Usa-Messico, da Corte Suprema sì all'uso dei fondi del Pentagono per il muro. Trump esulta

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Con cinque voti a favore e quattro contrari, il più alto tribunale americano ha stabilito che il presidente statunitense potrà dirottare due miliardi e mezzo di dollari per la realizzazione dei 160,9 chilometri di barriera di sicurezza lungo il confine meridionale

Sì della Corte suprema americana ai fondi del Pentagono per costruire il muro alla frontiera tra Usa e Messico. Con cinque voti a favore e quattro contrari, il più alto tribunale degli Stati Uniti ha stabilito che il presidente Donald Trump potrà dirottare due miliardi e mezzo di dollari per la costruzione dei 160,9 chilometri di barriera di sicurezza lungo il confine meridionale.

Ribaltata la sentenza della Corte d'Appello

Per i giudici della Corte Suprema, a maggioranza conservatori, l'Amministrazione Trump ha mostrato "sufficienti" prove per dimostrare che non vi siano le basi per bloccare il trasferimento di fondi. È stata così ribaltata la sentenza della Corte d'Appello federale del Nono Circuito, in California, che si era schierata con il Sierra Club e una coalizione di comunità al confine ritenendo una violazione della legge l'impiego della somma che il Congresso aveva approvato per la difesa.

Trump esulta su Twitter

Il presidente degli Usa ha esultato su Twitter: "Wow! Una grande vittoria sul muro e per la sicurezza al confine", ha scritto il tycoon. A febbraio Trump aveva dichiarato l'emergenza nazionale al confine con il Messico dopo due mesi di contrapposizione con il Congresso, che aveva poi portato allo shutdown più lungo della storia americana e a varie proteste e azioni legali contro l'amministrazione del presidente. Durante il braccio di ferro con Capitol Hill, Trump aveva sostenuto di poter usare fondi di altre agenzie governative per la costruzione del muro.

L'azione legale della Camera

All'annuncio avevano fatto seguito immediatamente azioni legali anche da parte della Camera che poi, a fine febbraio, con 245 sì e 182 no aveva approvato una risoluzione per bloccare la dichiarazione di emergenza da parte del presidente Donald Trump. Per quanto riguarda l'azione legale, il giudice Trevor McFadden che aveva messo l'accento sul fatto che i tribunali possono risolvere le dispute fra il potere esecutivo e quello legislativo solo come ultima risorsa. "Il Congresso ha diverse armi politiche per far fronte alle percepite minacce alla sua sfera di potere", incluse leggi che "limitano espressamente il trasferimento o la spesa di fondi per il muro", aveva scritto McFadden. Davanti alla Corte Suprema, gli avvocati della Camera dei rappresentanti hanno osservato come in base alla Costituzione "un immenso muro lungo il confine semplicemente non può essere costruito senza fondi approvati dal Congresso a tale scopo".

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