Sudafrica, centinaia di leoni allevati per poi essere cacciati e uccisi da turisti

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Foto: Archivio Getty

Un’inchiesta rivela che le pelli dei felini venivano poi contrabbandate nel Regno Unito all’interno di carcasse di cervi. È stato scoperto anche che una persona è arrivata a pagare 3mila sterline per sparare all’animale mentre veniva fotografato

Leoni allevati in massa per poi essere uccisi da cacciatori europei, prevalentemente inglesi, con l’obiettivo di contrabbandare le loro pelli o vendere le carcasse dei felini in estremo oriente. È quanto rivelato da un'indagine, di cui ha parlato Sky News, durata circa un anno, chiamata Operazione Simba. A sollevare la questione è stato Lord Michael Ashcroft, ex deputato del partito conservatore e uomo d'affari inglese.

Fino a 3mila sterline per uccidere un leone

Secondo quanto riferito da Ashcroft, oltre al contrabbando delle pelli dei felini, i ricchi cacciatori di trofei, molti dei quali provenienti dal Regno Unito, sono accusati di aver pagato migliaia di sterline per sparare agli animali in cattività, spesso da brevi distanze, in modo da poter essere fotografati con il felino. Nello specifico un uomo, presumibilmente britannico, ha pagato 3mila sterline per essere lasciato da solo in un recinto con un leone di nome Simba, ucciderlo e farsi fotografare. Lo stesso Ashcroft ha poi invitato il governo britannico a seguire l'esempio di Stati Uniti e Olanda che hanno bandito l'importazione di "trofei" come quelli dei leoni cacciati all'estero.

Pelli contrabbandate nel Regno Unito

Lord Ashcroft ha anche parlato di alcune conversazioni in cui i contrabbandieri si scambiavano consigli su come importare illegalmente nel Regno Unito gli animali morti. Secondo quanto rivelato, le pelli di leone macellate venivano contrabbandate nel Paese all'interno di carcasse di cervi, rendendo quasi impossibile la loro scoperta da parte dei funzionari doganali. L’indagine ha anche rivelato che in soli due giorni 54 leoni sono stati uccisi in un unico macello. Le loro ossa sarebbero poi state raccolte e vendute ad aziende asiatiche che le utilizzano per scopi medici.

Ibridati leoni e tigri per aumentare il valore della caccia

Inoltre, è stato scoperto che in questi allevamenti sudafricani leoni e tigri venivano ibridati con l'obiettivo di creare animali più grandi e "più imponenti" che avevano un valore maggiore per chi voleva cacciarli e ucciderli. Secondo quanto riferito da Sky News, il numero di leoni allo stato selvatico è diminuito drasticamente negli ultimi 100 anni, con una stima di 20mila esemplari rimasti, rispetto ai circa 200mila di un secolo fa.

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