Omicidio ex ribelle ceceno, Germania espelle due diplomatici russi

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La decisione di Berlino è legata all'inchiesta della Procura federale sull'omicidio di un georgiano, avvenuto il 23 agosto scorso nella capitale tedesca. La cancelliera Merkel: "da Mosca nessun aiuto"

La Germania ha annunciato l'espulsione di due diplomatici russi dopo che la Procura federale ha fatto sapere che dietro l'uccisione in un parco di Berlino di un ex comandante ribelle ceceno, di nazionalità georgiana, potrebbe esserci il governo di Mosca. Zelimkhan Khangoshvili era stato stato ucciso il 23 agosto scorso, presumibilmente da un russo, arrestato poco dopo. I due diplomatici sono stati dichiarati dal ministero degli Esteri tedesco 'persone indesiderate con effetto immediato'. Secondo i media locali, i due funzionari farebbero parte dei servizi segreti militari russi, in particolare del Gru (il direttorato principale per l'informazione). Secondo la ricostruzione di Der Spiegel la decisione di Berlino è stata presa in seguito alle informazioni assunte dalla procura federale di Karlsruhe e pubblicate sul suo sito internet.

Merkel: "da Mosca nessun aiuto"

Sulla vicenda è intervenuta anche Angela Merkel. "Nei rapporti bilaterali è già un fatto il non avere ricevuto da parte della Russia alcun aiuto attivo nel chiarimento di questo caso" ha detto la cancelliera tedesca. Parlando a margine del vertice Nato a Watford, Merkel ha quindi aggiunto: "Non credo che questo possa influire negativamente sull'incontro nel formato Normandia sull'Ucraina", in riferimento al prossimo vertice previsto per il 9 dicembre.

I russi: "risponderemo in modo simmetrico"

Questa mattina è stato convocato l'ambasciatore russo a Berlino cui è stata comunicata verbalmente la richiesta di espulsione. La procura federale, che si occupa di sicurezza interna e internazionale, ha confermato in un comunicato ufficiale di avere prove sufficienti per ritenere che l'uccisione sia stata compiuta "o per conto delle autorità statali russe o per conto della Repubblica cecena autonoma, parte della Federazione russa". Non si è fatta attendere la replica di Mosca, che attraverso una nota del Ministero degli Esteri, ripresa dalla Tass, fa sapere che considera le dichiarazioni della Germania e l'espulsione dei diplomatici russi infondate e un atto ostile e che “risponderà in modo simmetrico

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