Inghilterra, la Chiesa anglicana nomina il primo vescovo-donna nera

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Si tratta di Rose Hudson-Wilkin, l’ex cappellano della Camera dei Comuni, a cui verrà affidata la comunità di Dover. Di origini giamaicane, la religiosa è arrivata in Gran Bretagna nel 1982 e dodici anni più tardi è stata ordinata sacerdote

Rose Hudson-Wilkin è la prima donna nera ad essere investita della nomina di vescovo della Chiesa d’Inghilterra. L'annuncio, come consuetudine, è stato dato da Downing Street che ha fatto sapere che la religiosa verrà consacrata a novembre e che si occuperà della comunità di Dover, città portuale sulla Manica celebre per le sue bianche scogliere. Al vertice della Chiesa anglicana c’è formalmente la regina, ossia il capo di Stato britannico, ragione per la quale l’annuncio è stato dato dalla sede del Governo di Sua Maestà.

Chi è Rose Hudson-Wilkin

Il neo vescovo Hudson-Wilkin è nata in Giamaica nel 1961. Cresciuta a Montego Bay, nel 1982 si è trasferita in Gran Bretagna e, dopo aver frequentato il seminario, è stata ordinata sacerdote nel 1994. Proprio in quell’anno la Chiesa d’Inghilterra, non senza opposizioni e spaccature interne, aveva approvato l’accesso delle donne al clero. In una delle sue recenti uscite pubbliche Hudson-Wilkin ha dichiarato di aver sentito la chiamata per diventare ministro della fede all’età di 14 anni ma che, allora, la possibilità di diventare vescovo le appariva un miracolo.

Ex cappellano della Camera dei Comuni

Negli ultimi 9 anni Hudson-Wilkin ha ricoperto il ruolo di cappellano della Camera dei Comuni. In contemporanea con l’annuncio di Downing Street, il nuovo vescovo è stato presentato dall'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, massima autorità ecclesiastica dell'anglicanesimo, durante una visita alla scuola St George's di Broadstairs, nel Kent. Welby ha definito la nomina "rivoluzionaria e storica" e ha parlato di Hudson-Wilkin in termini molto lusinghieri definendola: "un pastore efficiente", ispirata da un approccio "profetico ed evangelico" e capace di stimolare la stessa chiesa sul tema "dell'inclusione delle minoranze etniche". Per quanto riguarda il colore della propria pelle, il neo vescovo ha dichiarato: "Non mi sento un prete nero, ma un prete che ha avuto la buona sorte d'essere nera".

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