Crisi in Libia, lunedì bilaterale a Roma tra Conte e il vicepremier del Qatar

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L’Italia vuole essere un “facilitatore per il processo di stabilizzazione e pacificazione”, ha detto il premier. Atteso anche il vicepresidente del Consiglio presidenziale del governo libico. Scontri a sud di Tripoli, respinta l'offensiva delle truppe di Haftar

Mentre continuano gli scontri intorno a Tripoli, con i militari del governo Sarraj che hanno respinto l'offensiva delle forze del generale della Cirenaica Khalifa Haftar a Suani Ben Adem, cittadina a circa 25 km a sud della capitale, l’Italia punta ad “avere un ruolo” come Paese “facilitatore per il processo di stabilizzazione e pacificazione dell'intero territorio”. A dirlo il premier Giuseppe Conte, che lunedì incontrerà il vicepremier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammmed Bin Abdulrahman Al Thani. Sul tavolo del bilaterale il dossier Libia. Il vicepremier qatariota – Paese fortemente sostenitore del governo di Tripoli – avrà un faccia a faccia anche con il titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi. A Roma lunedì è atteso anche il vicepresidente del Consiglio presidenziale del governo di Tripoli, Ahmed Maitig, che proseguirà poi la sua missione europea in Germania e Gran Bretagna. Intanto non si placa la polemica per la posizione della Francia e il presunto sostegno alla ribellione del generale della Cirenaica. “La Francia non ripeta lo scherzetto del passato”, attacca Salvini.

L’intesa Italia-Germania

"Quando ragioniamo di Libia - ha precisato Conte, che venerdì ha istituito un Gabinetto di crisi a Palazzo Chigi - non pensiamo solo alla immigrazione, noi pensiamo anche a pacificare un Paese che è centrale per tutti gli equilibri: del Nord Africa, mediorientali e del Mediterraneo intero, e quindi dell'Unione europea". Il governo italiano si muove in sinergia con Berlino per una soluzione politica della crisi. La posizione italiana si mantiene super-partes, puntando sulla capacità di interloquire con tutte le parti in causa.

Salvini attacca la Francia: “Non faccia scherzetto del passato”

I confini della crisi libica vanno però ben al di là di quelli geografici dello Stato africano e si inseriscono nello schema di alleanze che si cela ora dietro al premier Fayez Serraj, ora dietro al generale Khalifa Haftar. Secondo il Wall Street Journal, l'Arabia Saudita avrebbe promesso decine di milioni di dollari ad Haftar per proseguire la sua offensiva su Tripoli. E sul sostegno all'uomo forte della Cirenaica, in queste ore, è stata la Francia a finire nel mirino. Parigi ha infatti inizialmente bloccato la dichiarazione Ue per il cessate il fuoco in quanto conteneva un riferimento diretto ad Haftar. Venerdì, invece, indiscrezioni pubblicate da Repubblica raccontavano che poco prima che partisse l'offensiva dell'Esercito nazionale libico su Tripoli, emissari del generale sarebbero volati a Parigi per avere il placet dell'Eliseo sull'attacco. Ipotesi, questa, che la Francia nega con forza. "Non siamo mai stati avvisati di un'offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio", è la smentita del ministero degli Esteri francese. "Stiamo lavorando affinché in Libia le cose non peggiorino. Speriamo che tutti i paesi occidentali facciano lo stesso e non ci sia qualcuno che, come in passato, gioca alla guerra per interessi economici. In passato la Francia lo fece e speriamo che non stia ripetendo lo stesso scherzetto perché poi ne pagano le conseguenze tutti", attacca il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Gli scontri a Sud di Tripoli

Intanto imperversa violenta la battaglia a sud di Tripoli tra le forze fedeli a Sarraj e quelle di Khalifa Haftar. Il bilancio, da venerdì, è di almeno 5 civili uccisi, tra i quali una donna incinta e cinque case distrutte. Le forze di Haftar hanno compiuto un raid aereo contro un compound delle forze fedeli al governo di unità nazionale nei pressi di Ain Zara, 15 km a sudovest di Tripoli. I caccia non hanno centrato l'obiettivo, colpendo invece una scuola elementare, che era chiusa. Le forze fedeli a Sarraj hanno respinto l'attacco di Haftar con una controffensiva sul fronte sud sud-ovest. Secondo l'Amsi (medici stranieri in Italia) sono 100 le vittime dall' inizio del conflitto il 4 aprile. Tra questi 28 sono bambini. Oltre 500 i feriti registrati dal 4 aprile a oggi.

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