Australia, ultimo giorno per salire sul Monte Uluru: turisti in coda. VIDEO

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Da più di settant'anni è preso d'assalto dai visitatori. La lunga battaglia degli aborigeni per difendere il monolite finisce domani con lo stop definitivo. La zona del monte sacro è tornata alle tribù autoctone negli anni '80

Gli inglesi che arrivarono qui trecento anni fa lo chiamarono Ayers Rock, ma per gli aborigeni è ancora l’Uluru. L’enorme monolite rosso stondato, unico al mondo, non sarà più visitabile da domani, 26 ottobre. Sì perché, se per molti è l'ennesima immagine "instagrammabile", per gli indigeni del posto è un monte sacro da millenni. Come si vede dal video diffuso da Storyful, sono a centinaia i visitatori che approfittano dell'ultimo giorno di apertura al pubblico e rimangono come imbottigliati nel traffico. (LE FOTO)

Lo storico divieto

Domani, 26 ottobre, sarà il primo giorno di stop tassativo al turismo sul suggestivo monte rosso, modellato per millenni dal vento del deserto australiano e sacro agli aborigeni. Già nel 2017 l’amministrazione dell’Uluru-Kata Tjuta National Park ha annunciato la limitazione nella visita al sito a partire dal 26 ottobre di quest'anno. La data non è casuale ma simboleggia l’anniversario del giorno in cui la zona è tornata ai suoi antichi proprietari, la tribù degli Anangu, nel 1985. Gli aborigeni protestano da anni contro l’apertura ai turisti del monte e considerano sacrilega la scalata all’Uluru. Il monte è meta turistica fin dagli anni 50 a causa della unicità delle sue forme e colori.

Il turismo di massa e le polemiche

Il provvedimento mette fine a una lunga diatriba con gli indigeni, contrari allo sfruttamento ricreativo del monte. Non poche persone sono morte nel tentativo di scalare le pareti lisce del rilievo: la cifra ufficiale è di 37 decessi dal 1948, da quando appunto il sito fu aperto al turismo. Uluru è un monolite di arenaria rossa di 248 metri, circondato da una piana arida e visibile, per questa ragione, anche da diversi chilometri di distanza. Già quest’estate molti turisti si sono accalcati sul monte in vista dell’imminente divieto. Il turismo non si è mai arrestato nonostante le elevate temperature registrate nella zona, specie durante il periodo estivo (quando per noi è inverno). La questione è ben riassunta dalle parole di Sammy Wilson, che ha amministrato il parco: "Non siamo contro il turismo. Quello che non ci piace è quella arrampicata. Se io visito un altro Paese, e c'è un luogo sacro dove non si può entrare, io non entro". 

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