Grecia, migranti appiccano incendio in campo profughi per protesta. Unhcr: 2 vittime

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Le fiamme nel campo profughi di Moria a Lesbo, per protestare contro l’affollamento della struttura: dovrebbe ospitare 3mila persone, ne ha 12mila. Nel rogo, secondo l'Unhcr, sarebbero morti una donna e un bambino. Msf conferma una vittima ma non ne esclude altre

Un incendio è scoppiato nel campo profughi di Moria a Lesbo, in Grecia. Ad appiccarlo sarebbero stati alcuni migranti, come segno di protesta per l’affollamento della struttura. Nel rogo, secondo l'Unhcr, sarebbero morti una donna e un bambino. Medici senza frontiere ha confermato un solo morto, ma non ha escluso altre vittime.

L'incendio appiccato in diversi punti

Le fiamme sarebbero state appiccate in diversi punti del campo e spente nel pomeriggio. I migranti, per lo più afghani, si sono anche scontrati con la polizia. Chiedevano di essere trasferiti sulla terraferma. Il portavoce della polizia locale, Theodors Chronopoulos, ha confermato l’incendio ma non le vittime: ha detto che domenica pomeriggio un gruppo di migranti ha appiccato il fuoco in due punti, uno fuori dal campo e l'altro all'interno.

Il campo profughi di Moria

Sono circa 12mila le persone ospitate a Moria, che ne dovrebbe accogliere al massimo 3mila. Nel campo le condizioni di vita sono spesso definite "drammatiche" ed è nato un accampamento - detto "L'uliveto" - fuori dalla recinzione di quello ufficiale. Moria è da anni il luogo simbolo delle difficoltà della Grecia a sostenere l'ondata migratoria, che negli ultimi mesi ha registrato un aumento degli arrivi. "La situazione è tesa", ha detto il sindaco di Lesbo Stratis Kytelis. Sull'isola è in arrivo il vice ministro per la Protezione del Cittadino (equivalente al nostro ministro dell'Interno) Lefteris Oikonomou, ex capo della polizia ellenica.

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