Elezioni europee Germania: ritratto di un Paese in cerca di un nuovo leader. VIDEO

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Tiziana Prezzo

In attesa del voto europeo, la Germania si avvia a scoprire un futuro senza Angela Merkel. E con un nuovo peso decisivo nella politica nazionale, il partito di estrema destra Afd. REPORTAGE INTEGRALE

In attesa di sapere se e quale sarà il futuro politico della cancelliera tedesca Angela Merkel, una cosa è certa: per lei quelle del 26 maggio 2019 saranno le ultime elezioni europee alla guida della Germania. Il lungo addio di Angela è iniziato la sera del 24 settembre 2017, con il tonfo clamoroso registrato alle elezioni federali dal suo partito, la Cdu, che pur rimanendo saldamente la prima realtà politica del Paese, ha perso 65 seggi al Bundestag. Tanto meglio non è andata all’altro Volkspartei, il socialdemocratico Spd, che di seggi ne ha persi 40. Con l’ingresso dell’estrema destra di Alternative fur Deutschland nel parlamento di Berlino, si è aperta nella politica tedesca una stagione di incertezza come mai nella sua storia dal dopoguerra in avanti.

Germania verso un rallentamento economico

E all’incertezza è seguito a stretto giro un rallentamento dell’economia. Gli ordini all’industria sono crollati inaspettatamente lo scorso febbraio, segnando un -4,2% congiunturale: il ribasso più forte da due anni, smentendo le attese di un incremento dello 0,3%. La stima di crescita del prodotto interno lordo per il 2019 è stato rivisto al +0,8%, meno della metà dell’1,9% stimato a settembre. Specifici problemi dell’industria automobilistica a parte, a pesare sulla maggiore economia dell’Eurozona sono soprattutto la guerra dei dazi in corso e la Brexit – in considerazione anche del fatto che Stati Uniti e Gran Bretagna sono due dei principali partner di Berlino, - alle quali vanno aggiunte le incertezze sull’andamento dell’economia cinese. E se la locomotiva d’Europa rallenta, difficile che l’Unione continui serenamente a viaggiare.

I cent'anni della Repubblica di Weimar

Le suggestioni si sprecano, a partire da quelle che ricordano come la Germania celebri proprio quest’anno i cent’anni della Repubblica di Weimar. Ed è qui che abbiamo deciso di concludere il nostro reportage, dopo aver attraversato la Germania da ovest a est. Giusto di questi tempi evocare lo “spettro” di Weimar in questo momento così delicato nella storia dell’Europa tutta? Lo abbiamo chiesto al professor Eric Wrasse, che dirige il centro di Formazione e Incontro della Gioventù europea, un punto di ritrovo per giovani di tutta l’Unione dove si possono seguire, in varie lingue, seminari per discutere di democrazia e diritti, di intolleranza e razzismo. “La repubblica di Weimar è stata forse la forma più democratica di Stato che abbiamo mai avuto in Germania. La nostra Costituzione attuale deriva in gran misura da quella Carta. Per esempio molte conquiste sociali, il voto alle donne, risalgono a quel tempo.... ma ecco – osserva Wrasse - le istituzioni, il sistema erano molto buoni, ma il problema della Repubblica di Weimar è che non c’erano veri democratici, che la gente non ha sostenuto quel sistema. E questo è un parallelismo che sì, si può fare, tra allora e ora. Oggi ci sono sempre più persone che non sostengono il sistema, e se noi perdiamo queste persone, allora la democrazia è in pericolo. Senza dubbio”.

Afd nel futuro tedesco?

 

Wrasse è stato spesso violentemente attaccato dall’Afd per le attività della scuola. “Vedo nell’Afd una minaccia per la democrazia tedesca”, commenta il professore. “In molte esternazioni non rispettano, secondo me, le basi della nostra costituzione. L’Europa sta virando a destra, verso l’abbandono della democrazia. Stiamo assistendo a uno sviluppo autoritario della società e l’Afd è uno di quei partiti che sostengono questo sviluppo”. Un baluardo importante all’avanzata dell’estrema destra in Germania è rappresentato dai Verdi, che in diversi Lander (e in modo particolare nella popolosa Baviera) si sono ormai affermati come secondo partito. Per molti tedeschi, le campagne ambientaliste portate avanti in Europa dalla cancelliera, non hanno avuto lo stesso riscontro a livello locale. Prova ne è la devastazione ambientale che ha ancora luogo in Nordreno Westfalia, dove si trova la più grande miniera di lignite a cielo aperto d’Europa, che ha portato alla distruzione pressoché totale della foresta di Hambach, dove siamo stati con le nostre telecamere. Il cambiamento climatico e la difesa dell’ambiente sono temi particolarmente cari a un numero sempre crescente di tedeschi. È probabile quindi che anche alle europee venga confermata una tendenza che si è già vista a livello locale: molti dei delusi della Cdu e della Spd sceglieranno di votare per i Grune, post ideologici ed europeisti convinti.

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