Francia, spese pazze per cene di lusso: si dimette il ministro de Rugy

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L’ex presidente dell’Assemblea Nazionale si è detto vittima di un "linciaggio mediatico" e ha dichiarato di aver preso questa decisione anche per preservare la sua famiglia. È accusato di aver organizzato banchetti luculliani con fondi pubblici

Dopo una settimana di polemiche il ministro francese della Transizione Ecologica, François de Rugy, ha rassegnato le sue dimissioni al premier Edouard Philippe, dicendosi vittima di un "linciaggio mediatico". L’ex presidente dell’Assemblea Nazionale, secondo alcuni articoli usciti sul giornale francese Mediapart, quando ancora presiedeva la Camera bassa francese avrebbe organizzato con soldi pubblici cene luculliane a base di aragoste, ostriche e champagne.

Denunciata per diffamazione Mediapart

"Gli attacchi e il linciaggio mediatico contro la mia famiglia – ha scritto Francois de Rugy sulla sua pagina Facebook - mi portano oggi ad un passo indietro necessario, che tutti capiranno. A causa della mobilitazione necessaria per difendermi non sono in grado di svolgere serenamente ed efficacemente la missione che mi è stata affidata dal presidente della Repubblica e dal primo ministro. Questa mattina ho dunque presentato le mie dimissioni". Nel post l’ormai ex ministro ha anche annunciato di aver presentato una denuncia per diffamazione nei confronti del giornale Mediapart. "Dall'inizio della settimana scorsa, mi attacca sulla base di foto rubate, pettegolezzi e approssimazioni".

"Sono intollerante ai crostacei e detesto il caviale"

Nei giorni scorsi l’ex ministro si era detto pronto a sottoporsi alle "autorità di controllo" dell'Assemblea per accertare che le cene principesche, organizzate tra l’ottobre 2017 e il giugno del 2018, erano regolari e rientravano nel quadro delle sue funzioni di rappresentanza. Per difendersi, de Rugy aveva anche dichiarato di essere intollerante ai crostacei. "Non ne mangio, non mi piacciono neanche le ostriche, lo champagne, mi fa venire il mal di testa. Detesto il caviale".

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