Francia, dopo 26 anni scarcerato Romand, finto medico killer raccontato da Carrère

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L’uomo, oggi 65enne, per anni si finse con tutti un dottore impiegato all’Oms. Nel 1993 uccise la moglie, i due figli e i suoi genitori. La sua vicenda, dopo una fitta corrispondenza, fu usata dallo scrittore francese per "L'avversario", suo bestseller del 2000

Dopo 26 anni di detenzione è stato scarcerato in Francia Jean-Claude Romand, oggi 65enne, condannato all'ergastolo nel 1996 per l'uccisione tre anni prima della moglie, dei due figli e dei suoi genitori. Romand è diventato molto noto in tutto il mondo perché la sua vicenda e il caso giudiziario sono stati raccontati dallo scrittore Emmanuel Carrère nel libro “L’avversario”, grande successo editoriale pubblicato nel 2000.

La vicenda Romand

Romand, che ebbe una fitta corrispondenza dal carcere con lo scrittore, si finse per 17 anni una persona diversa: raccontò alla famiglia e agli amici di essere un medico che lavorava all’Oms di Ginevra. Questa doppia vita mai scoperta da chi lo circondava portò alla strage del 9 gennaio 1993, nella quale uccise in poche ore la moglie e i due figli. Il giorno successivo uccise anche i suoi genitori. Infine incendiò la sua casa e cercò di suicidarsi. La pubblicazione del romanzo-verità di Carrère, da alcuni paragonato a “A sangue freddo” di Capote, fu seguito anche da un adattamento cinematografico.

Romand in libertà condizionale

A confermare la sua scarcerazione dal centro penitenziario di Saint-Maur (Indre), avvenuta nel cuore della notte, è stato il legale dell’uomo, che ha precisato che il suo cliente gode ora della libertà condizionale.

I fratelli della moglie si oppongono

Emmanuel Crolet, 55 anni, e suo fratello Jean-Noël, 61 anni, sono i cognati di Jean-Claude Romand, fratelli della moglie uccisa, e sono rimasti esterrefatti dalla notizia della scarcerazione, già circolata nei mesi scorsi. "È come se avesse ucciso di nuovo sua moglie Florence, i suoi due figli Caroline, 7 anni, e Antoine, 5, ma anche i suoi genitori. Per me, è un altro omicidio, li ha uccisi tutti una seconda volta - ha ripetuto in più interviste Emmanuel Crolet - Florence e i suoi figli non avranno mai una seconda possibilità". E aggiunge che Romand, durante tutti questi anni di carcere, "non ha mostrato nei nostri confronti nessun rimorso, nessuna richiesta di perdono".

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