consiglio Grande e Generale, esercita anche quello legislativo. A capo dell'esecutivo ci sono due Capitani Reggenti, che ricoprono anche l'incarico di capi di Stato. Quest'ultimi vengono eletti ogni sei mesi e solitamente appartengono a due partiti politici diversi.

I partiti e le coalizioni in corsa

La maggioranza uscente faceva parte della coalizione Adesso.sm vittoriosa nel 2016. I partiti che la componevano erano Sinistra Socialista Democratica (SSD), Repubblica Futura e Movimento Civico 10. Alle prossime elezioni, gran parte dei candidati di Adesso.sm si presenteranno con Libera, una lista che mette insieme esponenti di SSD, Civico 10, Riforme e Sviluppo e Movimento Ideali Socialisti. In campo anche Repubblica Futura, di area centrista, che è l’erede di Alleanza Popolare e Unione per la Repubblica. A queste elezioni ha scelto di correre da sola e non insieme al SSD, come nel 2016. Nel campo di centrosinistra e sinistra si presentano anche: Noi per la Repubblica, che mette insieme, tra gli altri, il Partito dei Socialisti e dei Democratici e il Partito Socialista; ed Elego per una Nuova Repubblica, una nuova lista formata dai dissidenti del Partito Socialista e della Sinistra Socialista Democratica. Completano la rosa dei candidati il Partito Democratico Cristiano Sammarinese e la Coalizione Domani in Movimento, che annovera tra le sue fila anche il movimento Civico R.E.T.E, che, come il M5s italiano, sostiene la democrazia diretta attraverso internet.

Possibili scenari

A causa della grande frammentazione politica, è quasi impossibile che una singola lista o coalizione riesca a raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno, ragione per la quale si aprirà un'inevitabile fase di trattative. Per quanto riguarda le 'dichiarazioni preventiva e vincolanti' di alleanza, Libera e Elego si sono dette disponibili a discutere con tutti gli altri schieramenti, mentre Repubblica Futura ha indicato solo Libera. Gli altri tre schieramenti, invece, si sono detti disponibili al dialogo con quasi tutti gli schieramenti, ad eccezione di Repubblica Futura, il partito centrista considerato dagli altri partiti tra i principali responsabili della precaria situazione economica di San Marino. Proprio a causa di queste difficoltà, se non si dovessero trovare accordi soddisfacenti, non è da escludersi un governo di unità nazionale, al quale partecipino tutti i partiti. In questo caso non si ricorrerebbe al ballottaggio.

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